Restauro per statue in marmo e gruppi in bronzo dell’Altare della Patria


Intervento dal 3 marzo al 25 settembre finanziato dal Gruppo Bulgari tramite l’art bonus
Roma, 29 feb. “Uno dei simboli della nazione, sia del Risorgimento che della Repubblica, ma anche un’opera d’arte da tutelare e valorizzare”. Così Edith Gabrielli, direttrice generale del ViVe, il museo Vittoriano-palazzo Venezia, descrive l’Altare della Patria, dove dal 3 marzo partiranno i lavori di restauro delle statue in marmo che ornano le fontane e che rappresentano il Tirreno e l’Adriatico e dei gruppi in bronzo che raffigurano idealmente il Pensiero e l’Azione, nonché dei pennoni su cui sono issate le bandiere tricolori con le Vittorie Alate, con il ripristino delle finiture dorate, che è previsto termineranno il 25 settembre, tenendo anche conto delle interruzioni per le cerimonie istituzionali.
“Vogliamo aprire la strada alla piena valorizzazione del monumento e dei suoi artisti, anche in rapporto al cantiere per la costruzione della fermata di piazza Venezia della linea C della metropolitana, per cui metteremo a punto un protocollo d’intervento”, anticipa Edith Gabrielli nella sala del Refettorio a palazzo Venezia, sottolineando: “Non deve esserci nessuna contrapposizione fra la conservazione e l’innovazione, obiettivo che si raggiunge soltanto con una piena e felice collaborazione fra pubblico e privato”.
Privato che, in questo caso, si chiama Gruppo Bulgari autore di una donazione di 240.000 euro tramite l’art bonus. “Da bambino – racconta Jean-Christophe Babin, Amministratore delegato della maison – consideravo il Vittoriano, assieme al Colosseo, come il monumento simbolo di Roma. Oggi, a sessant’anni di distanza dalla mia prima visita alla Città Eterna, sono davvero emozionato nel contribuire al suo restauro. Roma ispira una dimensione gigantesca e il gruppo Bulgari deve tanto se non tutto a Roma, fonte continua di ispirazione, essendo la città più ricca d’arte al mondo. Ora vogliamo rendere a Roma quel che Roma ci ha donato”.
La restauratrice Susanna Sarmati spiega che “finora, il Vittoriano è stato sempre concepito come monumento architettonico unico, subendo interventi di restauro anche invasivi. Ora, vogliamo mettere in risalto le singole opere d’arte, in marmo e in bronzo, che contiene”. Al progetto di restauro, si aggiungerà poi anche un piano complessivo di adeguamento degli impianti – per il quale saranno stanziati 17 milioni di euro, 14 dal ministero della Cultura e 3 dal ministero della Difesa – anche nell’ottica di un ripensamento delle modalità della sua illuminazione.
Il cantiere di lavoro sarà visitabile – a piccoli gruppi, su prenotazione – anche dai cittadini romani e dai turisti, che potranno salire sui ponteggi per osservare ‘dal vivo’ i restauratori all’opera durante la visita guidata; video-documentari a cadenza settimanale faranno da ‘diario del restauro’, pubblicati sul sito del ViVe, per consentire di informarsi sullo stato d’avanzamento dei lavori.
(di Enzo Bonaiuto)

(Adnkronos)