Nell’ambito dei dispositivi di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio effettuati dalle pattuglie della Questura di Padova appartenenti all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volanti, Commissariato Stanga, Poliziotti di Quartiere, Squadra Mobile e Divisione Anticrimine, è proseguita l’attività volta ad infrenare e prevenire i fenomeni riconducibili allo spaccio degli stupefacenti, ai reati contro la persona, i reati predatori e le violenze, rintracciando talvolta gli autori di tali reati, accertati essere cittadini stranieri in posizione irregolare sul territorio nazionale, con i conseguenti provvedimenti di espulsione, istruiti e gestiti dall’Ufficio Immigrazione della Questura.
Infatti, nel corso del primo semestre dell’anno 2025 sono stati adottati dal Questore ed istruiti dall’Ufficio Immigrazione 214 provvedimenti di espulsioni così ripartiti: 127 cittadini stranieri sono stati trattenuti presso i Centri di Permanenza per il rimpatrio (CPR) dislocati su tutto il territorio nazionale, in virtù della disponibilità di posti assegnati dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione e la Polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, 26 sono stati rimpatriati nei rispettivi Paesi di Origini e 61 sono stati espulsi con l’ordine di lasciare il territorio nazionale.
I provvedimenti in esame sono stati emessi in particolare nei confronti di 83 cittadini tunisini, 19 nigeriani, 33 marocchini, 28 cinesi, 11 algerini, 10 moldavi, 5 senegalesi ed altre nazionalità.
Tra gli interventi più significativi effettuati nel mese di giugno, nella giornata di lunedì 23 giugno veniva notificato da parte dell’Ufficio Immigrazione a carico di un cittadino nigeriano un decreto di rigetto della sua richiesta di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato.
In particolare, a seguito degli accertamenti amministrativi predisposti da personale dell’Ufficio Immigrazione, a carico del cittadino nigeriano, 33enne, è risultata una condanna di un anno e 20 giorni, emessa dalla Corte di Appello di Venezia per il reato di atti persecutori ai sensi dell’art. 612 bis c.p., commessi ai danni della ex compagna a partire dal 2020, anche in presenza dei suoi tre figli minori. Tale situazione ha generato nella donna un costante stato di ansia e timore per la propria incolumità che l’hanno costretta a cambiare le proprie abitudini di vita.
In carico al cittadino nigeriano sono state riscontrate altresì una condanna emessa dal Tribunale di Padova per il reato di rissa e precedenti di polizia per il reato di lesioni personali per un’aggressione commessa all’interno della casa circondariale di Padova e per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Alla luce degli accertamenti compiuti, nei confronti del cittadino nigeriano è stato adottato un provvedimento di espulsione per pericolosità sociale con accompagnamento immediato in frontiera. Pertanto, a seguito della convalida da parte del Giudice di Pace del provvedimento emesso dal Questore, personale dell’Ufficio Immigrazione ha quindi provveduto all’accompagnamento in frontiera presso l’aeroporto di Milano Malpensa per il definitivo rimpatrio con volo in direzione di Lagos e alla successiva consegna alle Autorità nigeriane.
Nella giornata di sabato 14 giugno, l’Ufficio Immigrazione ha adottato un altro provvedimento di espulsione per pericolosità sociale con successivo accompagnamento in frontiera di un cittadino georgiano di 56 anni dopo aver scontato oltre un anno di detenzione a seguito della commissione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina avvenuto nel maggio 2024 a Trieste.
In particolare, il cittadino georgiano in data 16 maggio 2024 veniva tratto in arresto in quanto al fine di procurarsi profitto introduceva nel territorio nazionale quattro cittadini extracomunitari privi di qualsiasi titolo per l’ingresso ed il soggiorno in Italia.
Dopo aver scontato il periodo di detenzione, nei suoi confronti è stato emesso un decreto di espulsione con accompagnamento immediato in frontiera. Il personale dell’Ufficio Immigrazione, a seguito della convalida da parte del Giudice di Pace del provvedimento emesso dal Questore, ha quindi provveduto all’accompagnamento in frontiera presso l’aeroporto di Bergamo per il definitivo rimpatrio con volo diretto a Tiblisi e alla consegna alle Autorità georgiane.
