DOMANI, 15 NOVEMBRE, GIORNATA EUROPEA DELLA PARITÀ RETRIBUTIVA

DONNE PAGATE DI MENO E CON MENO SOLDI DI PENSIONE.

ELENA MORELLO (PRESIDENTE TERZIARIO DONNA CONFCOMMERCIO ASCOM PADOVA): “DAL TERZIARIO DI MERCATO LE NOTE POSITIVE: IL 75% DELLE DONNE LAVORA NEI NOSTRI COMPARTI E IL 69% HA UN CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO”

“Dovessimo guardare allo stato dell’arte, non potremmo fare altro che deprimerci, ma non possiamo permettercelo e, anzi, dobbiamo rivendicare la parità. E in questo senso, anche una giornata può essere utile alla causa”.

Elena Morello, presidente di Terziario Donna Confcommercio Ascom Padova, coglie la palla al balzo della Giornata europea della parità retributiva, che cade domani, mercoledì 15 novembre, per evidenziare quanta strada ci sia ancora da fare.

“Non è un caso se il film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi è risultato campione d’incassi. Lo dicono poi gli studi che un’effettiva parità sarà raggiunta nel 2145, ovvero tra 132 anni – continua Morello. Partiamo dall’Europa, che è poi quella che fissa al 47° giorno dalla fine dell’anno il momento in cui, le donne, visto che hanno un divario retributivo medio di genere pari al 13%, in pratica finiscono di essere retribuite, mentre i colleghi maschi arrivano tranquillamente al 31 dicembre.

E In Italia la situazione è anche peggiore.

Senza scomodare la classifica del World Economic Forum (per intenderci quella che fissa l’”aggancio” al 2145) che certifica che nel Global Gender Gap l’Italia, nel 2023, è scivolata dal 63° al 79° posto in quanto a rappresentanza politica delle donne, è il 104° posto per ciò che attiene alle opportunità economiche quello che deve farci riflettere.

“E’ vero che prima eravamo in 110^ posizione – continua Morello – ma il ranking si basa su 146 Paesi per cui vuol dire che navighiamo nella parte bassa della classifica”.

Verrebbe da dire che, se esistesse, rischieremmo la retrocessione.

Ma anche senza retrocessione deve far pensare il dato di Veneto Lavoro che vede le donne penalizzate anche nella fase della quiescenza. Infatti mentre gli uomini vanno in pensione e, mediamente, portano a casa 1.187 euro, le donne si fermano a 900.

Tutto negativo, pertanto?

Non proprio. Almeno visto da piazza Bardella, sede dell’Ascom Confcommercio di Padova.

Innanzitutto perché se è vero che l’occupazione femminile in Italia sconta il gap del Sud che non va oltre il 28,9% di donne occupate, il Nord sale ad un onorevole 52%.

“Ma ancora più importante – sottolinea la presidente di Terziario Donna Confcommercio Ascom Padova – è che il 75% delle donne lavora nel terziario di mercato (ovvero commercio, turismo e servizi) e ben il 69% ha un contratto a tempo indeterminato”.

Va da sé dunque che, in sede locale, sia il settore rappresentato dall’Ascom Confcommercio a rivendicare azioni positive volte a supportare le ragazze e le donne nell’autoconsapevolezza e nell’acquisire strumenti di contrattazione sul tema, anche contrastando gli stereotipi che continuano a far gravare sulle donne le scelte di cura.

E’ andata in questo senso “Padova alla pari”, l’evento promosso da Ascom Servizi Padova, Cescot Veneto, Forema e Irecoop Veneto, e svoltosi nei giorni scorsi a Villa Ottoboni e che, grazie ad interventi autorevoli e storie di donne d’impresa, è venuta un’iniezione di fiducia visto che se si individuano gli strumenti da mettere in campo per rimuovere le discriminazioni e promuovere la realizzazione di una reale parità in campo lavorativo e non solo, si può sicuramente fare meglio.

E per fare meglio non vi è dubbio che vada incentivata la certificazione della parità di genere, un “plus” al quale le imprese guardano con sempre maggiore interesse e che Ascom Servizi mette a disposizione vantando anche di essere stata di supporto, tanto per fare un paio di esempi, a Infocamere e IC Outsourcing.

PADOVA 14 NOVEMBRE 2023

(Ascom Padova)