Solo il 27% degli impiegati ha un rapporto sano col lavoro

HP ha presentato i risultati del suo primo HP Work Relationship Index, uno studio approfondito che analizza il rapporto dei dipendenti con il lavoro a livello globale. La ricerca, che ha coinvolto più di 15.600 intervistati di diversi settori in 12 paesi, rivela che la relazione delle persone con il lavoro è a un punto di rottura e i suoi effetti sono pervasivi. “Esiste una grande opportunità di rafforzare il rapporto del mondo con il lavoro a vantaggio sia delle persone sia delle imprese”, ha dichiarato Enrique Lores, Presidente e CEO di HP Inc. “Come leader, dobbiamo sempre confutare la falsa alternativa tra produttività e felicità. Le aziende di maggior successo sono costruite su culture che permettono ai dipendenti di eccellere nelle loro carriere e di prosperare al di fuori del lavoro”.

“Negli ultimi anni il lavoro e le relative aspettative sono cambiati profondamente, influenzando anche le nostre vite. In questa logica abbiamo commissionato una nuova ricerca, il primo Work Relationship Index (WRI), che vuole tracciare e analizzare il rapporto del mondo e delle persone con il lavoro”, ha commentato Giampiero Savorelli, AD HP Italy. “Si tratta di un’indagine che fornisce i dati utili a una maggiore comprensione di tutti i fattori che creano e favoriscono relazioni e ambienti di lavoro soddisfacenti. I risultati ci hanno permesso di identificare come i knowledge worker valutano questo rapporto: ne è emerso che solo 1 su quattro ha attualmente un rapporto soddisfacente con il lavoro. HP ha analizzato 50+ aspetti del rapporto delle persone con il lavoro, tra cui il modo in cui percepiscono skill e abilità, il ruolo del lavoro nelle loro vite, gli spazi in cui lavorano, gli strumenti e la tecnologia che usano e le loro aspettative di leadership, e approfondito l’impatto del lavoro sul benessere dei dipendenti, sul coinvolgimento e sulla cultura . Questo studio ci ha permesso di individuare 6 fattori chiave che rappresentano aree di focus e temi imperativi per i business leader, oggi e in futuro”.

La ricerca ha analizzato oltre 50 aspetti del rapporto che le persone hanno con il lavoro, tra cui il ruolo che questo ricopre nelle loro vite, le loro competenze, abilità, strumenti e spazi lavorativi, e le loro aspettative nei confronti della leadership. Lo studio ha anche esaminato l’impatto del lavoro sul benessere dei dipendenti, sulla produttività, sul coinvolgimento e sulla cultura. Su queste basi, HP ha sviluppato il suo Work Relationship Index, che è una misura del rapporto delle persone con il lavoro da monitorare nel tempo. È emerso che solo il 27% dei knowledge worker ha attualmente un rapporto sano con il lavoro; maggiori dettagli sull’Index sono disponibili qui.

Per lo sviluppo di questa ricerca, unica nel suo genere, HP si è confrontata con i business leader, i responsabili IT e i knowledge worker per approfondire i fattori che favoriscono esperienze di lavoro significative, produttive e mirate. I risultati evidenziano come un rapporto poco sano con il lavoro abbia un impatto negativo sulla vita dei dipendenti e sul business del datore di lavoro. Quando i dipendenti non sono soddisfatti del proprio rapporto con il lavoro, questo si ripercuote sull’azienda: i knowledge worker segnalano una minore produttività (34%), un minore impegno sul lavoro (39%) e una maggiore sensazione di distacco (38%). Anche quando i dipendenti si sentono neutrali rispetto al proprio rapporto con il lavoro, oltre il 71% prende in considerazione l’idea di lasciare l’azienda. Quando non sono affatto soddisfatti, la percentuale sale al 91%.

Più della metà (55%) di questi dipendenti è alle prese con temi di autostima e salute mentale, riferendo di avere una bassa autostima e di sentirsi quasi un fallimento. Questi problemi si ripercuotono naturalmente su altri aspetti della loro vita, con il 45% che segnala che le relazioni personali con amici e familiari ne risentono, e più della metà (59%) è troppo stanca per perseguire le proprie passioni personali. La salute mentale ed emotiva può rendere più difficile il mantenimento del benessere fisico. Il 62% dei dipendenti riferisce di avere problemi a seguire un’alimentazione sana, a fare attività fisica e a dormire a sufficienza. Le aspettative dei dipendenti nei confronti del lavoro sono cambiate in modo significativo, soprattutto negli ultimi due anni, secondo quasi il 60% degli intervistati. Il 57% ritiene che siano aumentate anche le aspettative sul modo in cui vengono trattati sul lavoro e nell’ambiente di lavoro.

