Farmaci biosimilari: un’opportunità per la sostenibilità dei Sistemi sanitari e per garantire l’accesso alle cure a una maggiore platea di pazienti

Gli esperti: “C’è il rischio di perdere risparmi fino a 56 miliardi in Europa, a causa di carenza dei farmaci biosimilari”.

Catanzaro, 23 novembre 2023 – “I farmaci biosimilari, secondo quanto affermato dall’Agenzia Italiana del Farmaco, potrebbero rappresentare un’opzione terapeutica aggiuntiva in grado di consentire il trattamento di un numero maggiore di pazienti, garantendo più salute a parità di risorse”.

Così l’On. Pasqualina Straface, Presidente della Terza Commissione Regionale Sanità, Attività Sociali, Culturali e Formative, nel corso dell’evento “BIOSIMILARI – UNA SOLUZIONE CONCRETA A GARANZIA DELL’EQUITÀ E DELL’ACCESSO SOSTENIBILE ALLE CURE”, organizzato da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Sandoz. 

“Un’occasione – continua l’On. Straface –, per discutere dei biosimilari e della possibilità che possano divenire un’opportunità per la sostenibilità dei Sistemi sanitari e per garantire l’accesso alle cure a una maggiore platea di pazienti; un momento di confronto, di sensibilizzazione e di discussione per iniziare a creare maggiore consapevolezza nella popolazione e nel mondo sanitario”.

“Il titolo di questo convegno – interviene Cecilia Amalia Bruni, Vice Presidente Terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative, Consiglio Regionale della Calabria –, richiama due tasselli importanti della sanità: l’equità e la sostenibilità, tematiche a me molto care e che rientrano tra le priorità della mia attività in seno al Consiglio regionale, soprattutto in qualità di Vicepresidente della Commissione Sanità, ma anche in quanto medico e donna di scienza. Le sfide economiche e gestionali del nostro tempo impongono delle riflessioni su questi farmaci, soprattutto alla luce di dati recentemente pubblicati da IQVIA secondo i quali c’è il rischio di perdere risparmi fino a 56 miliardi in Europa, a causa di carenza dei farmaci biosimilari. Le criticità sono legate principalmente ai costi di produzione e sviluppo, nonché ai vincoli burocratici che ne limiteranno la futura disponibilità. Nei prossimi dieci anni, diversi farmaci biologici perderanno il brevetto, ma non ci sono ancora i candidati biosimilari e questo è grave, perché si rischia di creare un vuoto preoccupante. Sono rischi che non possiamo correre in un’ottica di impegno comune atto a garantire salute e sanità. Rischi ai quali tutti noi siamo chiamati a rispondere attraverso scelte strategiche. È necessario razionalizzare gli studi di efficacia senza compromettere la dimostrazione di biosimilarità, implementando strategie di riduzione dei costi e soprattutto capaci di abbreviare adeguatamente le tempistiche di sviluppo, senza comprometterne la qualità. Sarebbe opportuno, inoltre, allineare le linee guida in materia, anche in via normativa, per lo sviluppo e autorizzazione all’immissione in commercio. A ciò si aggiunga, nell’ottica di assicurare adeguata concorrenza e sostenibilità del mercato, l’implementazione di nuovi meccanismi di acquisto pubblico. L’importanza dei Biosimilari passa anche attraverso percorsi culturali sui quali dobbiamo necessariamente investire e programmi di incentivazione indirizzati direttamente ai medici. Un impegno che, soprattutto nelle regioni meridionali già provate da numerosi problemi sanitari, deve essere opportunamente sostenuto per far fronte ai nuovi bisogni di salute della popolazione”.

MAGGIORE SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

“Le terapie biologiche rimangono delle opzioni fondamentali per poter affrontare in modo efficace le diverse malattie reumatiche”, dice Giacomina Durante, Consigliere Nazionale APMARR – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare. “I farmaci biosimilari non solo permettono un maggior accesso alle cure, ma anche una maggiore sostenibilità economica per il Sistema Sanitario Nazionale. L’accesso alle migliori cure per il paziente è un tema cardine per APMARR. Siamo convinti però che, per garantire questo, sia prioritario salvaguardare la libertà prescrittiva del medico che in scienza e coscienza deve poter decidere, libero da parametri terzi che siano economici o amministrativi, la terapia più appropriata, insieme al paziente stesso, che per noi deve essere sempre protagonista nel proprio percorso di cura.”

È intervenuta su questo punto anche Vittoria Borzumati, Dirigente Farmacista ASP Reggio Calabria e Regione Calabria: “È molto importante che all’interno della stessa Regione ci sia uniformità e parità di accesso. Non c’è innovazione se non c’è sostenibilità (raggiungibile attraverso momenti di condivisione dei percorsi di cura, dove devono essere presenti tutti gli attori). Il monitoraggio non deve essere visto come strumento di coercizione, ma di miglioramento del sistema”.

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