UN “PIANO REGOLATORE DEGLI ORARI DELLA MOBILITÀ CITTADINA”

Patrizio Bertin presidente di Ascom Confcommercio chiede:
“Ingressi differenziati per superare il girone infernale del traffico tra le 7.30 e le 8.30”
I cantieri. Poi la scuola. Infine la pioggia. E così il traffico ha cominciato a battere in testa.
“Per questo è arrivato il momento di mettere mano ad un vero e proprio “piano regolatore degli orari della mobilità cittadina”, un tema al quale da tempo stiamo ragionando in Ascom Confcommercio ma che adesso abbiamo deciso di porre all’attenzione delle amministrazioni comunale e provinciale come questione prioritaria“.
Non è che Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio, accampi primogeniture (“In Spagna più di una città ha in essere situazioni del genere e anche Bologna sta lavorando in questo senso proprio sulla spinta della Confcommercio felsinea”), ma da parte sua ha la questione cantieri del tram che richiede di muoversi con sollecitudine.
L’obiettivo? Migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle famiglie e, in ultima analisi, migliorare gli standard delle aziende già alle prese con l’annosa questione dei parcheggi.
“Ovviamente – continua Bertin – ci sarà la necessità di mettere attorno ad un tavolo tutte le componenti: le istituzioni, le rappresentanze delle imprese e dei lavoratori dipendenti, il mondo della scuola e l’Università, la logistica cittadina e il trasporto pubblico. Insomma quanti ogni giorno o sono in strada o hanno responsabilità al riguardo e che dovrebbero essere interessati ad ingressi in momenti leggermente differenziati”.
In pratica si dovrebbe lavorare ad una migliore mobilità mattutina con una diversa collocazione degli orari di movimento.
“In primis all’amministrazione comunale – specifica il presidente dell’Ascom Confcommercio – porremo una serie di obiettivi che poi andranno necessariamente condivisi da tutti gli interlocutori perché solo così potremo sperare di avere dei risultati”.
Si tratterà di disporre di dati di analisi dei flussi del trasporto pubblico e privato, dati necessari per poter poi pensare alle modifiche.
“Credo non sfugga a nessuno, perché è un problema che tutti verifichiamo da tempo – aggiunge Bertin – che in determinate fasce orarie la mobilità cittadina diventi un girone infernale. Già l’estate non era stata esente da problemi (i lavori in via Raggio di Sole, il sopra e sotto cavalcavia Borgomagno, ecc.), ma poi sono arrivati i cantieri del tram e adesso anche le scuole. Il risultato è che la fascia che va dalle 7.30 alle 8.30, registra la sovrapposizione piena di coloro che vanno al lavoro e di chi accompagna i propri figli a scuola, dall’asilo nido fino alle medie. Non solo: nella stessa fascia oraria si muovono anche gli studenti delle scuole superiori, con il trasporto pubblico o con mezzi privati e, nel giro di qualche settimana, avremo anche gli studenti universitari. L’”effetto tappo”, a quel punto, è inevitabile con disagi che solo parzialmente vengono attuti nella fascia pomeridiana, più ampia perchè si spalma dalle 16.30 alle 19 ma che comunque, nel clou delle 18, richiede pur sempre robuste dosi di pazienza e nervi saldi”.
Dunque: ripensare alla mobilità per dare alla città maggiori opportunità. “Un’idea – conclude Bertin – che vuol essere l’idea del “possibile” contro la tesi di chi auspicherebbe una città senz’auto. Forse bella, senz’altro impossibile pena una decrescita che non sarebbe sicuramente felice”.
Padova 18 settembre 2023

(Ascom Padova)