Cop28, approvato accordo su transizione da combustibili fossili


Il Global Stocktake adottato senza obiezioni. Sultan al-Jabe: “Pacchetto storico per accelerare l’azione sul clima”
Dubai, 13 dic. (Adnkronos/Dpa) – La Cop28 ha approvato all’unanimità a Dubai il testo che chiede una “transizione” dai combustibili fossili. La bozza preparata dagli Emirati Arabi Uniti è stato adottata senza obiezioni. “Dal profondo del mio cuore, grazie – ha detto il presidente di Cop28 Sultan al-Jaber -Abbiamo percorso insieme una lunga strada in un breve lasso di tempo. Abbiamo lavorato molto duramente per garantire un futuro migliore alla nostra gente e al pianeta. Dovremmo essere orgogliosi dei nostri risultati storici. Il mio paese, gli Emirati Arabi Uniti, è orgoglioso del suo ruolo nell’aiutarvi ad andare avanti”.
“Abbiamo presentato un solido piano d’azione per mantenere l’1,5°C a portata di mano – ha aggiunto Sultan al-Jaber parlando del Global Stocktake – È un piano equilibrato che affronta le emissioni ed è costruito su un terreno comune. Si tratta di un pacchetto storico per accelerare l’azione sul clima. Molti dicevano che ciò non poteva essere fatto. Per la prima volta, per ridurre il metano e le emissioni, nel nostro accordo finale è presente un testo sui combustibili fossili”.
“Siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo. Dobbiamo trasformare questo accordo in un’azione tangibile. Se ci uniamo, possiamo avere un profondo effetto su tutto il nostro futuro. L’inclusione ci ha fatto andare avanti nei giorni difficili. Tutti sono stati ascoltati, dai popoli indigeni ai giovani fino al Sud del mondo. Abbiamo riformulato il dibattito sui finanziamenti per il clima. Abbiamo integrato l’economia reale nella sfida climatica”.
La proposta nella bozza ai Paesi è stata una “transizione” per abbandonare i combustibili fossili entro il 2050, dopo che più di cento Stati ne avevano chiesto l’eliminazione completa.
Il documento di 21 pagine prevede anche l’obiettivo di triplicare la capacità delle energie rinnovabili entro il 2030 e di raddoppiare il tasso di efficienza energetica durante questo periodo, sebbene i paesi del G20 si fossero già impegnati in questo. Nel testo si chiede inoltre di accelerare gli sforzi per ridurre progressivamente l’uso dell’energia prodotta dal carbone e di spostarsi verso sistemi energetici con emissioni nette pari a zero.
Le emissioni globali di biossido di carbonio, comprese le emissioni di metano, dovranno essere ridotto entro il 2030; dovranno essere eliminati gradualmente i sussidi ai combustibili fossili e dovrà essere accelerata la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale.
“L’intesa raggiunta a Dubai tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi e delle istanze, profondamente diverse tra loro, dei vari Stati, che tuttavia riconoscono un terreno e un obiettivo comune, con la guida della scienza. Per questo, riteniamo il compromesso raggiunto come bilanciato e accettabile per questa fase storica, caratterizzata da forti tensioni internazionali che pesano sul processo di transizione. L’Italia, nella cornice dell’impegno europeo, è stata impegnata e determinata fino all’ultimo per il miglior risultato possibile”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.
“Sulle fonti fossili abbiamo cercato un punto di caduta più ambizioso, ma nell’intesa c’è un chiaro messaggio di accelerazione verso il loro progressivo abbandono, riconoscendone il ruolo transitorio: abbiamo per la prima volta un linguaggio comune sulla fuoruscita dai combustibili fossili, per le emissioni zero nette al 2050. L’accordo sancisce la necessità di profonde e rapide riduzioni delle emissioni di gas serra, in un quadro di contestuale forte affermazione delle rinnovabili”, ha aggiunto.
“Tra i tanti risultati apprezzabili – ha spiegato – vi è il riconoscimento di un ruolo chiave per il nucleare e l’idrogeno. Di particolare importanza anche l’evidenza che si è data alla necessità di ridurre le emissioni nei trasporti, con veicoli a zero e basse emissioni, nei quali rientrano anche i biocarburanti, grazie alla riconosciuta mediazione italiana nel coordinamento europeo”.

(Adnkronos)