A Padova la giornata regionale del pensionato Coldiretti: attenzione alla non autosufficienza

A Padova la giornata regionale del pensionato Coldiretti: attenzione alla non autosufficienza

In Veneto ci sono 180 mila anziani non autosufficienti, dei quali 149 mila sono assistiti in famiglia, ma spesso si tratta di persone, di ammalati “invisibili”, insieme a chi si prende cura di loro quotidianamente. Il punto di svolta può essere la recente legge di riforma dell’assistenza, approvata la scorsa primavera dopo un’attesa di 25 anni. Ma ora occorrono 1 miliardo e 306 milioni di euro per cominciare a tradurre in pratica la riforma della non autosufficienza. A chiederlo a gran voce sono gli oltre 150 presidenti e consiglieri in rappresentanza dei “senior” Coldiretti Veneto oggi a Padova, insieme al presidente Marino Bianchi, al segretario Paolo Casaro, al presidente di Coldiretti Pensionati Padova Stefano Menara, per la giornata regionale dedicata ai 64 mila pensionati Coldiretti.

L’appuntamento annuale, molto sentito dai “senior”, che hanno potuto visitare la città di Padova e partecipare alla messa in Duomo, è stato l’occasione per presentare i dati sulla non autosufficienza degli anziani in Veneto, con una analisi delle risorse economiche necessarie a ridefinire già dal 2024 i principali ambiti del settore, dall’assistenza domiciliare ai servizi residenziali.

“Le persone anziane che ricevono un servizio di assistenza domiciliare – spiega Marino Bianchi, presidente dei pensionati Coldiretti Veneto –  sono appena il 6%, un dato che ci colloca in fondo alla classifica internazionale. Le cure domiciliari sono in costante crescita quantitativa, ma la durata dei singoli interventi è quasi sempre breve mentre la sua intensità è spesso modesta. Le cure domiciliari spesso non tengono conto delle esigenze complessive delle persone non autosufficienti che hanno un bisogno duraturo di aiuto anche e soprattutto nel compimento degli atti quotidiani della vita. L’attuale modello di intervento non è in grado di intercettare una buona parte dei bisogni assistenziali domiciliari con particolare riferimento ai bisogni della non autosufficienza. La cura dei familiari alle persone non autosufficienti è in costante aumento e spesso le famiglie vanno a colmare un vuoto assistenziale del settore pubblico. Ad oggi non esiste il riconoscimento del lavoro di assistenza a carico di un familiare non autosufficiente e riteniamo che a livello regionale e nazionale questa debba diventare una priorità. Ma per farlo servono subito delle risorse, a partire dal miliardo e 306 milioni per dare seguito alla riforma sull’autosufficienza”, sottolinea il presidente Bianchi.

Positiva, invece, la recente introduzione in Veneto dell’infermiere di famiglia o comunità, annunciata ieri dall’assessore regionale Lanzarin: “Questa nuova risorsa professionale – continua Bianchi – va nella direzione auspicata di una assistenza infermieristica più vicina ai cittadini e alle famiglie che si trovano in condizioni di necessità. Necessaria ora una adeguata formazione di questi professionisti”.

La Federpensionati Coldiretti, che aderisce al Patto per un Nuovo Welfare sulla non autosufficienza, propone infatti di utilizzare la legge di bilancio per avviare un Piano di Legislatura che attui progressivamente la riforma individuando le risorse necessarie. Il piano è già stato anticipato al Viceministro del Welfare, Teresa Bellucci, coordinatrice dei decreti attuativi della riforma, con la quale il Patto si confronta positivamente da tempo, guarda all’oggi, cominciando a fornire migliori risposte ad anziani e famiglie.

“Non si può continuare a stare fermi. – conclude Bianchi – E’ necessario agire senza indugi per iniziare a dare sollievo alle loro pressanti necessità. La realtà della non autosufficienza è estremamente varia e richiede, dunque risposte differenziate e complementari. S’intende pertanto, agire già nel 2024 in ciascuno dei principali ambiti del settore: assistenza domiciliare, servizi residenziali e trasferimenti monetari”.

Per i senior di Coldiretti Veneto è stata una giornata intensa: al mattino, insieme la visita guidata alla città di Padova, quindi la messa in Duomo celebrata concelebrata dal Vicario Episcopale Don Leopoldo Voltan, dal parroco Monsignor Mario Giuliano Miotto con il consigliere ecclesiastico di Coldiretti Padova Don Giorgio Bozza. Il vicario don Leopoldo nell’omelia ha ringraziato i pensionati Coldiretti per il loro ruolo attivo e il loro impegno e li ha invitati a continuare a “costruire relazioni e buona amicizia. La sfida di oggi è mettere insieme anziani e giovani, i quali hanno bisogno di trovare esempio in adulti significativi”. Toccante il brano letto al termine della celebrazione dal “poeta contadino” Resio Veronese. A seguire l’incontro conviviale nel ristorante “Al Bosco” di Cervarese Santa Croce, durante il quale è stato fatto il punto sull’attività dell’associazione e l’attenzione rivolta verso il mondo della terza età e il ruolo attivo dei pensionati Coldiretti.

(Coldiretti Padova)