A casa di Antonella Cilento: tra “Lisario”, Premio Strega e i laboratori di scrittura creativa (VIDEO)

A casa di Antonella Cilento: tra

Reduce dall’esperienza al Premio Strega 2014, la scrittrice napoletana Antonella Cilento, da poco approdata nella scuderia Mondadori, ci ha accolto a casa sua per raccontarci l’ultimo romanzo “Lisario o il piacere infinito delle donne” e per mostrarci la sua libreria, molto densa ed eterogenea, e i quaderni, rigorosamente scritti a mano, su cui annota le prime stesure dei suoi romanzi.

Lisario o il piacere infinito delle donne

Lisario Morales, protagonista del romanzo, è una ragazzina di undici anni divenuta muta a causa di un maldestro intervento chirurgico. Di nascosto legge Cervantes e scrive lettere alla Madonna. È poco più di una bambina quando le propongono per la prima volta il matrimonio: per sottrarsi a quest’obbligo, Lisario cade addormentata. La ragazza, infatti, quando non può opporsi alla violenza degli adulti, dorme. E addormentata da mesi, come la protagonista della più classica delle fiabe, e così la riceve in cura Avicente Iguelmano, medico fallito giunto a Napoli per rifarsi una reputazione. Tra mille incertezze, pudori, paure, la terapia, al tempo stesso la più prevedibile come la più illecita, sarà coronata dal successo, e però spalancherà davanti alla mente del dottore, fragile, superstiziosa, supponente un vero e proprio abisso di fantasmi e di terrori, tutti con una radice comune: il mistero abissale, conturbante, indescrivibile del piacere femminile, l’incontrollabile ed eversiva energia delle donne.

Perché proprio il ‘600?

“Il Seicento è uno dei secoli a noi più vicini in termini di ossessioni – ci racconta la Cilento -, due temi, in particolare, mi hanno spinto ad ambientare questa vicenda nel ‘600 e sono: il tema del corpo femminile e quello della morte. Nel ‘600, infatti, il corpo femminile era molto rappresentato, sia nell’arte che nella gestione dell’immagine pubblica, ma date le carestie e le pestilenze, si soleva ritrarlo grasso, opulento e cellulitico. Oggi, invece, alla ricchezza viene associata una rappresentazione del corpo quasi scheletrica. Allo stesso modo il tema della morte, allora centrale tanto che ovunque era possibile riconoscere dei “memento mori”, vale a dire, simboli sacri che ricordavano la presenza la morte; oggi, invece, viene da noi contemporanei rimosso, scacciato dalle case, ad esempio, e demandato agli ospedali. Quindi per me il ‘600 è una sorta di specchio capovolto del nostro tempo.

Premio Strega: l’unica donna della cinquina finalista

Naturalmente con la Cilento non potevamo non parlare del Premio Strega: unica donna della cinquina finalista la scrittrice napoletana si è piazzata quinta con 30 voti. “L’esperienza dello Strega è stata per me come un gioco. Ciò che è accaduto, vale a dire le polemiche e il trambusto mediatico, fanno parte di questa realtà che da sempre, ma soprattutto negli ultimi anni, è diventata esclusivamente uno scontro tra editori. L’arte, il discorso sulla letteratura e sugli scrittori è davvero marginale. Per questo mi sono divertita andando in giro a curiosare. Se però penso alla scrittura, trovo sia una cosa davvero triste. C’è la speranza che in futuro le cose vadano meglio poiché sembra che stiano modificando i regolamenti interni proprio per favorire gli aspetti legati ai libri che vengono selezionati, piuttosto che gli editori.

Scrittura creativa: venti anni dedicati alla formazione

La Cilento affianca alla sua attività di scrittrice quella di docente di scrittura creativa. Con l’Associazione Culturale Aldebaran Park, di cui è Presidente, ha ideato e conduce dal 1993 il Laboratorio di Scrittura Creativa Lalineascritta presso associazioni, librerie, oltre 100 scuole di ogni ordine e grado e aziende. Forma insegnanti e studenti in tutta Italia e ha diretto dal 2005 al 2008 la scuola “Le Scimmie” presso l’UPAD di Bolzano. La Cilento ha, inoltre, coordinato il progetto SudCreativo e realizzato convegni su Pier Vittorio Tondelli e la scrittura creativa nel Sud Italia, rassegne di autori contemporanei fra cui “Per chi suona la Campn(i)a?” e “Parolemerse”, due annualità ad Avellino in collaborazione con Emilia B. Cirillo.

Clicca qui per il video: http://www.fanpage.it/a-casa-di-antonella-cilento-tra-lisario-premio-strega-e-i-laboratori-di-scrittura-creativa-video/

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