NUOVO SEQUESTRO AL CENTRO INGROSSO CINA

Patrizio Bertin (Presidente Ascom Confcommercio): “Grazie alla guardia di finanza per l’azione costante, ma servono altre forme di coercizione”.
Capitanio (Federmoda Confcommercio Ascom Padova): “Indicazioni fasulle nascondono pericoli per la salute”

Arriva il plauso dell’Ascom Confcommercio per il sequestro di vestiti non in linea con le normative vigenti operato dai finanzieri del Comando Provinciale di Padova delle Fiamme Gialle. “Diciamo che 190 mila capi d’abbigliamento, privi di etichette o carenti delle informazioni minime per i consumatori non sono poca cosa – è il commento del presidente Patrizio Bertin – per cui alla Guardia di Finanza, che nell’ultimo periodo ha addirittura intensificato un’azione già molto significativa, va tutta la nostra approvazione”. Ancora una volta, ad operare fuori delle regole, è stata un’azienda operante all’interno del Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti. “Com’è previsto – continua Bertin – il titolare dell’esercizio commerciale, un cinese, è stato segnalato alla Camera di Commercio per le valutazioni in ordine all’irrogazione della prescritta sanzione amministrativa ma, come vado sostenendo da tempo, l’attività della Guardia di Finanza nella tutela del mercato dei beni e servizi, della libera concorrenza e dei consumatori, avrebbe bisogno di ben altre forme di coercizione a cominciare dalla chiusura del Centro Ingrosso Cina in quanto corresponsabile di ciò che lì dentro avviene ogni giorno senza soluzione di continuità”. Soddisfatto dell’azione della GdF anche Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Confcommercio Ascom Padova. “La contraffazione delle etichette – ha detto – non deve sembrare un peccato veniale. Dietro indicazioni volutamente fasulle si nascondono quasi sempre rischi per la salute di chi quei capi, finisce per indossarli”.

PADOVA 12 SETTEMBRE 2023

(Ascom Padova)