Israele, raid su Gaza. Usa: “Valico Rafah aperto dalle 9”


Colpiti un centro di comando e “infrastrutture” di Hamas. In Egitto il summit per la pace. Usa e Israele valutano governo ad interim a Gaza
Tel Aviv, 21 ott. Continuano i raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza a due settimane dal terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Mentre è prevista per questa mattina l’apertura del valico di Rafah. Secondo le ultime notizie di oggi, 21 ottobre 2023, le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver colpito nella notte “numerosi obiettivi” di Hamas nell’enclave palestinese, compresi un centro di comando e “infrastrutture” del gruppo che controlla la Striscia. I militari, riferisce ancora il Times of Israel, rendono anche noto tramite il portavoce Daniel Hagari, di aver preso di mira siti per il lancio di missili anticarro e postazioni utilizzate da cecchini in cima a palazzi del territorio palestinese.

“Aprirà” tra meno di un’ora il valico di Rafah al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. “Abbiamo ricevuto informazioni secondo cui il valico di Rafah aprirà sabato 21 ottobre, alle 10 ora locale (le 9 in Italia)”, si legge in un avviso diffuso dall’ambasciata Usa in Israele, che chiarisce di non essere a conoscenza di “quanto resterà aperto, se sarà aperto, per il passaggio di cittadini stranieri in uscita da Gaza”. L’ambasciata avverte che “molte persone cercheranno di passare se il valico verrà aperto” e mette in guardia i cittadini Usa per quella che rischia di diventare una situazione “caotica e disordinata su entrambi i lati del transito”.

Un soldato israeliano della riserva militare delle Idf è morto in un attacco con un missile anticarro nei pressi di Margaliot, nel nord di Israele, lungo il confine con il Libano. Lo riferiscono i media israeliani. Stando a quanto riportato dal Times of Israel, in un attacco sferrato ieri è morto il sergente 22enne Omer Balva di Herzliya. Secondo Haaretz, altri due riservisti hanno riportato ferite giudicate moderate, mentre un terzo è rimasto lievemente ferito.

E mentre sembra avvicinarsi il momento dell’inizio dell’operazione di terra, . Ospiti del presidente dell’Egitto Abdel Fatah al Sisi ci saranno i leader e i ministri degli Esteri di una ventina di Paesi: per l’Italia ci sarà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che interverrà alla prima sessione del mattino. Poi, se le condizioni lo permetteranno, potrebbe volare a Tel Aviv per incontrare il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Presente anche il premier iracheno Mohammed Shia al-Sudani.

Funzionari americani e israeliani starebbero valutando, partendo dal ragionamento sul dopo-Hamas nella Striscia di Gaza, la possibilità di far insediare nell’enclave palestinese un governo ad interim sostenuto dall’Onu e con il coinvolgimento di governi di Paesi arabi. Lo ha riportato Bloomberg in un articolo rilanciato da Europa Press che cita fonti a conoscenza di quanto viene valutato negli Usa riguardo il futuro dell’enclave palestinese controllata da Hamas e nel mirino dei bombardamenti israeliani dopo il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. L’evoluzione dei colloqui, ancora nella fase iniziale, dipende – secondo le fonti – dagli sviluppi, dall’esito dell’annunciata operazione di terra israeliana a Gaza e comunque un’iniziativa di questo genere richiede necessariamente il sostegno dei Paesi arabi della regione, un fatto non scontato.
Secondo William Usher, ex analista esperto di Medio Oriente della Cia, l’istituzione di un governo ad interim sarebbe un’operazione incredibilmente difficile e sarebbe ancor più complicato ottenere il consenso di governi arabi. “Richiederebbe anche un atto di fiducia da parte di Gerusalemme”, ha aggiunto.

Israele chiede ai suoi cittadini di lasciare Egitto e Giordania e sconsiglia i viaggi in vari Paesi, citando timori per la sicurezza dei viaggiatori. Lo riferisce il Times of Israel precisando che è stato portato a 4 il livello di allerta per Egitto e Giordania con la richiesta agli israeliani presenti in questi due Paesi di andar via il prima possibile. Per il Marocco scatta il livello 3 e agli israeliani vengono sconsigliati i viaggi non essenziali a due settimane dal terribile attacco di Hamas in Israele e mentre proseguono le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza, controllata dal gruppo.
“A causa del protrarsi del conflitto, negli ultimi giorni si è registrato un ulteriore significativo inasprimento delle proteste contro Israele in vari Paesi del mondo, con particolare attenzione ai Paesi arabi in Medio Oriente, insieme a manifestazioni di ostilità e violenza contro simboli israeliani ed ebraici”, avvertono le autorità israeliane.
Il consiglio è anche di evitare la permanenza in Paesi della regione, compresi anche – oltre a Egitto, Giordania e Marocco – Turchia, Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Sconsigliati allo stesso modo i viaggi in Malaysia, Bangladesh, Indonesia e Maldive.

(Adnkronos)