COP sul Controllo del Tabacco: a Panama si incontrano (e scontrano) OMS e produttori

Milano, 12/02/2024 – A Panama si tiene la Conferenza delle Parti (COP) per discutere il da farsi in merito al controllo del tabacco: la posizione dell’Unione Europea e l’imprevisto della “Good COP”

Questi sono giorni molto caldi in quel di Panama. In questo momento infatti, lo Stato del Centro America sta ospitando la decima Conferenza delle Parti (COP) della Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Questo importante evento riunisce i partecipanti per discutere e decidere le azioni necessarie nella lotta contro il tabagismo. Le decisioni prese durante la COP non saranno vincolanti, ma avranno un impatto significativo sulle politiche pubbliche. E quindi sulla salute di milioni di persone.

Fra i tanti rappresentanti mondiali, è presente a questa Conferenza anche l’Unione Europea, ben consapevole dell’influenza che la Conferenza avrà sulle decisioni legate al tabacco a livello europeo.

C’è però un problema. Come suo solito, l’Unione Europea si presenta all’appuntamento con una posizione complessa. Commissione e Parlamento Europeo infatti sembrano esser d’accordo sul fine, ma non sui mezzi da utilizzare per ridurre la diffusione del fumo fra i cittadini europei.

Come controllare il tabacco: Parlamento Europeo vs Commissione Europea

Il Parlamento Europeo ha manifestato un chiaro sostegno all’approccio di riduzione del rischio. Come? Riconoscendo l’importanza dei prodotti senza combustione nella lotta contro il fumo ed integrando le tradizionali politiche di prevenzione e cessazione. E infatti, l’idea di fornire alternative meno dannose per ridurre i rischi associati al fumo ha trovato consenso in diverse sedi parlamentari.

Già in passato il Parlamento Europeo aveva sottolineato la necessità di azioni preventive basate sulla riduzione del danno. E dopo aver valutato scientificamente i rischi legati alle sigarette elettroniche e ai nuovi prodotti del tabacco, il Parlamento ha convenuto che sono proprio queste le alternative ideali per contrastare l’uso improprio del tradizionale tabacco.

D’altra parte c’è la Commissione Europea, la quale ha tutt’altre idee riguardo il controllo del tabacco. Nonostante il chiaro sostegno del Parlamento, la Commissione Europea si sta avvicinando progressivamente alle posizioni dell’OMS. Ovverosia: massima ostilità verso tutti i prodotti contenenti nicotina, indipendentemente dal loro profilo di rischio.

Secondo le indiscrezioni, la Commissione potrebbe respingere il principio di riduzione del rischio proposto dal Parlamento, equiparando i nuovi prodotti senza combustione ai tradizionali prodotti da fumo. Inoltre, la Commissione potrebbe anche cercare di privare gli Stati membri del potere decisionale sulla regolamentazione di questi prodotti.

Logicamente, se ciò avvenisse ci sarebbero serie ripercussioni in Europa – soprattutto in paesi come l’Italia. Come dimostrano i dati registrati, la Penisola ha sviluppato una filiera di migliaia di piccole-medie imprese legate alle sigarette elettroniche e al tabacco riscaldato, con decine di migliaia di lavoratori impiegati in questo settore e di consumatori che si affidano a piattaforme online come svapostore.net.

L’altra iniziativa a Panama: la “Good COP”

In parallelo alla suddetta COP, prende vita l’iniziativa ironicamente chiamata “Good COP” – che si afferma come espressione positiva in contrapposizione a quella che gli stessi definiscono come “Bad COP”, cioè appunto la decima Conferenza delle Parti. Questa iniziativa – organizzata anch’essa a Panama negli stessi giorni – si propone come la “Conferenza delle Persone” a sostegno della riduzione del danno.

Qui quotidianamente si susseguono scienziati, giornalisti e consumatori favorevoli alla riduzione del danno da fumo, dando voce a coloro che non sono ammessi alla COP ufficiale nonostante le decisioni prese influenzeranno anche il loro benessere futuro. In un contesto in cui l’OMS potrebbe decidere a porte chiuse il futuro delle politiche anti-tabacco, l’obiettivo principale è quello di fornire una visione alternativa focalizzata sulla riduzione del danno e sulla scienza che la sostiene.

In questo scenario, si cerca di proteggere i diritti dei fumatori che hanno scelto la via della sigaretta elettronica o di altri strumenti a rischio ridotto, offrendo un costante monitoraggio e commento alle decisioni che verranno prese. La “Good COP” si presenta come un contro-equilibrio alla posizione dell’OMS, promuovendo la consapevolezza sulla riduzione del danno e sostenendo i diritti di coloro che hanno abbracciato alternative meno dannose al fumo tradizionale.

La decima COP si preannuncia quindi come un importante crocevia dove si incontrano e scontrano posizioni divergenti. La sfida è trovare un equilibrio tra la riduzione del danno e la tutela della salute pubblica, considerando le alternative meno dannose – come le sigarette elettroniche – nel panorama delle politiche anti-tabacco.

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