IL TRAM IN VIA FACCIOLATI?. Dai comitati riflessioni tecniche o politiche?

Legambiente PadovaProsegue lo studio per la nuova linea del tram/: e’ stata costituita un’unita’ di progetto in Comune per analizzare la parte tecnica. ’em>In particolare verranno /em>em>studiati i tracciati possibili//em>/em>per la linea SIR 3 (in via Facciolati o lungo la ciclabile di via Sografi) e gli spostamenti giornalieri di quell’ampia zona della citta’. L’incarico e’ stato affidato alla societa’ /em>em>Net engineering//em>em>, affiancata da un pool di specialisti dell’/em>em>Universita’//em>em>. Tutte le /em>em>decisioni//em>/em>saranno prese solo dopo aver esaminato i/em>/em>risultati //em>em>di questi/em>/em>studi//em>’/. E’ quanto dichiarato martedi’ scorso dal ViceSindaco Arturo Lorenzoni/.

Prosegue lo studio per la nuova linea del tram: è stata costituita un’unità di progetto in Comune per analizzare la parte tecnica. “In particolare verranno studiati i tracciati possibiliper la linea SIR 3 (in via Facciolati o lungo la ciclabile di via Sografi) e gli spostamenti giornalieri di quell’ampia zona della città. L’incarico è stato affidato alla società Net engineering, affiancata da un pool di specialisti dell’Università. Tutte le decisionisaranno prese solo dopo aver esaminato irisultati di questistudi”. E’ quanto dichiarato martedì scorso dal ViceSindaco Arturo Lorenzoni.

Sono in molti che, pur decisamente favorevoli al tram, hanno avanzato critiche sul tracciato che esclude via Facciolati. Tra i primi noi di Legambiente che, già nel 2013 scrivevamo che il tram deve passare là dove ci sono il maggior numero di residenti ed esercizi commerciali, cioè lungo una via oggi stravolta dal traffico automobilistico.

Ad ottobre scorso, parallela a questa richiesta, proponevamo all’Amministrazione di avviare fin da subito due percorsi partecipativi: uno per coinvolgere i portatori di interesse cittadini per discutere, dati alla mano, su dove e come il tram possa diventare l’occasione di una rivisitazione urbanistica di un pezzo importante di città, e un secondo gruppo partecipativo, da costituire a livello di rione, perché si confronti su aspetti viabilistici, di arredo e che possa valutare le compensazione per i disagi dei cantieri.

In questi due mesi si è riattivato il Comitatoche chiede di evitare il passaggio lungo la ciclabile ciclopedonaleSografi-Voltabarozzo, organizzando due passeggiate domenicali. La prima a dicembre quando “circa 40 partecipanti hanno camminato lungo il percorso potendo percorrerlo senza il disturbo della promiscuità con veicoli a motore. Il Consigliere comunale Antonio Foresta ha precisato che il Sindaco si impegna a far modificare il progetto della linea SIR 3 al fine di preservare l’attuale ciclopedonale”.

Il Comitato “SalviAMO la ciclopedonale Sografi-Voltabarozzo” ha sottolineato la “propriacontrarietà alla presentazione del progetto originarioSIR3 in quanto comporta la distruzione della ciclopedonale sostituita da una invadente promiscuità a forte impatto ambientale e sociale”. Giustificando che “il valore urbanistico della ciclopedonaleè nell’interesse di tutta Padova, percorso frequentato ogni giorno da migliaia di personeprovenienti anche da altre zone, reale cuneo verde di cerniera fra le muracinquecentesche e l’area arginaledel canale Scaricatore”.

In conclusione hanno però voluto chiarire “la propria neutralitàrispetto alle questioni sì o no all’investimento nel tram SIR3 o in altri mezzi pubblici”.

Conclusione poco credibilese un mese dopo, lo stesso Comitato ha proposto un’altra passeggiata (domenica 21 gennaio) per “chiacchierare di bellezza e qualità della vita, e anche delle prossime elezioni politiche,perché la copertura finanziaria del progetto è stato chiesto all’amministrazione statale, pertanto il risultato elettorale nazionale determinerà localmente la disponibilità o meno dei fondinecessari a realizzare il tram lungo la passeggiata/ciclopedonale”. Un ragionamento di basso profilo: invece ragionare su flussi, persone trasportate, emissioni inquinanti delle auto, il comitato si attiva, in modo rocambolesco, affinché Padova perda il più consistente finanziamentoa favore del trasporto pubbliconon inquinante mai ricevuto dalla soffocata Padova. Alla faccia della neutralità e delle parole ambientaliste dei precedenti comunicati.

Non dimentichiamo che a Padova il trasporto pubblico è in caduta libera per numero di utenti (- 5,2 mln in 5 anni), mentre il tramè in crescita(+600.000), forte del fatto di essere l’unico mezzo a corsia dedicata che garantisce tempi certi e rapidi. Presupposti fondamentali se si vuole far scendere dall’auto una quota consistente dei numerosi lavoratori non residenti, garantendo loro una scelta di qualità qual è la tranvia.

Andrea Nicolello – Rossi, Legambiente Padova

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