Israele, chi sono i bambini ostaggio di Hamas


Hanno dai 9 mesi ai 17 anni. Si illuminano con le loro facce i neon di grandi città come Londra, New York e Los Angeles
Roma, 26 ott. Si illuminano con le loro facce i neon di grandi città come Londra, New York e Los Angeles. I protagonisti sono le decine di bambini prigionieri di Hamas, membri più giovani di famiglie spezzate dal dolore e costrette a vivere nell’ansia per le loro sorti. Da giorni campagne online raccontano le drammatiche storie dei minori intrappolati a Gaza, cercando di raccogliere aiuti per la loro liberazione. Sebbene il gruppo terroristico abbia garantito sullo stato di salute degli ostaggi (“I prigionieri sono in luoghi sicuri” aveva detto il portavoce di Hamas Abu Obeid in un post su Telegram nei giorni scorsi), per molti minori, questa rischia di essere una tragedia che lascerà il segno.
Tra i più giovani intrappolati a Gaza c’è un neonato di 9 mesi, che i parenti sperano non sia stato separato dai genitori e dal fratellino di 4 anni. Scioccante la storia di una bimba di 3 anni di Kfar Aza, riuscita a fuggire da casa mentre i genitori venivano uccisi, trovando rifugio presso i vicini prima di venire catturata da Hamas. I suoi fratellini, di 6 e 9 anni, si sono salvati nascondendosi in un armadio ma sono ora in uno stato di shock che lascerà strascichi. A Nir Oz c’è poi un padre che da giorni si dispera per le sorti delle figlie di 2 e 4 anni, aggrappato alla speranza che siano vive e non siano state separate dalla madre.
Altrettanto traumatico quanto stanno vivendo gli adolescenti rapiti. Una 16enne che si trovava al rave Supernova, costretta alla sedia a rotelle da una distrofia muscolare, ha assistito all’uccisione del padre prima di essere catturata poiché impossibilitata a fuggire. In molti hanno addirittura assistito in diretta Facebook al dramma di una 15enne di Nahal Oz, portata a Gaza dopo esser rimasta vittima dell’attacco di Hamas nella sua forma più crudele. Nel video, infatti, la ragazza è stata ripresa in lacrime vicina alla madre, mentre assistiva all’esecuzione del padre e del fratello. L’irruzione dei militanti ha interrotto bruscamente la quotidianità di molti giovani israeliani, come nel caso di un 17enne rapito mentre si trovava a casa della fidanzata o di un 16enne portato via si trovava in casa con le sorelline piccole.

(Adnkronos)