Nuova Pac, incontro con i tecnici di Coldiretti Veneto a Due Carrare

Interesse e partecipazione al primo dei tre incontri sulle novità della Pac, la politica agricola comunitaria 2023 – 2027, organizzati sul territorio regionale da Coldiretti Veneto. Oltre 250 gli imprenditori agricoli presenti a Due Carrare, in sala dei Carraresi, per conoscere i dettagli e gli ambiti applicativi delle nuove regole previste dalla Pac per il prossimo quinquennio, in particolare ecoschemi, condizionalità rafforzata e complemento di sviluppo rurale. Nella stessa giornata era arrivata la notizia sul via libera al pagamento degli anticipi. Nei prossimi 45 giorni saranno erogati 1 miliardo e 450 milioni a 700 mila aziende agricole. L’Italia è così il primo paese a spendere i fondi della nuova Pac, un’iniezione di liquidità che permetterà anche a migliaia di imprese venete e padovane di stare sul mercato, programmare i prossimi interventi e continuare a produrre. In apertura dei lavori Marina Montedoro, direttore di Coldiretti Veneto, ha spiegato come questo è il primo dei tre incontri promossi da Coldiretti Veneto per illustrare e discutere con gli imprenditori i dettagli tecnici e operativi dei principali aspetti della nuova Pac. I prossimi appuntamenti in calendario sono il 25 ottobre a Treviso e il 30 a Verona. Andrea Vincenzi, responsabile del Centro Assistenza Agricola di Coldiretti Veneto, ha passato in rassegna gli ecoschemi della nuova Pac mentre  Manuel Benincà, responsabile Area Ambiente di Coldiretti Veneto, si è soffermato sui dettagli della condizionalità rafforzata. Infine Andrea Comacchio, dirigente della Regione Veneto, ha illustrato il Complemento dello Sviluppo Rurale. Numerose le domande da parte degli agricoltori presenti in sala che vedono nella nuova Pac un ulteriore sfida per la propria attività aziendale, tra opportunità da cogliere ma anche numerosi adempimenti a cui far fronte.

“Proviamo a fare chiarezza – ha affermato Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto – sulla nuova Pac che purtroppo non è ancora definita in tutti i suoi aspetti, a scapito della programmazione aziendale. Una Pac che risponde comunque al cittadino europeo sempre più attento a sostenibilità e ricadute ambientali, e al quale dobbiamo raccontare meglio il nostro lavoro per fargli capire quanto è importante. In Europa, non dimentichiamolo, ci sono esigenze e sensibilità diverse che fanno diventare la Pac il compromesso con il quale dobbiamo confrontarci. Nel frattempo Coldiretti non è rimasta a guardare ed è impegnata in un lavoro certosino e difficile, per rafforzare il pressing sulle istituzioni europee e preservare le risorse di cui l’Italia gode e fare in modo che le nostre imprese siano competitive e possano continuare a fare il loro mestiere. Ma non è possibile fare impresa se le regole del gioco non sono chiare.

Quanto alle risorse messe a disposizione dal Csr queste sono sicuramente importanti e da cogliere – ha proseguito Salvan – anche se oggi è sicuramente preoccupante il costo del denaro e la capacità delle imprese di poter fare investimenti, visti anche i ribassi dei prezzi dei prodotti agricoli e la perdita di marginalità. Abbiamo quindi bisogno di strumenti e risorse adeguate e Coldiretti si sta muovendo proprio in questa direzione, come abbiamo ricordato al presidente del Consiglio e ai ministri intervenuti i giorni scorsi al nostro Villaggio Coldiretti a Roma. E’ stato un grande appuntamento sindacale per ricordare che l’agricoltura vuole essere protagonista attiva, e che attende strumenti e risorse dalla politica per continuare ad essere volano fondamentale di un sistema economico che genera oltre il 25% del Pil nazionale”.

“La Pac resta un’architettura complessa – aggiunge Roberto Lorin, presidente di Coldiretti padova – e richiede un adeguato supporto agli agricoltori che Coldiretti è pronta a offrire anche attraverso questi incontri. In un contesto dove le variazioni climatiche e la natura dettano legge sulle decisioni da intraprendere in merito agli indirizzi colturali, abbiamo voluto dare ai nostri imprenditori la possibilità di un confronto diretto con gli esperti. Gli agricoltori sono chiamati a destreggiarsi tra condizionalità rafforzata, obblighi di rotazione, nuovi piani colturali e dovranno valutare la convenienza e la percorribilità di alcune soluzioni. Siamo di fronte ad un cambio di prospettiva e di mentalità in un contesto che sta mutando rapidamente e richiede ai nostri imprenditori una attenta programmazione”.

(Coldiretti Padova)