Popolizio guida i derelitti di “L’albergo dei poveri” di Gorkij al teatro Argentina di Roma


L’opera “Bassifondi” del russo Maksim Gorkij proposta in scena con il titolo ideato dal regista Giorgio Strehler per la sua prima rappresentazione che nel 1947 inaugurò il Piccolo Teatro di Milano
Roma, 12 feb. Una sorta di dantesca discesa agli inferi o nella profondità di quella che Papa Francesco definirebbe come la periferia esistenziale: è quella descritta nell’opera ‘Bassifondi’ del russo Maksim Gorkij, proposta ora in scena, fino al 3 marzo al teatro Argentinadi Roma, con il titolo ‘L’albergo dei poveri’ ideato dal regista Giorgio Strehler per la sua prima rappresentazione che nel 1947 inaugurò il Piccolo Teatro di Milano. Lo spettacolo vede Massimo Popolizio nelle duplici vesti di regista e attore protagonista, nei panni del ‘vagabondo’, per la riduzione teatrale firmata da Emanuele Trevi, in una messinscena corale che vede ben sedici attori sotto i riflettori.
“Questa opera ha un valore emblematico e poetico, oltre che storico; un grande dramma che si potrebbe definire shakespeariano nel suo sapiente dosaggio di pathos, denuncia sociale, amara comicità, riflessione filosofica e morale sul destino umano”, si legge nelle note di regia.
Il numero elevato degli attori in scena, a rappresentare la multiforme popolazione di questa sorta di rifugio per gli ultimi della società, impone alla regia “la ricerca di un ritmo adeguato al continuo mutare delle situazioni e dei punti di vista, in un crescendo di tensione reso ancora più evidente dall’angustia dello spazio evocato”: questo dormitorio di derelitti e alcolizzati, ladri e prostitute, dove i personaggi trascorrono i loro giorni tentando di non soccombere alla disperazione e all’inerzia della sconfitta, pronti a cogliere anche la luce fioca di una speranza destinata a fallire.
(di Enzo Bonaiuto)

(Adnkronos)