Innovazione, Opit: “Intelligenza artificiale tra le priorità di upskilling e reskilling aziende”

(Adnkronos) – Le tecnologie di intelligenza artificiale e l’analisi dei big data rientrano tra le prime tre priorità nei programmi di upskilling e reskilling delle aziende a livello globale, precedute solo dalla formazione in pensiero analitico e pensiero creativo. Per le aziende con più di 50.000 lavoratori, l’AI diventa la priorità numero uno. Nei prossimi cinque anni, AI e big data comprenderanno oltre il 40% dei programmi di formazione tecnologica intrapresi nelle aziende intervistate che operano negli Stati Uniti, Cina, Brasile e Indonesia. Si stima del resto che i ruoli specializzati in queste due discipline siano destinati a crescere del 30-35% nei prossimi 5 anni. 

Il quadro sull’importanza delle più innovative tecnologie applicate al business emerge dai dati del report Future of Jobs 2023 del World economic forum, rielaborati da Opit – Open institute of technology, l’istituzione accademica online accreditata a livello europeo presieduta da Francesco Profumo. 

Dall’analisi emerge anche un aumento delle esigenze di formazione diffuso tra i diversi settori produttivi. Quelle relative a AI e big data sono le competenze prioritarie per assicurazioni, finance, media, intrattenimento e sport, information technology, telecomunicazioni e industria elettronica. La capacità di utilizzare in modo efficiente gli strumenti di intelligenza artificiale ha ormai raggiunto le skill in programmazione e cyber security tra le competenze tecnologiche maggiormente richieste dalle aziende. 

All’impegno in termini di formazione si aggiunge anche una precisa strategia aziendale nel breve periodo da parte delle imprese. Secondo quanto emerge dalla survey del Wef, condotta su un panel di più di 800 aziende a livello globale, i big data, il cloud computing e l’IA sono in cima alle priorità, con circa il 75% delle aziende che dichiara l’intenzione di adottare una di queste tecnologie nei prossimi cinque anni. L’analisi dei big data è la terza tecnologia tra quelle identificate dalle aziende come probabilmente adottabili entro il 2027, con l’80% di queste che dichiara di voler pianificarne l’integrazione e il 75% delle aziende che dichiara lo stesso relativamente alle tecniche di IA. 

“L’intelligenza artificiale – spiega Riccardo Ocleppo, fondatore e direttore di Opit – sta ridefinendo la forza lavoro globale, stimolando l’innovazione dei processi e creando nuove opportunità in tutti i settori. Mentre ci dirigiamo verso un futuro sempre più digitalizzato e automatizzato, il ruolo dell’ intelligenza artificiale nel mercato del lavoro è diventato fondamentale, se pensiamo a quello che sarà lo scenario nei prossimi anni. Per rimanere competitivi sul mercato del lavoro, persone e organizzazioni devono dare priorità alla riqualificazione e all’aggiornamento delle competenze”.  

“Programmi di apprendimento continuo e partnership tra istituzioni accademiche e imprese – afferma – sono cruciali per dotare la forza lavoro delle competenze necessarie per emergere in quella che ormai è definita la quarta rivoluzione industriale. Con l’avanzamento dell’IA, le competenze richieste dalla forza lavoro stanno evolvendo. Il matching tra domanda di tecnologia e offerta di lavoro non è mai stato così facilmente raggiungibile”. 

Questo trend si riflette anche nelle intenzioni degli studenti italiani, come emerge dalla survey di Opit-Open institute of technology condotta su circa 1.600 studenti (secondaria di 2° grado e universitari) della community di Docsity, la piattaforma di condivisione di documenti e contenuti di interesse studentesco. Interpellati su quale sarà l’ambito più importante da conoscere in vista di un futuro alle prese con la sfida delle diverse transizioni, più della metà degli studenti (56%) ritiene che sia fondamentale avere le nozioni di intelligenza artificiale e delle sue applicazioni. Seguono il digital marketing (42%) e la cybersecurity, individuata da uno studente su tre (35%). 

Lanciata sul mercato dell’education nella primavera 2023, Opit si distingue nel panorama della formazione universitaria proprio per il modello didattico plasmato sulle necessità di qualità, flessibilità e inclusività delle nuove generazioni, con un orientamento all’acquisizione di competenze moderne e aggiornate, in un settore cruciale come quello della Computer Science.  

Attualmente Opit offre una laurea triennale (BSc) in Modern computer science e un master (Msc) in Applied data science e AI, entrambe con valore legale a livello europeo. Nell’ambito di un’offerta educativa esclusivamente online e focalizzata sul mondo dell’Information Technology, nei prossimi mesi saranno inoltre lanciati altri corsi universitari, sempre tenuti da un corpo docente internazionale di alto profilo. I percorsi di laurea di opit riguardano i campi più strategici per il mercato del lavoro. 

(Adnkronos – Lavoro)

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