Italia contro Serbia, in palio la finale di Coppa Davis

MALAGA (SPAGNA) (ITALPRESS) – La prima volta fra Italia e Serbia in Coppa Davis dopo la dissoluzione della Jugoslavia non sarà solo Jannik Sinner contro Novak Djokovic. L’attenzione di tutti sarà però, inevitabilmente, sul terzo confronto in due settimane fra il numero 1 d’Italia e 4 del mondo e il primo giocatore a raggiungere le 400 settimane da leader del ranking mondiale. “Dal punto di vista della crescita di Jannik, affrontare Novak è importante. E’ una partita in cui misuri il tuo livello”, ha detto alla vigilia della semifinale di Davis il ct dell’Italtennis Filippo Volandri. Il Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena a Malaga che ospita le Finals sarà ‘caldò al punto giusto per un big-match, quello tra Sinner e Djokovic, che per Volandri si configura già come “una partita a scacchi diversa dalle due precedenti a Torino. Con tutte le esperienze recenti che hanno fatto, Djokovic ha capito cosa aspettarsi da Jannik, e Jannik ha capito che quello che aveva fatto nel primo match non bastava più”. A Torino, la sfida si è ripetuta infatti due volte: l’altoatesino ha piegato nella fase a gironi ‘Nolè, che poi da fuoriclasse ha spento il sogno dell’azzurro di diventare ‘maestrò. Il vero rebus della 19esima semifinale in Coppa Davis per l’Italia, ottenuta ieri grazie al successo sull’Olanda, sta però nella scelta dei singolaristi che apriranno il confronto, ovvero i numeri 2. Volandri dovrà scegliere tra Lorenzo Musetti, n.21 del mondo che nel girone a Bologna ha perso l’unico singolare giocato; Matteo Arnaldi, 44, sconfitto dopo aver mancato tre match point contro l’olandese Botic Van de Zandschulp dopo due vittorie su due in singolare a Bologna; Lorenzo Sonego, 47, che ha vinto 6 degli ultimi 9 singolari giocati in Davis. Avere più possibilità di scelta aumenta le chances di vittoria da un lato, ma da un lato anche il rischio di errore. “E’ difficile, non ce lo nascondiamo. Se vinci un singolare hai ragione, se lo perdi con tre match point non ce l’hai – prosegue il ct, tornando sul match perso con l’Olanda da Arnaldi – Se ieri Sonego e Sinner avessero perso, ci averebbero detto che avrebbe dovuto giocare tutto il mondo tranne loro due”. Il capitano serbo Viktor Troicki, che come Volandri non ha una coppia di doppio consolidata da poter schierare, ha in squadra due Top 50 oltre a Djokovic: il numero 33 del mondo Laslo Djere, che ha vinto tre delle ultime quattro partite giocate in Davis, e il 46 Dusan Lajovic, quarto per vittorie in singolare in nazionale per la Serbia. Completano la squadra Miomir Kecmanovic, numero 55, che ha avviato il 2-0 alla Gran Bretagna con il suo quarto successo di fila in Coppa Davis, e Hamad Medjedovic, allenato da Troicki e sostenuto anche finanziariamente da Novak Djokovic, qualificato per le Next Gen ATP Finals di Gedda. Una squadra tosta, dunque, contro cui l’Italia non potrà permettersi passi falsi.
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