Sicurezza alimentare, un allarme al giorno. Coldiretti Padova raccoglie firme per l’etichettatura obbligatoria
Contro gli allarmi alimentari quotidiani provocati dall’invasione di cibo straniero, ma anche per chiedere la trasparenza sugli scaffali e nel piatto attraverso le etichette d’origine dei prodotti gli agricoltori di Coldiretti Padova stanno raccogliendo migliaia di firme in tutta la provincia per chiedere l’etichettatura obbligatoria di tutti i prodotti alimentari, in tutta Europa.
- Andrea Micalizzi
- Eleonora Mosco
- Antonio Foresta
- Roberto Cruciato
Una iniziativa che in questi mesi ha già coinvolto cittadini e istituzioni e che prosegue con slancio in tutti i mercati di Campagna Amica di Padova e provincia, negli eventi organizzati da Coldiretti Padova sul territorio e in tutti gli uffici dell’organizzazione agricola. In questi giorni hanno dato la loro adesione anche il vice sindaco di Padova Andrea Micalizzi, il presidente del Consiglio Comunale di Padova Antonio Foresta, i consiglieri Eleonora Mosco e Roberto Cruciato. Hanno già dato la loro adesione numerosi esponenti istituzionali padovani e i cittadini avranno la possibilità di firmare anche in occasione della Notte Gialla dei giovani di Coldiretti a Padova in piazza della Frutta mercoledì 18 giugno.
Ringraziamo i tanti che già hanno sottoscritto la nostra proposta di legge di iniziativa popolare – spiega Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova – che sta raccogliendo adesioni in tutta Italia e oltre. I cittadini sono al nostro fianco in questa battaglia che riguarda la sicurezza e la trasparenza dell’agroalimentare in Ue e quindi ciò che ogni giorno portiamo in tavola. Ricordo che nel 2025 è scoppiato quasi un allarme alimentare al giorno a causa delle importazioni di cibo straniero, dalle arachidi cinesi con aflatossine cancerogene oltre i limiti alle arance egiziane con residui di Chlorpropham, un pesticida vietato nella Ue dal 2020, oltre a pistacchi, pollo, pesce e altri prodotti consumati abitualmente sulle tavole. Secondo l’Oms circa 600 milioni di persone ogni anno si ammalano a causa di alimenti contaminati”.
Non è un caso – continua Lorin – se i cibi e le bevande straniere sono otto volte più pericolosi di quelli Made in Italy con il numero di prodotti agroalimentari provenienti dall’estero con residui chimici irregolari che è stato pari al 5,6% rispetto ad appena lo 0,7% di quelli di provenienza nazionale, secondo l’ultimo rapporto Efsa. Da qui la richiesta di Coldiretti di applicare il principio di reciprocità rispetto alle importazioni di prodotti agroalimentari da quei Paesi dove non vigono le stesse regole in materia di sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e rispetto dei diritti dei lavoratori”.
Ma è altrettanto importante garantire anche la piena trasparenza su quanto si mette nel piatto, attraverso l’obbligo di indicare l’origine in etichetta su tutti gli alimenti in commercio. Coldiretti ha lanciato in Europa una proposta di legge di iniziativa popolare con l’obiettivo di raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori. La misura renderebbe obbligatoria l’origine degli ingredienti su tutti i prodotti alimentari venduti nell’Unione Europea. Solo così sarà possibile porre fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per tricolori permesso dall’attuale norma del codice doganale sull’origine dei cibi che consente l’italianizzazione grazie ad ultime trasformazioni anche minime, come avviene nel caso anche dei semilavorati cinesi. E’ possibile sottoscrivere la proposta di legge in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e in tutte le sedi territoriali di Coldiretti ma anche sul web. Basta collegarsi al sito https://eci.ec.europa.eu/049/public/#/screen/home.