Agricoltura e ambiente, bene la novità Pac che autorizza le cover crops

“Stiamo andando nella giusta direzione, con una particolare attenzione all’ambiente e allo stato di salute dei nostri terreni. Il Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare ha riconosciuto l’utilizzo delle colture dette “cover crops” ai fini della nuova PAC (la Politica agricola comunitaria), per soddisfare il requisito della rotazione. Questo dà valore alla possibilità di destinare le colture secondarie all’incremento della sostanza organica nei suoli, da anni praticata nei mesi invernali anche nella nostra provincia”. Con queste parole Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova, commenta il risultato ottenuto da Coldiretti grazie ad un lavoro pressante e continuo con le istituzioni che ha portato alla cancellazione dell’obbligo di raccolta di tali colture e l’autorizzazione, nella rotazione anche sul mais, del sovescio, la coltivazione erbacea che non viene raccolta ma incorporata nel terreno.

Le cover crops (colture di copertura) sono colture utilizzate per non lasciare scoperti i terreni agricoli, ad esempio durante l’inverno, utili a contrastare l’erosione dei terreni e a trattenere le sostanze organiche. Una buona pratica che ha lo scopo primario di proteggere i terreni.

“Per la nostra provincia è un risultato importante: – aggiunge Lorin – quella delle cover crops è una prassi che si è diffusa e consolidata negli anni, avendo molteplici effetti positivi: immobilizza l’azoto in modo che rimanga disponibile nel suolo dopo la raccolta della coltura principale per la successiva coltura principale; può favorire la mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso il sequestro del carbonio nel suolo; permette la protezione dei terreni agricoli – che altrimenti sarebbero a nudo – contro l’erosione e le perdite di nutrienti; può impattare positivamente sulla riduzione del numero di infestanti presenti nel terreno, con la conseguente riduzione dell’utilizzo di prodotti fitosanitari.  Risultato ancora più significativo per le filiere zootecniche (suinicola e avicola in primis) per le quali il mais costituisce la principale componente della razione alimentare degli animali.

“Sono oltre 30 mila gli ettari di mais interessati da questa novità – prosegue Lorin – e adesso più che mai, è necessario affrontare i problemi in sinergia con le istituzioni. Il dialogo e l’azione sindacale sono necessari e indispensabili per ottenere risultati concreti, come lo dimostra questa importante vittoria di Coldiretti”.

Sono ancora molte le limitazioni di carattere ambientale introdotte da questa Politica Agricola Comune (PAC) che dovranno essere corrette per il soddisfacimento delle esigenze di redditività e competitività delle imprese agricole con un forte impegno alla semplificazione contro la burocrazia. “La pandemia e le guerre dimostrano – conclude il presidente di Coldiretti Padova – che l’Unione Europea deve aumentare la propria capacità produttiva nell’agroalimentare con l’innovazione nelle campagne anche attraverso la nuova genetica green (Tea) e l’agricoltura 5.0 per affrontare i cambiamenti climatici.  Le sfide attuali e quelle future, anche in vista di prossimi allargamenti dell’UE impongono scelte ambiziose in termini di bilancio UE che dovrà riconoscere il ruolo centrale del settore agroalimentare se vogliamo mirare ad una sempre maggiore sovranità alimentare a livello europeo per garantire cibo sicuro per i nostri cittadini”.

(Coldiretti Padova)