Nel pomeriggio del 4 giugno, una pattuglia della Sez. Polfer interveniva in ausilio a personale di Trenitalia, a bordo di treno regionale, in quanto un cittadino straniero si era rifiutato di fornire le proprie generalità. A seguito dell’intervento del personale di polizia, il cittadino straniero veniva fatto scendere dal treno ed accompagnato presso gli uffici della Sez. Polfer per le procedure di identificazione.
Dai successivi accertamenti, è emerso che il cittadino straniero, di origine senegalese, di 24 anni, è risultato avere numerosi precedenti penali e di polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio. In particolare, a carico dello stesso è risultata una condanna già divenuta irrevocabile di 1 anno e 9 mesi a seguito di condotte violente commesse a partire dal 2021 a danno del proprio nonno che veniva continuamente offeso ed aggredito sia a livello fisico che verbale. Per tali condotte, nel corso del tempo lo stesso è stato destinatario altresì di un provvedimento di divieto di avvicinamento con utilizzo del braccialetto elettronico.
Da ulteriori verifiche successivamente effettuate da personale dell’Ufficio Immigrazione, il cittadino senegalese è risultato irregolare sul territorio nazionale e, alla luce dei numerosi precedenti penali e di polizia, nei suoi confronti è stato emesso un decreto di espulsione del Prefetto e di trattenimento del Questore di Padova, con conseguente accompagnamento coattivo al CPR di Gradisca d’Isonzo, grazie alla disponibilità di un posto assegnato dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione e la Polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Nella notte del 30 giugno, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico procedeva al controllo di un cittadino straniero in via Tommaseo in quanto per la tipologia di abiti che indossava veniva riconosciuto dagli operatori della volante come il responsabile di furti commessi all’interno di un supermercato in Via Avanzo nel corso della decorsa serata e nella notte del 29 giugno.
A seguito della perquisizione effettuata dagli operatori, il cittadino straniero, 35enne di nazionalità marocchina, trovato in possesso di oggetti atti allo scasso occultati all’interno di uno zaino (un martello, un seghetto e una tenaglia) di cui non forniva alcuna giustificazione, veniva denunciato ai sensi dell’art. 707 c.p.
A seguito degli accertamenti effettuati, lo stesso, già con numerosi precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio, in particolare furti commessi all’interno di supermercati, veniva messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione per la valutazione della sua posizione sul territorio nazionale.
Verificato lo stato di irregolarità del cittadino straniero sul territorio nazionale, nei suoi confronti è stato emesso un decreto di espulsione del Prefetto e di trattenimento del Questore di Padova, con conseguente accompagnamento coattivo al CPR di Bari, grazie alla disponibilità di un posto assegnato dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione e la Polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Nel corso della giornata del 3 luglio, personale dell’Ufficio Immigrazione verificava la posizione sul territorio nazionale di un cittadino di origini tunisine, di 38 anni, che nella medesima giornata aveva terminato un periodo di carcerazione presso la Casa Circondariale di Padova.
In particolare, il cittadino tunisino, già destinatario di provvedimento di espulsione emesso dal Questore di Padova nel 2020, veniva arrestato nel 2021 ad Agrigento, a seguito del reingresso illegale nel territorio italiano e condannato alla pena di 1 anno. Dagli ulteriori accertamenti compiuti da personale dell’Ufficio Immigrazione è risultato altresì avere numerose condanne in materia di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti per la quali aveva scontato 4 anni e 8 mesi.
Considerato lo stato di pericolosità sociale e accertata la sua irregolarità sul territorio nazionale, nei suoi confronti è stato emesso un decreto di espulsione del Prefetto e di trattenimento del Questore di Padova, con conseguente accompagnamento coattivo al CPR di Gradisca di Isonzo, grazie alla disponibilità di un posto assegnato dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione e la Polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza.