Cinque Comuni dell’Alta Padovana sono “Amici della famiglia”

foto gruppo comuni amici famiglia

Cinque comuni della Provincia di Padova hanno ricevuto, insieme, la certificazione di “Comune Amico della Famiglia”. A Palazzo Santo Stefano, il Consigliere provinciale Vincenzo Gottardo ha voluto portare i complimenti di tutta la Provincia a queste amministrazioni: Tombolo, Piazzola sul Brenta, San Giorgio in Bosco, San Martino di Lupari e Gazzo

Questo prestigioso riconoscimento”, ha spiegato Gottardo, “testimonia l’impegno concreto di questi Comuni a favore delle famiglie del territorio, attraverso politiche mirate a garantire il loro benessere. Si parla tanto di pari opportunità, di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, ma senza delle vere scelte politiche, a partire dagli enti locali, vicini ai loro cittadini, restano solo le buone intenzioni”.

La storia di questa certificazione e di come è stata ottenuta è particolarmente interessante perché non avviene, come accade solitamente, riconoscendo lo sforzo isolato di un Comune, ma è il frutto di un articolato percorso di collaborazione iniziato, più di dieci anni fa, con la Rete degli Sportelli Donna: un’esperienza proficua e consolidata che ha portato nel corso del tempo alla creazione dell’Intesa per le Pari Opportunità dell’Alta Padovana. 

A raccontarlo, Marilisa Vuolo, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Tombolo, che sottolinea l’importanza degli Sportelli Donna: “Un servizio importante e un punto di riferimento irrinunciabile che, nel corso degli anni, ha consolidato e sviluppato il suo valore. La metodologia di lavoro, il confronto, la condivisione e l’efficacia degli interventi sperimentati nel tempo hanno portato alla volontà di mettere a sistema questa formula, aprendo a nuove prospettive”.

Costituita nel novembre 2021, l’Intesa per le Pari Opportunità dell’Alta Padovana riunisce diverse figure istituzionali e associazioni locali. Ne fanno parte, oltre ai comuni, rappresentanti dell’Ussl 6 Euganea-Distretto Alta Padovana, la consigliera per la Parità della Provincia di Padova Silvia Scordo, il Centro Antiviolenza di Padova e membri di numerose Associazioni del territorio, con l’obiettivo di formare, in primis, chi lavora nelle Pubbliche Amministrazioni e a diretto contatto con la cittadinanza per un approccio alla questione delle Pari Opportunità condiviso e consapevole.

Debora Mazzon, Assessora alle Pari Opportunità di Piazzola sul Brenta, spiega: “La nostra collaborazione è un esempio unico di sinergia amministrativa, caratterizzata da un gruppo eterogeneo di persone, unite non solo dal nome, ma soprattutto dalla volontà di fare la differenza. È una intesa di sostanza, con una struttura solida, indipendente dalla politica e pronta a adattarsi ai mutamenti sociali. Aperta all’adesione di tutti i Comuni dell’Alta Padovana, mira a creare una rete coesa che promuova il benessere comune”.

Elena Barbieri, Assessora alle Pari Opportunità di Gazzo, aggiunge: “Abbiamo identificato gli obiettivi formativi per le amministrazioni comunali, mirando alla piena comprensione delle pari opportunità e del loro impatto sulla società, esplorato le migliori pratiche per le pubbliche amministrazioni. Così abbiamo ripensato le politiche pubbliche anche in un’ottica preventiva, per evitare situazioni di emergenza, coinvolgendo attivamente la cittadinanza nella creazione di reti di sostegno e solidarietà sociale“.

Fra gli obiettivi dell’Intesa è emerso anche quello di ottenere la Certificazione congiunta di “Comune Amico della Famiglia” che viene rilasciata agli enti che dimostrano di aver adottato misure a sostegno delle famiglie locali in ambiti cruciali come la salute, l’istruzione, la conciliazione dei tempi di vita privata e lavoro, e tanto altro. Attraverso un percorso di formazione specifica, la mappatura dei servizi nei singoli territori e lo scambio di buone pratiche tra i comuni partner, supportati da Jonathan Cooperativa Sociale (partner tecnico sia dell’Intesa e degli Sportelli Donna), si è arrivati infine ad ottenere questo riconoscimento. 

Silvia Cecchin, Vicesindaca e assessora al Sociale e alla Solidarietà di San Martino di Lupari, conclude: “Il marchio ‘Comune amico della famiglia’ identifica un’amministrazione comunale attenta al target ‘family’: è un segno distintivo dell’impegno concreto a favore delle famiglie, al fine di garantire lo sviluppo e la diffusione di politiche di benessere familiare. Ottenere questa certificazione comporta degli obblighi, sia prima che dopo; la volontà è quindi quella di andare avanti, di pari passo e in sinergia, per migliorarsi e lavorare anche su altre tematiche”.

Luigi Vitetti, per il Comune di San Giorgio in Bosco: “Nel mio ruolo e nella veste particolare che ricopro, devo prima di tutto dire che non ho alcun merito, ma al contempo mi sembra giustissimo onorare questa bella notizia che riguarda anche il Comune di San Giorgio in Bosco. Sono sicuro che verrà portata avanti questa iniziativa, che si concentra sul benessere della famiglia, da qualunque amministrazione futura del comune”.

LA CERTIFICAZIONE

La certificazione “Comune Amico della Famiglia”, che viene assegnata dall’Agenzia per la coesione sociale della Provincia di Trento, è un percorso volontario che identifica le amministrazioni comunali impegnate nel miglioramento della qualità della vita delle famiglie. Attraverso l’adesione a questo percorso, i comuni si impegnano a rispettare una serie di requisiti mirati a promuovere politiche familiari efficaci e inclusive. In una prima fase il Comune ottempera i primi cinque requisiti obbligatori quali ad esempio: l’approvazione di un Piano famiglia comunale, la nomina di una Commissione interdisciplinare, il Sindaco deve mantenere proprie le competenze in materia di politiche di benessere e deve individuare un dirigente preposto a coordinare il processo. Successivamente con il documento di impegno il comune si impegna ad assolvere, nel corso dei successivi due anni, ad ulteriori requisiti, quali: l’autovalutazione dello stato di attuazione del Piano familiare comunale, il coinvolgimento delle famiglie, l’attivazione di uno sportello famiglia.m Nel corso dei due anni successivi la certificazione, il Comune porta a compimento le azioni programmate.
 

(Provincia di Padova)