Israele, oltre 400 morti e 750 dispersi. Tank verso Gaza. Nuovo attacco di Hamas


Più di 2mila i feriti. Hamas: “Iran ci ha dato sostegno”. Hezbollah lancia razzi dal Libano. Cina “molto preoccupata per escalation”
Tel Aviv, 8 ott. Sono più di 400 i cittadini israeliani morti nell’attacco sferrato da Hamas contro le comunità israeliane che vivono vicino alla Striscia di Gaza e delle migliaia di razzi lanciati su Israele. Lo ha reso noto il ministero della Sanità israeliana spiegando che tra le vittime ci sono decine di soldati e di poliziotti uccisi mentre combattevano i terroristi. Il ministero della Sanità israeliano aggiorna inoltre a 2.048 il numero delle persone che sono rimaste ferite nell’attacco e che risultano ricoverate in ospedale. Di questi, 20 sono in condizioni critiche e 330 sono feriti gravemente. Sono invece 750 gli israeliani che risultano ancora dispersi dopo l’attacco. Molti, tra cui anche donne e bambini, sarebbero stati rapiti dai miliziani.
Sono invece 400 i palestinesi che sono stati uccisi, ha detto il portavoce dell’Idf Daniel Hagari, spiegando che decine di altri sono stati catturati. Secondo il ministero della Sanità dell’enclave palestinese, quasi duemila persone sono rimaste ferite.

Le brigate di al-Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno annunciato che ”è in corso un attacco contro Sderot con un centinaio di missili”. Si tratta, affermano i miliziani, di un’azione ”in risposta all’attacco contro una moschea di Gaza” e contro ”abitazioni” nell’enclave palestinese condotto dall’esercito israeliano.
Un violento scontro a fuoco tra militari israeliani e miliziani di Hamas è in corso nella città di Magen, nel sud d Israele vicino al confine con la Striscia di Gaza. Lo riferisce il Times of Israel spiegando che l’esercito israeliano sta usando carri armati contro i miliziani. Continua quindi lo sforzo dell’Idf per liberare le zone israeliane dove è entrato Hamas.
Intanto questa mattina i jihadisti di Hamas hanno tentato una nuova incursione nel sud di Israele, nella zona di Eshkol. Lo riporta l’emittente Channel 12 citando abitanti nel kibbutz. Le Forze di difesa israeliane (Idf), che insieme alle unità speciali si stanno dirigendo nell’area, hanno riferito che le forze navali hanno sventato un tentativo di infiltrazione di cinque terroristi a Zikim Beach. L’esercito ha condiviso un video in cui si vede la neutralizzazione dei miliziani.
L’Idf sta affrontando i militanti di Hamas in otto aree di Israele, afferma il portavoce, il tenente colonnello Richard Hecht, in un briefing. Le forze di difesa israeliane, ha spiegato, hanno ”ripreso il controllo di 22 località nel sud” che erano state invase dai militanti di Hamas, ma li stanno ancora affrontando in otto località. L’obiettivo principale, ha spiegato Hecht, è quello di confermare che “quelle comunità sono libere da terroristi”.
L’ala armata di Hamas ha dichiarato che i suoi uomini stanno combattendo contro le Forze di difesa israeliana (Idf) in sette zone al confine tra la Striscia di Gaza e Israele. Si tratta di Ofakim, Sderot, Yad Mordechai, Kfar Aza, Be’eri, Yeted e Kissufim, riferisce il gruppo.

Le Forze di difesa israeliane si starebbero preparando a una incursione di terra nella Striscia di Gaza. Lo dimostrerebbero le decine di carri armati israeliani che si stanno dirigendo verso l’enclave palestinese, come dimostrano i video condivisi sui social. In precedenza l’Idf aveva spiegato che era iniziata l’evacuazione dei residenti israeliano vicino alla Striscia di Gaza. Da qui sono partiti i centinaia di miliziani di Hamas che hanno fatto incursione in Israele.
L’esercito israeliano ha fatto sapere che 10 palazzoni, dove si trovavano installazioni militari di Hamas, sono stati colpiti durante raid aerei notturni condotti sulla Striscia di Gaza. A essere colpito anche il quartier generale dell’intelligence di Hamas.
L’aeronautica militare israeliana ha diffuso filmati in cui mostra gli attacchi contro obiettivi del gruppo terroristico senza specificare quali. L’emittente pubblica israeliana Kan ha spiegato che sono state attaccate le case di alti funzionari di Hamas. Si tratta di Yahya Sanwar, Nizar Awadallah, Fathi Hamad, Itsam al-Dealis, Kamal Abu Awan e Abu Mu’az Saraj.

