Lavoro e welfare, il ruolo dell’educazione finanziaria per progettare il futuro

Sulle scelte individuali e sulla prospettiva di costruire una famiglia incide anche la dimensione economica. Non dipende solo dalla retribuzione ma anche dalla capacità di risparmiare e investire, sia sul piano assicurativo sia sul piano

Sulle scelte individuali e sulla prospettiva di costruire una famiglia incide anche la dimensione economica. Non dipende solo dalla retribuzione ma anche dalla capacità di risparmiare e investire, sia sul piano assicurativo sia sul piano finanziario. Ruolo di spicco in merito è l’educazione finanziaria, tematica approfondita durante l’evento realizzato da Adnkronos ‘Demografica: lavoro e welfare a misura di famiglia’. Voci che hanno fornito una lettura del fenomeno sono Paola Ansuini, Direttore della Comunicazione Tutela Clientela e Educazione Finanziaria Banca d’Italia e Claudia Ghinfanti, Head of Marketing & Communication di Alleanza Assicurazioni – Gruppo Generali.
Educazione finanziaria: a che punto siamo
“Siamo messi male e c’è tanta strada da fare – ha spiegato Ansuini -. Un’indagine dell’Ocse mostra che l’Italia non è in una posizione felice in merito alle competenze finanziarie. Siamo lontani da conoscenze che riguardino nozioni di base del mondo dell’economia e della finanza che permettano di dirci che mediamente le famiglie italiane fanno scelte consapevoli. Rispetto al 2020 l’alfabetizzazione finanziaria rimane a livelli a bassi, con un 53 come punteggio massimo conseguibile”.
Come migliorare inserimento donne nel lavoro? “10% in più della forza lavoro con effetti simili sul Pil. Questa è l’opportunità che va colta e perseguita”, ha concluso in merito Paola Ansuini.
La Banca d’Italia, intanto, si è concentrata su tre focus: giovani, adulti fragili e imprese. Per quanto riguarda i primi, è attiva una collaborazione con le scuole con una platea di studenti molto ampia. “Abbiamo sul territorio nazionale il primo laboratorio di interventi: siamo fiduciosi che questo tipo di impegno potrà generare dei benefici. C’è una proposta di inserimento della materia finanziaria tra le materie civiche e questo fa sperare”, ha continuato Ansuini.
Agli adulti considerati in condizione di fragilità c’è una digitalizzazione e strumenti base che vengono forniti anche con l’attivazione di corsi serali, mentre per le imprese e istituzioni si sta sviluppando una cultura che coinvolge i media come servizio pubblico informativo che si svolgerà su tutto il territorio nazionale.Sulle scelte individuali e sulla prospettiva di costruire una famiglia incide anche la dimensione economica. Non dipende solo dalla retribuzione ma anche dalla capacità di risparmiare e investire, sia sul piano assicurativo sia sul piano finanziario. Ruolo di spicco in merito è l’educazione finanziaria, tematica approfondita durante l’evento realizzato da Adnkronos ‘Demografica: lavoro e welfare a misura di famiglia’. Voci che hanno fornito una lettura del fenomeno sono Paola Ansuini, Direttore della Comunicazione Tutela Clientela e Educazione Finanziaria Banca d’Italia e Claudia Ghinfanti, Head of Marketing & Communication di Alleanza Assicurazioni – Gruppo Generali.

Educazione finanziaria: a che punto siamo
“Siamo messi male e c’è tanta strada da fare – ha spiegato Ansuini -. Un’indagine dell’Ocse mostra che l’Italia non è in una posizione felice in merito alle competenze finanziarie. Siamo lontani da conoscenze che riguardino nozioni di base del mondo dell’economia e della finanza che permettano di dirci che mediamente le famiglie italiane fanno scelte consapevoli. Rispetto al 2020 l’alfabetizzazione finanziaria rimane a livelli a bassi, con un 53 come punteggio massimo conseguibile”.
Come migliorare inserimento donne nel lavoro? “10% in più della forza lavoro con effetti simili sul Pil. Questa è l’opportunità che va colta e perseguita”, ha concluso in merito Paola Ansuini.
La Banca d’Italia, intanto, si è concentrata su tre focus: giovani, adulti fragili e imprese. Per quanto riguarda i primi, è attiva una collaborazione con le scuole con una platea di studenti molto ampia. “Abbiamo sul territorio nazionale il primo laboratorio di interventi: siamo fiduciosi che questo tipo di impegno potrà generare dei benefici. C’è una proposta di inserimento della materia finanziaria tra le materie civiche e questo fa sperare”, ha continuato Ansuini.
Agli adulti considerati in condizione di fragilità c’è una digitalizzazione e strumenti base che vengono forniti anche con l’attivazione di corsi serali, mentre per le imprese e istituzioni si sta sviluppando una cultura che coinvolge i media come servizio pubblico informativo che si svolgerà su tutto il territorio nazionale.
Claudia Ghinfanti, Head of Marketing & Communication di Alleanza Assicurazioni, Gruppo Generali
Il ruolo delle donne: bias culturali
“Pubblico e privato devono evolversi da questo punto di vista per alzare il livello di alfabetizzazione finanziaria – ha dichiarato Claudia Ghinfanti, Head of Marketing & Communication di Alleanza Assicurazioni, Gruppo Generali -. Alleanza è attiva dal 2020 per misurare il fenomeno e fornire un piano di azioni concrete sull’educazione finanziaria. L’osservatorio ha dato vita ad un indicatore quantitativo dell’educazione finanziaria che ha dimostrato che l’Italia ha un punteggio di 56 su 100, quindi insufficiente. I target più fragili sono i giovani, adulti che noi abbiamo denominato “i nuovi Italiani”, come filippini, rumeni e sud americani e poi le donne”.
Secondo Claudia Ghinfanti, infatti, il problema per le donne riguarda proprio un bias culturale che va assolutamente invertito: “Le motivazioni delle donne sono socio demografiche. Molte non hanno un reddito sufficiente e continuo, sono fragili dal punto di vista finanziario e una donna su quattro non dispone di un conto corrente personale. Due su tre tendono a delegare la gestione familiare: da dove nasce questa poca attitudine? “Anche in questo caso è la famiglia che non fornisce lo stesso imprinting alle figlie femmine rispetto ai fratelli maschi, c’è una “paghetta gap”. Massima attenzione ai bias culturali” .
Per ovviare a questo problema si è posta l’attenzione su eventi educativi che hanno coinvolto 300mila persone e la creazione di contenuti da diffondere tramite web e social: “Abbiamo diffuso 160mila post raggiungendo 2 milioni di contatti. Per le donne abbiamo cercato canali e linguaggi dedicati. Le “donne che parlano alle donne” di finanza”.

(Adnkronos)