Pediatria: ancora poche ore per iscrizione scuola, i consigli degli esperti

Roma, 5 feb. (AdnKronos Salute) – Come scegliere la scuola giusta alla quale iscrivere il proprio figlio? Ecco i consigli degli esperti di Psicologia clinica dell’ospedale pediatrico Bambino Gesu’ di Roma, rivolti ai genitori che dovranno prendere questa non facile decisione entro le 20 di domani. I termini fissati dal ministero dell’Istruzione riguardano scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado. Un’operazione che interessera’ quasi 1 milione e mezzo di studenti.

L’ingresso nella scuola dell’infanzia e’ un momento particolarmente delicato nello sviluppo di ogni bambino. Al di la’ della struttura, e’ fondamentale che i genitori accompagnino e sostengano il proprio figlio affinche’ l’inserimento avvenga nel modo piu’ sereno e armonioso possibile. Si deve realizzare un momento di crescita tanto per lui quanto, indirettamente, per la sua famiglia. E’ importante, affermano gli esperti, che in questa fase si rispettino tempi e modalita’ proprie di ogni bambino, informandolo su cosa trovera’ – sia per quanto riguarda l’insegnante sia i compagni – cosa fara’ e cosa gli verra’ chiesto, adattandosi alle sue necessita’ in maniera elastica.

Il piccolo va rassicurato sulla capacita’ dell’ambiente e dell’insegnante di prendersi cura di lui e dei suoi bisogni (mangiare, bere, evacuare, riposarsi, eccetera). L’insegnante della scuola a cui ci si rivolge dovra’ illustrare ogni giorno le attivita’ programmate, per rendere l’ambiente prevedibile e rassicurante. Al momento dell’iscrizione, sara’ anche utile verificare che il bambino disponga di un piccolo spazio-contenitore solo suo (armadietto o altro) dove riporre le proprie cose e averne unico accesso.

Per i bambini che non hanno precedentemente frequentato l’asilo nido, questo e’ un momento delicato, perche’ e’ in genere la prima separazione importante: questo passaggio non avviene serenamente per tutti i bimbi, per vari motivi, che fanno parte delle singole storie. E’ importante, comunque, oltre a un inserimento con una separazione graduale, rassicurare il bambino (che non ha la cognizione del tempo dell’adulto) che la madre tornera’, e che la separazione durera’ poco.

Scuola primaria: meglio modulo o tempo pieno? La scelta va calibrata, possibilmente, sul particolare bambino, tenendo conto delle sue caratteristiche e delle eventuali difficolta’. In particolare, la scelta del modulo e’ indicata per coloro che manifestano difficolta’ di attenzione, di apprendimento, oppure che devono effettuare particolari terapie in orario extrascolastico. Il ‘tempo pieno’, invece, permette di stare di piu’ in classe tutti insieme. Se si adotta quest’ultima soluzione, da un lato si corre il rischio di aumentare lo stress dei ragazzi, in particolar modo quelli che soffrono il distacco prolungato dalla famiglia, ma dall’altro si favorisce l’integrazione tra loro. L’importante e’ che se il bambino si trattiene di piu’ a scuola, non sia subissato di ulteriori compiti da svolgere al di la’ del normale orario scolastico.

Un ulteriore aspetto da verificare riguarda il metodo di insegnamento utilizzato: soprattutto in caso di scuola primaria, infatti, non deve essere di tipo ‘precoce’ rispetto alle normali potenzialita’ del bambino. Evitare istituti nei quali i professori marciano troppo spediti con il programma da portare a termine. Nella valutazione generale su quale scuola scegliere, quindi, e’ di fondamentale importanza verificare tutti questi aspetti parlando prima con i dirigenti scolastici e ovviamente con gli insegnanti della scuola a cui ci si rivolge.

Si passa poi alle medie, un passaggio spesso problematico. E’ consigliabile individuare scuole vicine a dove si abita, in modo che i ragazzi socializzino anche al di la’ dei normali orari di lezione. Abitare vicino all’istituto, inoltre, li svincola dalla necessita’ di essere per forza accompagnati dai genitori, consentendogli di raggiungere la scuola autonomamente. Rispetto a prima, infatti, al bambino e’ richiesta una maggiore capacita’ di rendersi indipendente e, se il piccolo non e’ preparato psicologicamente, tale momento puo’ essere problematico. Per chi ha difficolta’ di apprendimento (rilevate alla scuola elementare), e’ essenziale parlare della situazione con gli insegnanti al momento della scelta della scuola, illustrando le sue difficolta’, in modo da verificare che i metodi e gli insegnanti siano adatti al ragazzo/ a e comprensivi delle sue difficolta’.

Ecco poi le ‘dritte’ per i piu’ grandi. E’ importante che la scelta della scuola secondaria sia condivisa quanto piu’ possibile con loro. I genitori, spesso senza esserne consapevoli, tendono a consigliare i ragazzi in relazione ai propri desideri piuttosto che all’effettivo orientamento del figli. E’ importante ponderare bene la scelta parlando in primo luogo con loro e ascoltando anche il parere degli insegnanti della scuola media appena conclusa. La fase di orientamento – concludono gli esperti di psicologia clinica del Bambino Gesu’ – e’ molto importante per la scelta dell’indirizzo scolastico che potrebbe condizionare, se non adatto, la salute psicologica dei ragazzi.

Attenzione al bullismo: confrontarsi con le mamme che hanno avuto gia’ esperienze all’interno dello stesso istituto, chiedere agli insegnanti, informarsi. E’ importante, nella scelta dell’Istituto, che si verifichi se si tratta di una scuola in cui si siano gia’ registrati episodi di bullismo. Nel caso se ne appurasse l’esistenza, non allarmarsi, ne’ desistere dall’iscrivere il proprio figlio nell’istituto in questione. In questo caso sara’ pero’ importante prestare maggiore attenzione ad alcuni segnali rivelatori. Eccone alcuni: si isola un soggetto; si creano gruppi rigidi; si delineano forti personalita’ di alcuni, dal carattere dominante; si verificano strani movimenti della classe nei momenti di svago e ricreazione. In presenza di dinamiche di questo tipo, sara’ opportuno informare le famiglie e il corpo docente, perche’ insieme possano ostacolarne lo sviluppo e impedire cosi’ l’insorgere del bullismo.

(Adnkronos)

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