Breve guida al Codice dei Beni Culturali



Il patrimonio storico e artistico del nostro Paese è di assoluto rilievo al punto da essere uno dei più ricchi del mondo. Non per nulla la Costituzione italiana stessa, all’articolo 9, dispone la tutela di tale patrimonio, oltre che del paesaggio, dell’ambiente, della biodiversità e degli animali. Allo scopo di proteggere e valorizzare il patrimonio storico e artistico è stato istiuito il Codice dei Beni Culturali. L’obiettivo principale del Codice è di preservare l’importanza e la memoria della comunità nazionale, promuovendo lo sviluppo della cultura, la conoscenza del territorio e delle sue bellezze. Per tale motivo, le istituzioni pubbliche e i privati proprietari di beni considerati patrimonio culturale sono tenuti a garantire la loro conservazione nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dei Beni Culturali. Entrando nello specifico, il patrimonio storico e artistico è composto da diverse categorie di beni. – Beni Culturali ovvero beni mobili e immobili di particolare valore storico, artistico, archeologico, etnoantropologico, archivistico, bibliografico. – Beni Paesaggistici ovvero le aree e i beni immobili di notevole interesse pubblico come ville, giardini, parchi, complessi di cose mobili, caratterizzati da memoria storica o singolarità geologica, ma anche bellezze panoramiche, belvedere accessibili al pubblico dai quali poter ammirare il paesaggio. – Aree tutelate ovvero territori costieri, montagne alpine oltre i 1.600 metri, montagne appenniniche oltre i 1.200 metri, fiumi e corsi d’acqua, parchi e riserve nazionali, ghiacciai, foreste, boschi, vulcani, aree umide di interesse internazionale. Per “tutela dei Beni Culturali”, si intende la disciplina della attività e l’esercizio delle funzioni condotte con adeguata capacità e conoscenza che siano mirate a individuare i beni da tutelare, assicurandone la protezione e la conservazione a scopo di pubblica fruizione. La tutela comprende anche l’emanazione di provvedimenti finalizzati a confermare e regolamentare i diritti e i comportamenti legati ai beni del patrimonio culturale nazionale. La valorizzazione dei Beni Culturali si manifesta nello stabilire discipline e attività funzionali a promuovere e far conoscere il patrimonio culturale, garantendo le migliori condizioni di utilizzo collettivo, anche nei confronti di soggetti con ridotte capacità motorie o sensoriali. La valorizzazione, inoltre, comprende anche gli interventi necessari alla adeguata conservazione del patrimonio culturale, anche attraverso opere di riqualificazione di immobili e aree sottoposte a tutela e di realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti e integrati. Per la realizzazione delle varie attività di tutela è richiesta l’opera di professionisti competenti e specializzati in possesso di formazione adeguata e di provata esperienza. L’attività di vigilanza sui Beni Culturali è di competenze dell’apposito Ministero salvo che si tratti di beni appartenenti alle Regioni o ad altri Enti Pubblici. Inoltre, il Ministero può predisporre attività di tutela indiretta quali la determinazione di distanze, misure o altre norme da rispettare allo scopo di preservare l’integrità e il decoro dei beni sottoposti a tutela.
Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio è entrato in vigore il 1° maggio 2004 e si compone di 184 articoli suddivisi in cinque sezioni: “Disposizioni generali”, “Beni Culturali”, “Beni Paesaggistici”, “Sanzioni”, “Disposizioni Transitorie, sanzioni, abrogazioni, entrata in vigore”.

(Adnkronos)