Vision Pro e le restituzioni in negozio: fan Apple pentiti

Il lancio del Vision Pro di Apple in USA, con il suo prezzo di 3500 dollari, sembrava promettere una rivoluzione nell’esperienza utente degli headset di realtà aumentata. Mentre aspettiamo un annuncio per l’uscita europea, a pochi giorni dal termine del periodo di prova di 14 giorni offerto da Apple negli States un crescente numero di acquirenti ha iniziato a manifestare il proprio disappunto sui social media, annunciando la decisione di restituire il dispositivo. La scomodità causata dal peso del visore è tra le ragioni più citate per queste restituzioni. Diversi utenti hanno lamentato mal di testa e nausea causati dall’uso dell’headset. In particolare, il peso del dispositivo, concentrato prevalentemente nella parte anteriore, è stato oggetto di numerose lamentele.

Oltre al problema hardware, molti utenti lamentano che il Vision Pro non offre sufficiente produttività rispetto al prezzo. Un utente ha notato su Threads che guardare gli schermi di Figma lo rendeva stordito, e che il dispositivo non era applicabile al suo lavoro. Un ingegnere ha scritto sulla piattaforma di social media X che “l’esperienza di programmazione non ha saputo convincerlo”, con problemi di messa a fuoco che causavano mal di testa. Carter Gibson, senior manager di Google, ha sottolineato come dettagli fini quali la gestione di finestre e file rappresentino un ostacolo alla produttività. Anche Mark Zuckerberg, CEO di Meta, non ha mancato di mettere in luce i difetti di Vision Pro, ma in questo caso la buona fede è discutibile: Zuckerberg produce Quest 3, l’headset rivale.