L’Inter aspetta il Real: lo scontro decisivo

Dopo aver affrontato la prima metà del girone di Champions League, l’Inter di Antonio Conte si appresta a girare intorno alla boa di metà percorso da ultima in classifica: il girone B è infatti comandato a sorpresa dal Borussia Moenchengladbach, splendidamente guidato da un allenatore dal grande futuro come Marco Rose, con cinque punti, seguito da Real Madrid e Shakthar Donetsk appaiate a quattro punti. L’Inter, come detto, è il fanalino di coda, con due pareggi e una sconfitta dopo le prime tre giornate.

Le quote sulla Champions League e la classifica corta, con solo tre punti di distanza tra la prima e l’ultima in classifica, suggeriscono però come sia tutto ancora aperto per tutte e quattro le partecipanti. Chiaramente, se il Borussia Moenchengladbach dovesse vincere il prossimo scontro interno contro gli ucraini metterebbe una grossa ipoteca sul suo passaggio agli ottavi di finale della massima competizione europea, ma questo girone è così imprevedibile che nessuno può pronosticare alcun risultato prima che lo stesso venga effettivamente confermato: d’altronde, nessuno avrebbe pensato di vedere i tedeschi chiudere il primo tempo contro lo Shakthar, a Kiev, in vantaggio per 0-4.

La posizione più scomoda e in bilico è chiaramente quella dei nerazzurri, ma,  a onor del vero, l’Inter si è pestata i piedi da sola nel suo cammino europeo. In tutte e tre le partite disputate, l’Inter avrebbe meritato di vincere: la prima uscita stagionale col Gladbach è stata equilibrata, solida sul piano del possesso palla e rovinata soltanto da due scellerati errori individuali (come spesso è accaduto all’Inter in queste prime uscite stagionali, anche in campionato) di Vidal. Contro lo Shakthar si è sviluppata, probabilmente, la partita più amara da digerire: un Inter assolutamente dominante fin dal primo minuto in terra ucraina, con molteplici occasioni non sfruttate; il risultato finale parla di uno 0-0 assai amaro e ingiusto per la grandissima mole di gioco ed occasioni sviluppate dal club nerazzurro.

 

La stessa partita con il Real Madrid, che ha lasciato intravedere come gli spagnoli siano una squadra assai perforabile, è stata condizionata da un errore individuale sul primo goal dei blancos (un retropassaggio sbagliato in maniera evidente da Hakimi) e sulla mancata copertura che ha portato al terzo goal spagnolo, che è poi valso la vittoria. In mezzo a questi due momenti, l’Inter è stata per larghi tratti della gara padrona della partita, ma anche in questo caso non è riuscita a essere concreta sottoporta con i suoi due attaccanti: con l’assenza di Sanchez e Lukaku, a formare il duo d’attacco sono stati Lautaro e Perisic; il primo ha fornito una prestazione di altissimo livello, ma ha anche sbagliato un paio di facili occasioni da goal, il secondo invece ha fornito l’ennesima prova abulica della sua stagione, salvata solo in parte dal goal del 2-2.

L’Inter è ora costretta a vincere le tre gare rimanenti, partendo dalla prossima sfida a San Siro contro il Real di Zinedine Zidane: un’eliminazione sarebbe grave per una squadra di questa caratura, e porrebbe delle serie ombre sull’operato di Antonio Conte.

 

 

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