Nei quotidiani controlli nel contrasto al degrado, una significativa criticita’ e’ rappresentata dalle aree incolte cioe’ quei luoghi che vengono tenuti in uno stato di deprecabile abbandono dai proprietari. In queste aree che finiscono per diventare utile deposito di rifiuti, proliferano insetti e roditori, generando cosi un effettivo pericolo per la salute pubblica. Per la teoria del “c.d. vetro rotto” un luogo abbandonato, automaticamente e’ in grado di attrarre altro degrado in una sorta di nomadismo dei rifiuti. E’ ovvio per chi abita vicino ad un’area incolta invocare l’intervento sostitutivo delle istituzioni, se il proprietario e’ indifferente al problema. La PM affronta questa criticita’ attraverso un apposito ufficio, coordinato dal comm Enrico Turatello. Nel 2013, a fronte di 293 sopralluoghi, sono stati sanzionati i proprietari di 75 aree incolte; nel primo quadrimestre del 2014 i sopralluoghi sono stati 93 e 23 le sanzioni elevate. La procedura prevede che la PM effetti un primo sopralluogo; gli atti prevedono poi la diffida ad eseguire i lavori di bonifica e la sanzione per la criticita’ riscontrata. In caso di inottemperanza viene comminata la sanzione di euro 400 e viene predisposta ordinanza dirigenziale con l’obbligo di esguire i lavori entro un termine brevissimo, in difetto del quale provvede direttamente il Comune ponendo a carico dei proprietari le spese di esecuzione. Come si comprende si tratta di un lavoro svolto dalla PM lontano dai riflettori, ma estremamente utile per eliminare gli inconvenienti igienico- sanitari.

…(leggi tutta la notizia nel portale della Polizia Locale di Padova)