Cherry Bank: presentata la 1^ Edizione dell’Osservatorio sullo stato di salute del Distretto Calzaturiero della Rivera del Brenta

Post pandemia il Distretto evidenzia il maggior rimbalzo in termini di marginalità rispetto ai primi 7 distretti calzaturieri italiani. 

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: «Il comparto calzaturiero rappresenta una punta di diamante del nostro Made in Italy in grado di portare il Paese in tutto il mondo attraverso prodotti esclusivi capaci di concentrare design, qualità e ricercatezza in un oggetto utile come la scarpa».

VENEZIA / PADOVA, 4 OTTOBRE 2023 – Cherry Bank, banca specializzata in servizi di supporto alle imprese, creazione di valore dalla trasformazione di portafogli NPL, all’acquisto di crediti fiscali e nel comparto del Wealth Management, ha presentato oggi presso il Museo della Calzatura di Villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) i dati relativi alla 1^ edizione dell’Osservatorio “Il Distretto Calzaturiero della Rivera del Brenta: stato di salute e sfide future per la sua maggiore competitività ed eccellenza”. Lo studio elabora dati raccolti da Cherry Bank, con la supervisione scientifica di The European House – Ambrosetti, rispetto al perimetro delle 504 aziende che compongono il Sistema Calzaturiero del Distretto della Riviera del Brenta, definito come “Distretto di Cristallo”. La ricerca ha posto in luce, attraverso uno sguardo inedito, performance e indicatori economico-finanziari dei singoli cluster, fabbisogni attuali, trend e scenari futuri di questo importante polo di eccellenza artigianale del lusso “Made in Italy”.

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha dichiarato: «Il comparto calzaturiero rappresenta una punta di diamante del nostro Made in Italy in grado di portare il Paese in tutto il mondo attraverso prodotti esclusivi capaci di concentrare design, qualità e ricercatezza in un oggetto utile come la scarpa. Il Politecnico Calzaturiero del Distretto del Brenta è un’eccellenza a cui il Governo guarda con forte interesse e aspettative, anche a fronte di un periodo in cui ci sono difficoltà che cerchiamo di affrontare e combattere con successo».

Giovanni Bossi, CEO e azionista di maggioranza di Cherry Bank, sottolinea: «Cherry Bank è una Banca sempre pronta a cogliere le sfide che offre il mercato con l’obiettivo di generare valore per le Imprese e per il territorioIn questo contesto il Distretto della Riviera del Brenta è un gioiello dell’industria calzaturiera italiana, un settore strategico per il “Made in Italy” che Cherry Bank è pronta a sostenere, lavorando in stretta collaborazione con le imprese locali per affrontare le sfide future e contribuendo ad investire in modo mirato a tutela della tradizione fornendo risorse per ingaggiare nuovi talenti. La necessità del Distretto, e non solo, è infatti quella di investire nelle risorse umane e nell’innovazione per garantire che il settore continui a prosperare. Inoltre, la bassa redditività e la fragilità finanziaria di molte aziende rappresentano una sfida. In qualità di Banca vicina al territorio e agli imprenditori abbiamo condotto questa ricerca con l’obiettivo di creare un circolo virtuoso, generando valore insieme agli stakeholder di settore, creando sinergie e mettendo a disposizione delle imprese strumenti utili a stimolarne la competitività».

LA RICERCA

I dati raccolti dall’Ufficio Studi di Cherry Bank posizionano il Calzaturiero della Riviera del Brenta al terzo posto tra i Distretti italiani per numero di aziende (504) e per risorse (6.000, ovvero circa il 9% degli addetti impiegati in tutte le aree distrettuali) e al quarto per fatturato generato pari a Euro 1,8 miliardi (con una marginalità superiore alle media degli altri Distretti grazie ad un deciso miglioramento dopo la pandemia), ovvero circa il 20% del totale del settore in Italia a fronte di 20 milioni di paia di calzature prodotte corrispondente a circa il 10% della relativa produzione nel Paese. In tale contesto le aziende di componenti e calzaturifici rappresentano oltre l’80% delle aziende del Distretto, mentre i brand del lusso, pur rappresentando solamente il 2% del settore, contribuiscono a comporre circa il 35% del fatturato complessivo. Nel tempo, infatti, da area con brand locali con vocazione esportativa il Distretto si è trasformato per mettersi maggiormente a servizio dei brand del lusso. Nel cambio di vocazione le risorse impiegate si sono quasi dimezzate, ma nonostante questo si è registrata una crescita della produttività media per azienda del 30% dovuta sia alla richiesta di maggior efficienza da parte dei brand che al contesto di mercato.

Analizzando invece la rilevanza del settore Calzatura del Distretto nel panorama veneto, oggi la Riviera del Brenta offre lavoro al 4% del totale degli addetti nel settore e l’intero comparto pelle rappresenta il 6° settore per valore aggiunto prodotto nella regione. Nel dettaglio, le aziende sotto i 5 milioni di euro di fatturato costituiscono la maggioranza del campione di aziende del Distretto della Riviera del Brenta mentre le grandi aziende, benché rappresentino solamente l’1%, risultano essere le più redditizie e in crescita. Per quanto poi riguarda lo stato di salute del Distretto, se da un lato vi è una crescita del business legata ad un forte entusiasmo post-pandemia, dall’altro anche la Riviera del Brenta vive in un contesto macro-economico fortemente esposto a disruption di varia natura che rendono fragili le aziende indipendenti, specialmente in caso di bassa redditività. In tale contesto le aziende prese in esame, che per finanziarsi ricorrono frequentemente a fonti esterne, manifestano un livello medio-basso di patrimonializzazione, con oltre il 40% delle aziende del campione che si trova in un’area di alta fragilità finanziaria rispetto all’indebitamento nonostante Il Distretto sia finanziariamente tra i meno esposti a livello nazionale.

Infine, la maggiore criticità espressa dal Distretto della Riviera del Brenta risulta essere la difficoltà nel reperire nuove figure professionali nonostante la presenza sul territorio di un’eccellenza riconosciuta quale il Politecnico Calzaturiero. In particolare, anche il Distretto della Riviera del Brenta soffre una mancanza generalizzata di manodopera a tutti i livelli, dovuto sia alla mancanza di candidati che di capacità tecniche adatte. Il tutto in un settore dove la maggior parte delle aziende del Distretto è a conduzione familiare, con una prevalenza di aziende di seconda generazione, nel quale il 95% dei lavoratori si forma presso il Politecnico Calzaturiero e dove solamente il 12% degli addetti ha un’età inferiore ai 30 anni.

Il documento è disponibile e scaricabile sul sito www.cherrybank.it, Sezione Ricerche e Studi

Il Distretto Calzaturiero del Brenta è:

·         terzo in Italia per risorse umane (6.000, pari al 4% del totale degli addetti nel settore calzaturiero veneto) e numero di aziende (504 con una produzione di 20 milioni di paia di scarpe all’anno;

·         quarto per fatturato generato, pari a Euro 1,8 miliardi, ovvero il 20% del totale del settore in Italia;

·         il cambio di vocazione, da esportativo a Distretto a servizio dei brand del lusso, ha spostato l’attenzione sulla produttività generando una sua crescita media del 30% per azienda mantenendo il numero di risorse medie pressoché stabile;

·         “anziano” e necessita di tramandare il sapere artigiano e di formare nuove generazioni: solo il 12% degli addetti ha un’età inferiore ai 30 anni.