Spalletti “Rifiutate proposte dall’estero, poi il sogno azzurro”

ROMA (ITALPRESS) – “Il mio sogno era diventare un calciatore importante. Poi, siccome sono stato un giocatore medio, il mio sogno è diventato fare l’allenatore della Nazionale e adesso questo sogno ce l’ho in mano”. Così il ct azzurro, Luciano Spalletti, ai microfoni di “Casa Italia”, in onda su “Rai Italia” e “Rai Play”. “Sono innamorato dell’Italia e mi piace tutto del nostro Paese. Anche io ho visto l’Italia da lontano, quando allenavo lo Zenit di San Pietroburgo, e avrei potuto rifarlo, perchè finita la fantastica esperienza a Napoli mi sono arrivate proposte dagli Emirati Arabi e da altri campionati, nei quali sarei stato remunerato molto bene. Ma non era il calcio che mi piaceva. Così avevo deciso di fare una stagione particolare, a girare e a imparare. Poi è venuta la chiamata della Nazionale e per me è stato tutto. I miei sogni si sono avverati ma adesso devo essere all’altezza di questi sogni”, ha puntualizzato il ct dell’Italia.
“Vittoria agli Europei? Noi andiamo lì a lottare. Siamo i campioni in carica, non possiamo andare lì per competere per una posizione inferiore rispetto all’ultima portata a casa. Io non mi accontento mai nel mio lavoro. Non si gareggia mai per accontentarsi, soprattutto se ci si chiama Italia. I nostri tifosi vogliono che andiamo a competere per ambire al meglio”, ha aggiunto Spalletti.
“Sono diverse le squadre forti per Euro2024. Una ci è capitata nel girone (la Spagna, ndr.), poi c’è la Francia, la Spagna, la Germania e c’è l’Italia. Ora che mi hanno dato la cittadinanza mi sono messo anche a cantare in napoletano”, ha detto ancora il ct azzurro, in collegamento con tanto di spilla a forma di “cornetto scaramantico”.
“In giro, all’estero, ci sono giovani italiani forti e stiamo seguendo anche loro. Dobbiamo diventare una squadra anche con queste distanze da raduno a raduno. Andiamo a vedere i loro allenamenti e ci sentiamo spesso al telefono. Due nomi? Koleosho e Kayode”, ha proseguito Spalletti.
“Con Totti ci siamo sempre voluti bene. C’è stato un momento in cui io non sono riuscito a fargli capire che io continuavo a essergli vicino anche quando decidevo di non farlo giocare. Si è amici delle persone non se li fai giocare ma se gli dici le cose vere”, ha precisato il ct azzurro.
“Promettiamo ai tifosi il massimo impegno. Ogni volta che abbiamo giocato fuori dall’Italia abbiamo ricevuto un abbraccio enorme da parte degli italiani all’estero. Adesso speriamo che il Natale porti gioia a tutti, senza differenze”, ha concluso Spalletti.
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