Presentato a palazzo Ferro Fini il quotidiano on line ‘L’Altra Montagna’. Guarda (EV): “Le Terre Alte non sopravvivono con il turismo di lusso e i progetti estemporanei”

07 febbraio 2024

(Arv) Venezia 7 feb. 2024 –   Presentato questa mattina a Venezia, nella sede del Consiglio regionale del Veneto, il quotidiano on line L’Altra Montagna, dedicato alle Terre Alte, raccontate oltre i luoghi comuni.

“La montagna – ha sottolineato la consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda che ha promosso l’evento a palazzo Ferro Fini – è un tema il Consiglio regionale tratta di rado oppure per affrontare priorità che non reputo coincidenti con le reali necessità espresse dai cittadini delle aree montane: ad esempio, le starlight rooms, ovvero le stanze panoramiche rivolte a un turismo di lusso che non risolve le criticità dell’area montana; oppure il tema della viabilità silvo-pastorale e dei pass gratuiti a disposizione dei cacciatori, con la conseguente derubricazione delle norme legate alla gestione forestale; e ancora, la questione che ormai si trascina da diversi anni legata alla realizzazione della pista da bob a Cortina in vista delle olimpiadi invernali del 2026, un investimento che richiede 120 milioni di euro. Ho chiesto perciò a Luca Pianesi, direttore de Il Dolomiti, e a Pietro Lacasella, che cura L’Altra Montagna, di presentare questo progetto on line che mette a disposizione di tutti i cittadini, sulla piattaforma web, una serie di contenuti concreti di estremo valore culturale, uno strumento che può essere utile a questa assemblea legislativa quando affronta questioni legate alle terre alte. Lasciamo da parte i progetti estemporanei, torniamo a parlare di politiche per la montagna, di politiche sociali, ambientali, economiche, abitative per consentire al Veneto di concentrarsi su tematiche diverse, come quelle sviluppate dagli ideatori de L’Altra Montagna”.

“Per noi è un momento importante – ha sottolineato Luca Pianesi, che dirige Il Dolomiti, giornale online dell’arco dolomitico a cavallo tra Trentino, Alto Adige e Veneto, e L’Altra Montagna – perché vediamo che il progetto del Dolomiti, nato a Trento dieci anni fa, sta crescendo sempre di più fino a diventare uno dei principali organi di informazione del Nordest, con 50 milioni di pagine visualizzate nel 2022, oltre 80 lo scorso anno, visualizzazioni in gran parte dedicate ai temi legati alla montagna. Da un incontro casuale con Pietro Lacasella nel contesto del Trento Film Festival, è nato appunto L’Altra Montagna, un progetto che va oltre il contesto dolomitico: parlare di montagna significa, ad esempio, occuparsi dei cambiamenti climatici che ormai determinano tutta la vita sociale, economica e politica, il futuro, i servizi, il turismo: basti pensare alla monocultura turistica dello sci che ha sì strappato dalla povertà intere popolazioni, ma che oggi deve affrontare un orizzonte diverso e una prospettiva nuova in relazione ai cambiamenti climatici. L’Altra Montagna nasce per affrontare queste tematiche in maniera analitica e non ideologica, con il supporto della scienza e della ricerca, coinvolgendo quante più persone possibile; il focus è aperto non solo agli addetti ai lavori, e l’aspirazione è quello di essere il primo giornale che si occupa di queste tematiche, dall’Etna all’Ortles”.

“Oggi festeggiamo il primo mese di vita del nuovo quotidiano on line – ha ricordato Pietro Lacasella, antropologo e curatore de L’Altra Montagna – un’occasione che ci consente di ricordarne la struttura e le sue quattro macrosezioni; la prima è dedicata agli articoli di approfondimento e alle interviste su temi attinenti cronaca e attualità, forte di 40 collaboratori, una rosa ampia ed eterogenea, una pluralità geografica e culturale che permette di raccontare in maniera dettagliata il carattere caleidoscopico dei territori montani. La seconda sezione è dedicata al mondo dei podcast: si intitola ‘Un quarto d’ora per acclimatarsi’ ed è un podcast a cadenza settimanale dedicato alla comprensione delle crisi ambientali e sociali in atto nelle Terre alte attraverso le voci di coloro che le sperimentano ogni giorno, le studiano, si impegnano per contrastarle, in collaborazione con il Trento Film Festival e la voce di Sofia Farina. La terza contiene i video: per ora sono presenti due produzioni, la prima dedicata agli alberi cresciuti sulla frana del Vajont, la seconda al futuro dello sci, settore vulnerabile che va ripensato e calibrato sul clima che cambia. A queste tre sezioni, se ne aggiunge una laterale messa a disposizione di associazioni o di realtà accademiche che hanno intenzione di approfondire o ricalibrare questi temi. L’approccio è scientifico, non ideologico, e si avvale di realtà accademiche come Agenda 17 dell’Università di Ferrara, o dei contributi dell’Associazione Dislivelli nata dall’incontro di ricercatori universitari e giornalisti specializzati nel campo delle Alpi e della montagna. Il mese di vita de L’Altra Montagna è anche l’occasione per ringraziare la redazione del Dolomiti, Marco Albino Ferrari, scrittore focalizzato sulle terre alte, Sofia Farina, Michele Argenta, Luigi Torreggiani, e in particolare Luca Pianesi, per la sua disponibilità e per l’opportunità che ci ha offerto”.

(Regione Veneto)