Settimana nettamente ribassista quella appena conclusasi (21/25 novembre) che ha visto il nostro indice principale FtseMib scendere da area 15.100 sino a 13.610 punti (toccati nella sessione di venerdì) con una performance negativa pari al -9.85% (chiusura a 13.937,40).
A spingere al ribasso l'indice ha contribuito fortemente il crollo di Finmeccanica passato dai 4,50 eur ai 2,90 eur (-35% in sole due settimane!) che, unitamente all'ulteriore ridimensionamento delle quotazioni del settore bancario, ha consentito al FtseMib di riportarsi a ridosso dei minimi toccati a settembre 2011 (allora registrati a 13.190) e a soli 1.250 punti da quota 12.350: minimi assoluti del marzo 2009.
Indici europei allineati in una situazione di sostanziale lateralità, con i minimi di settembre 2011 a fare da supporto per l'immediato.
Le proiezioni indicano come rimbalzi tecnici tenteranno di riportare all'insù i prezzi del nostro indice azionario, innanzitutto a 14.300 con target successivo in area 14.700/15.000.
Gli indici statunitensi evidenziano una più marcata tendenza ribassista con rimbalzi che per l'indice S&P500 troveranno resistenza in area 1.200 punti mentre per il Dow Jones si rileva resistenza a quota 11.800 punti ed obiettivi tuttora in essere sotto gli 11.000 punti.
Oro ora a 1.680 dollari per oncia, in discesa dai 1.800 dell'8 nov. 2011: attesi ulteriori ridimensionamenti.
Per quanto concerne il cabio euro/dollaro si evidenzia come in un mese la moneta unica abbia perso ben 10 figure (da 1,4248 a 1,3230 di venerdi scorso): assai probabili i tentativi di rimbalzo verso quota 1,3500/1,3600, pur rimanendo inserito in un contesto di negatività latente che si concretizzerà successivamente, al cedimento dei supporti principali., probabilmente con l'aggravarsi della crisi dei debiti degli Stati dell'Eurozona.
Daniela Turri
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