Il movimento islamico sciita libanese di Hezbollah ha rivendicato il lancio di colpi di mortaio verso il nord di Israele. In una nota, il gruppo terroristico afferma di aver preso di mira tre siti militari israeliani nella regione contesa del Monte Dov in solidarietà con l’attacco di Hamas contro Israele. In una nota, Hezbollah dichiara che l’attacco con ”un gran numero di razzi e proiettili” è stato condotto in solidarietà con la ”resistenza palestinese”.
Le forze di difesa israeliane non hanno riportato feriti e hanno affermato di aver risposto con colpi di artiglieria. Sono state ”adottate misure in preparazione di questo tipo di possibilità e continueremo a operare in tutte le regioni e in qualsiasi momento necessario per garantire la sicurezza dei civili israeliani”, riferisce l’Idf in una nota.
“Le nostre armi, i nostri razzi, la nostra storia… tutto quello che abbiamo e siamo è con voi”, ha annunciato l’alto esponente di Hezbollah, Hashem Safieddineis, rinnovando il sostegno del movimento islamico libanese a Hamas. Secondo il progetto Counter Extremism, Safieddine è responsabile della supervisione delle attività politiche, sociali, culturali ed educative di Hezbollah.

Il portavoce di Hamas, Ghazi Hamad, ha intanto dichiarato alla Bbc che l’Iran ha dato il proprio sostegno a Hamas nell’attacco a sorpresa contro Israele.

Si teme che possa essere morta la ventiduenne Nicole Shanie Louk, rapita da Hamas ieri mattina. Intervistata dal sito dello Spiegel On line Ricarda Louk, la madre della ragazza, dice che non smette di sperare e che nel video diffuso sui social dai miliziani si capiva che era ”priva di sensi”. In contatto con l’ambasciata tedesca in Israele, l’auspicio è in un intervento diplomatico, anche perché la figlia ha la cittadinanza tedesca. La madre vive in Israele, a circa ottanta chilometri dalla Striscia di Gaza, e dal suo appartamento ha lanciato un appello sui social per avere informazioni e la liberazione della figlia. La madre è di cittadinanza tedesca, trent’anni fa ha lasciato Ravensburg per trasferirsi in Israele, di famiglia cattolica si è convertita alla religione ebraica. Il marito, padre della ragazza, Shani Louk, è israeliano.
Ricarda Louk ha riconosciuto la figlia in un video trasmesso sui social, mentre veniva portata via, priva di coscienza, su una jeep, per le strade di Gaza. Ieri mattina, appena saputo dell’attacco missilistico di Hamas, aveva chiamato la ventiduenne, che vive a Tel Aviv e in quel momento partecipava ad un festival musicale. ”Le ho detto di mettersi al sicuro”, racconta. ”Mia figlia ha partecipato al Festival con amici dal Messico, lei ha amici da tutto il mondo, ama viaggiare”, aggiunge. Sul suo profilo Instagram la giovane posta foto dall’Italia, dalla Croazia, dalla Svizzera, dalla Repubblica ceca. ”Eravamo abituati ad una vita, sotto una costante minaccia – dice Ricarda Lauk – ma non voglio pensare che le sia accaduto qualcosa di grave”. Da ieri mattina la famiglia di Nicole, che ha tre fratelli, non ha avuto più notizie dalla giovane, è stata invece contattata dalla banca: la carta di credito di Nicole Shani Louk è stata utilizzata a Gaza.
Due cittadini thailandesi sono stati uccisi durante l’assalto condotto da Hamas in Israele, mentre undici sono stati presi in ostaggio. Lo ha scritto il primo ministro tailandese Srettha Thavisin in un tweet, dicendo di aver appreso dall’ambasciatore di Bangkok a Tel Aviv che ”due thailandesi sono morti per le violenze”.
Inoltre il ministero degli Esteri di Bangkok ha riferito che 11 thailandesi sono stati rapiti da Hamas e presumibilmente portati nella Striscia di Gaza. “Sono innocenti e non hanno nulla a che fare con alcun conflitto”, ha detto il primo ministro tailandese citato dal Bangkok Post.
Secondo Bangkok ci sono circa cinquemila thailandesi nelle aree del sud di Israele attualmente in guerra. La maggior parte sono lì come braccianti nelle comunità agricole, alcune delle quali sono state attaccate durante l’assalto di Hamas.
Un cittadino britannico, Jake Marlowe, risulta scomparso in Israele in seguito all’attacco condotto da Hamas. Lo riferisce l’ambasciata di Israele in Gran Bretagna, aggiungendo che non è chiaro se l’uomo sia stato rapito. “E’ scomparso, non sappiamo se è stato preso in ostaggio a questo punto”, ha detto un portavoce dell’ambasciata israeliana alla Bbc. Secondo il racconto di sua madre, Marlowe stava lavorando come uomo della sicurezza a una festa all’aperto nel Kibbutz Re’im, vicino al confine con Gaza, quando è avvenuto l’attacco.

La Cina si è detta ”profondamente preoccupata per l’attuale escalation delle tensioni e della violenza tra Israele e Palestina” e ha rivolto un invito a ”tutte le parti interessate a mantenere la calma e la moderazione, a cessare immediatamente le ostilità, a proteggere i civili e a evitare che la situazione peggiori ulteriormente”. Così il ministro degli Esteri di Pechino in una nota rilanciata dal Global Times.’

(Adnkronos)