(Adnkronos) – “La parità di genere e le tematiche ad essa affini rappresentano un impegno intrinseco all’azienda da ormai diversi anni, precisamente dal 2016. Ufficialmente, il nostro percorso verso la parità di genere prende avvio nel 2018: anno in cui Cameo è stata la prima azienda alimentare ad essere riconosciuta e certificata da un istituto privato per il trattamento e le ottime pratiche interne in ambito di Gender equality. Questo importante riconoscimento è stato il frutto di diversi anni di lavoro precedenti, anni in cui in azienda si è fatta sempre più solida la strategia e la progettualità rivolta a questo tipo di impegno, a tutti i livelli”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Monica Chiari, executive manager people & culture di Cameo.
“Il nostro impegno -spiega Chiari- si è sempre fondato sull’analisi e sulla mappatura delle iniziative interne, analisi che ci ha portati gradualmente a delineare il percorso migliore da intraprendere e le azioni più efficaci per supportarlo al meglio. L’ascolto delle voci delle persone che compongono la nostra azienda è sempre stata la leva delle nostre decisioni. È da qui che siamo partiti anche per questo nuovo e importante riconoscimento”, sottolinea ancora la manager di Cameo.
“Quando abbiamo appreso, infatti, dell’opportunità -spiega Chiari- di ottenere una certificazione nazionale abbiamo strutturato un percorso di workshop strategici che hanno coinvolto tutti i membri del leadership team che sono stati chiamati a contribuire alla definizione degli ambiti su cui investire come azienda sui temi della de&i”.
E non è solo intervento messo in atto dall’azienda. “A seguire -spiega la manager- abbiamo erogato una survey rivolta all’intera popolazione aziendale che ha avuto come obiettivo quello di fotografare lo stato dell’arte: la situazione di partenza raccolta direttamente dal percepito interno”.
Attività che sono state riconosciute anche all’esterno dell’azienda. “Lo scorso dicembre, a seguito di diversi step operativi e funzionali al risultato, cameo ha ottenuto la certificazione statale della parità di genere Uni/PdR 125:2022 rilasciata dal Consiglio dei Ministri (ministero per le Pari Opportunità): un nuovo punto di partenza che ci supporterà nell’avere una visione ancora più ampia su queste tematiche e su tutte le iniziative che possiamo mettere in campo al fine di ricreare un ambiente professionale sempre più inclusivo e attento alle esigenze dei singoli”.
“Siamo molto soddisfatti di questo nuovo riconoscimento -spiega Chiari- e degli ottimi risultati che abbiamo ottenuto, sia in termini di posizionamento che di alto punteggio raggiunto già dopo la prima fase di audit e utilizzeremo questo come nuovo trampolino di lancio verso obiettivi sempre più sfidanti”. E per il futuro le idee sono chiare. “Dopo la survey rivolta a tutta la popolazione aziendale, vogliamo ora approfondire le evidenze emerse dal questionario attraverso una serie focus group. L’obiettivo è capire come possiamo fare ancora meglio. Il passo successivo sarà la definizione del nostro Manifesto per la parità di genere”, annuncia in conclusione.
(Adnkronos – Lavoro)
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