Le aspettative dei dipendenti nei confronti del lavoro sono cambiate in modo significativo, soprattutto negli ultimi due anni, secondo quasi il 60% degli intervistati. Il 57% ritiene che siano aumentate anche le aspettative sul modo in cui vengono trattati sul lavoro e nell’ambiente di lavoro. La ricerca ha esaminato più di 50 elementi che contribuiscono a un rapporto sano con il lavoro, identificando sei fattori fondamentali che rappresentano le aree critiche di interesse – e imperativi chiave – per i business leader e che definiscono l’Index che sarà monitorato nel tempo.

1. Realizzazione: I dipendenti desiderano un obiettivo, un maggiore empowerment e un legame autentico con il proprio lavoro, ma solo il 29% dei knowledge worker sperimenta attualmente questi aspetti in modo costante. Per adattarsi all’evoluzione delle aspettative dei dipendenti, le aziende devono dare priorità alla loro soddisfazione attraverso una maggiore libertà di espressione e di azione.

2. Leadership: Secondo il 68% dei business leader, i nuovi modi di lavorare richiedono nuovi stili di leadership; tuttavia, solo un lavoratore su cinque ritiene che i dirigenti abbiano evoluto i propri stili di leadership. Coltivare l’intelligenza emotiva e una leadership trasparente ed empatica sono aspetti fondamentali per l’ambiente di lavoro di oggi.

3. Centralità delle persone: Solo il 25% dei knowledge worker si vede riconosciuto il rispetto e il valore che ritiene di meritare, e ancora meno gode della flessibilità, autonomia e equilibrio tra lavoro e vita privata che invece ricerca. Per risolvere questo problema, i leader devono porre l’accento sulla centralità delle persone e mettere i propri team al centro del processo decisionale.

4. Competenze: Mentre il 70% dei knowledge worker attribuisce grande importanza al potere e alle competenze tecniche, solo il 31% si sente sicuro delle proprie capacità. Le aziende più virtuose hanno l’opportunità di ottenere un vantaggio decisivo in termini di sviluppo delle competenze e coinvolgimento dei dipendenti investendo olisticamente in formazione e supporto.

5. Strumenti: Oggi i dipendenti vogliono avere voce in capitolo riguardo la tecnologia e gli strumenti che il datore di lavoro mette loro a disposizione, e chiedono che questa tecnologia sia inclusiva. Tuttavia, la fiducia che le aziende implementino gli strumenti giusti per supportare il lavoro ibrido è bassa, solo al 25%. Non più solo come semplice utility, il portafoglio tecnologico sta emergendo come un importante fattore di coinvolgimento dei dipendenti, oltre che di connessione e abilitazione.

6. Ambiente di lavoro: I knowledge worker vogliono un’esperienza seamless quando si spostano da una sede all’altra – e la possibilità di scelta rispetto a dove lavorare ogni giorno. Spazi di lavoro ibridi efficaci, transizioni facili, flessibilità e autonomia saranno fondamentali per dimostrare fiducia ai dipendenti e favorire un’esperienza lavorativa positiva.

Il Work Relationship Index mostra che questo è un momento cruciale per ridefinire le relazioni delle persone con il lavoro. Maggiore fiducia e connessione emotiva sul posto di lavoro sono temi forti e ricorrenti nei sei driver principali. Quasi tre business leader su quattro riconoscono che una leadership con intelligenza emotiva è l’unico modo in cui un leader può avere successo in futuro. È significativo che lo studio abbia riscontrato che l’intelligenza emotiva – e l’aumento della fiducia e della capacità di azione – abbiano un peso considerevole per i dipendenti: l’83% dichiara di essere disposto a guadagnare di meno pur di trovare un datore di lavoro che valorizzi questi fattori. I knowledge worker accetterebbero una riduzione dello stipendio dell’11% pur di lavorare in un posto con una leadership empatica e intelligente dal punto di vista emotivo e con un coinvolgimento e una soddisfazione dei dipendenti superiori alla media. Lo stesso gruppo rinuncerebbe al 13% del proprio stipendio per lavorare in un posto che permetta loro di lavorare dove e quando vogliono.