Oscar dell’Innovazione, premiata Beatrice Venezi

All’interno della splendida cornice dello Europe Experience del Parlamento Europeo si è tenuta la conferenza stampa della sesta edizione degli Oscar dell’innovazione – Premio ANGI 2023. A fare gli onori il Presidente Gabriele Ferrieri dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori che ha così commentato: ”Siamo lieti dell’importante partecipazione delle istituzioni, delle imprese e dei giovani per questo imperdibile appuntamento che ha evidenziato le linee guida della cerimonia degli Oscar dell’innovazione che ci sarà il prossimo 6 dicembre al Tempio di Vibia Sabina e Adriano. Un ringraziamento particolare al Direttore Carlo Corazza del Parlamento Europeo, ad Alessandro Morelli Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ma soprattutto alla straordinaria Beatrice Venezi direttore d’orchestra e nostra testimonial che ha ricevuto l’Innovation Leader Award, ad evidenziare l’importanza di promuovere l’empowerment femminile ma soprattutto la diffusione della cultura italiana per il quale Beatrice rappresenta un esempio meraviglioso per il nostro Paese”.

Il Premio ANGI punta a dare un riconoscimento meritocratico al dream team dell’innovazione italiana che in occasione delle celebrazioni del 6 dicembre p.v. vedrà la presenza anche di alcune delle più importanti istituzioni italiane ed europee, nonché di importanti aziende italiane ed internazionali in ottica di open innovation.

Momento topic e centrale la premiazione e l’intervento del direttore d’orchestra e musicista Beatrice Venezi, consulente al Ministero della Cultura e già menzionata tra i ForbesU30 più influenti d’Italia che ha così commentato: “Mozart scriveva in italiano, siamo arrivati ad una banalizzazione della struttura del componimento, mentre la grande tradizione della musica italiana ci ha abituati al contrario. C’è bisogno, sulla base del merito, e grazie la capacità di attrarre i giovani, di scardinare questo processo di banalizzazione. Durante la pandemia abbiamo assistito a dei tentativi di innovare le performance ma l’aspetto umano, legato al contatto con il pubblico, le onde del suono dal vivo, non sono aspetti replicabili con gli stessi effetti in digitale. Quindi bisogna lavorare sulla divulgazione e sulla comunicazione uscendo dai canoni cattedratici e da una narrazione sempre uguale a sé stessa. Bisogna riconoscere le radici comuni per innovare il linguaggio, la ricerca. Per esempio, alcune tecnologie come la realtà aumentata possono aiutarci a percepire cosa accade durante un’esecuzione dal vivo. La cultura, la musica devono essere pop e attrattive per riportare il pubblico nelle sale e per fare questo bisogna anche tornare a parlare di musica classica.”