Celebrazioni per i sessant’anni della fondazione del Cuamm

L’organismo padovano Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong (Organizzazione Non Governativa) in campo sanitario riconosciuta in Italia, e la più grande organizzazione nazionale per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Il Cuamm ha voluto cogliere l’occasione del raggiungimento di un traguardo importante, i 60 anni di attività, per organizzare una serie di eventi volti soprattutto a far conoscere la propria attività e realtà. Il momento più solenne di queste celebrazioni è stato l’incontro, svoltosi l’11 novembre presso il Centro Culturale San Gaetano, del Capo della Repubblica Giorgio Napolitano con i Medici con l’Africa Cuamm. Con il proprio intervento il presidente ha voluto riconoscere pubblicamente il valore dell’ impegno del Cuamm in Africa e per l’Africa.
Il Presidente ha sottolineato come l’attività del Cuamm sia un esempio di solidarietà, di profonda conoscenza in campo medico e di spirito evangelico. Passando poi alla situazione nazionale il presidente continua ricordando che la solidarietà è un fondamento della costituzione italiana e un patto che lega tutti i cittadini, mentre di recente lo stato sta derogando dai propri doveri di solidarietà.
Il Cuamm nasce a Padova nel 1950 per iniziativa del professor Francesco Canova e del vescovo della città Girolamo Bortignon con lo scopo di accogliere e preparare studenti di medicina italiani e stranieri desiderosi di dedicare un periodo della loro attività professionale al servizio degli ospedali missionari e delle popolazioni più bisognose dei paesi in via di sviluppo. Da quel lontano 1950 l’attività del Cuamm non si è più fermata raggiungendo questi risultati: 1292 gli operatori tra medici, paramedici e tecnici impegnati negli anni, 4330 gli anni di servizio effettuati con un periodo medio di 3 anni e 4 mesi a persona, 160 i programmi principali realizzati in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, Unione Europea e varie agenzie internazionali, 214 le strutture sanitarie seguite di cui 35 ristrutturate o costruite ex novo e attrezzate, 40 i paesi d’intervento in Asia, America Latina, Medio Oriente e soprattutto Africa.
Nei suoi 60 anni di attività il Cuamm ha mantenuto fortissimo il legame con la città di Padova e da diverse componenti di questa è stato sostenuto nella sua mission. La testimonianza di questo rapporto è arrivata dagli interventi precedenti a quello del Capo dello Stato da parte di figure di spicco cittadine collegate a diverso titolo all’organizzazione. Il vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, in qualità di presidente del Cuamm, ha posto l’accento sull’ispirazione cristiana ed evangelica alla base dell’attività di Medici per l’Africa, ai quali, per questo motivo è sempre stato garantito il sostegno della Diocesi. Oltre al sostegno spirituale, fondamentale per la realizzazione dei progetti del Cuamm, secondo il sindaco Flavio Zanonato, è stato anche il rapporto con l’Università, sede di scienza e conoscenza, rapporto che ha permesso di trasferire nella cooperazione internazionale quelle competenze mediche in grado di garantire cure e prevenzione all’avanguardia. Lo stesso rettore dell’Università, Giuseppe Zaccaria, ha ricordato come l’Università sia sempre stata al fianco del Cuamm fin dalla sua fondazione, confermando e garantendo anche per il futuro la piena collaborazione e il sostegno scientifico dell’Ente all’attività di Medici per l’Africa. Mentre il sostegno economico è arrivato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, come ricorda il suo Presidente, Antonio Finotti, il quale afferma d’aver cercato e voluto mantenere un ruolo di primo piano nell’intervento medico in Africa. L’impegno della Fondazione in ambito sociale e di cooperazione internazionale affianco del Cuamm è sempre conseguente alle qualità proprie del Cuamm, che mantiene in sé una forte esperienza, ottime capacità di analisi progettuale, trasparenza, rigore e un’abile capacità di stringere rapporti con le autorità locali. La Fondazione ha sempre sostenuto le iniziative del Cuamm perché questi non pratica una semplice forma di assistenzialismo, ma mette in atto delle strategie, delle attività per migliorare le condizioni di vita delle persone e per trasmettere la conoscenza medica.
Ora, quali sono le sfide che il Cuamm si propone di vincere? A questa domanda risponde Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm: “Abbiamo a cuore i 4,5 milioni di bambini sotto i 5 anni (soprattutto neonati, entro il primo mese di vita) che muoiono ogni anno nell’Africa sub-sahariana e le 265.000 mamme che perdono la vita dando alla luce i loro figli”. Si vuole garantire l’assistenza sanitaria primaria, quella periferica fatta di ospedali rurali, di centri sanitari distribuiti sul territorio. Si vuole dare la possibilità a tutte le mamme di partorire gratuitamente, visto che in Africa le partorienti sono costrette a pagare per accedere al servizio sanitario, pagando spesso cifre che indebitano le famiglie anche per anni.
In conclusione, nella convinzione che la salute sia un diritto per tutti e non un privilegio per pochi, il Cuamm per il suo sessantesimo compleanno si regala un altro e nuovo obiettivo concreto: l’accesso gratuito al parto e la cura del neonato, garantendo tutti i servizi sanitari di base legati alla sopravvivenza della mamma e del bambino. Per questo è stata attivata una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che durerà dall’11 al 25 novembre, inviando un SMS solidale al 45592 da tutti gli operatori telefonici sarà possibile donare 1 euro, oppure chiamando il 45592 da rete fissa Telecom Italia per donare 2 euro. Così si contribuirà a salvare 10 mila mamme e bambini con un parto gratuito.

Per info www.mediciconlafrica.org

Alessandra Franceschi

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