Indagine demoscopica sul governo: la fiducia su Meloni resta alta, ma con forti criticità

Inizia settembre e prima dell’avvio dell’anno scolastico e accademico l’istituto demoscopico LAB21.O1 guidato dal Professor Roberto Baldassari e Adelina Balsamo insieme ai giovani innovatori dell’Angi (Associazione Nazionale Giovani Innovatori).“La prima parte dell’indagine demoscopica realizzata nel mese di agosto 2023 è dedicata al Presidente Giorgia Meloni: la pagella su l’operato del nostro primo ministro, mostra come gli italiani abbiano un giudizio molto positivo a quasi un anno dall’insediamento”, spiega il Professor Baldassari. “I dati mostrano infatti come in quasi tutte le aree analizzate si registra una crescita omogenea e assestata, sono due gli item su cui concentrare forze migliorative: da una parte la squadra di governo nel suo complesso e nell’altra i giovani e l’innovazione”. La seconda parte dell’indagine demoscopica si concentra sul governo Meloni: tra i punti di forza troviamo in prima posizione la politica internazionale, infrastrutture e mobilità e sicurezza personale. I temi su cui ancora lavorare vedono al primo posto caro bollette (benzina e aiuti per la spesa quotidiana al supermercato, in seconda posizione il binomio giovani) innovazione e in terza posizione ambiente e green. Al ritorno dalle vacanze gli italiani pongono al primo posto il lavoro con il 22,3% seguito dal caro prezzi (21,9%) e dall’immigrazione clandestina (19,8%).

Per la maggioranza degli italiani in questo momento la tenuta del governo non è messa in discussione, infatti, il 73,4% degli intervistati ritiene che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni durerà per l’intero mandato, unico possibile “battitore” che potrebbe mettere in crisi la tenuta del governo potrebbe essere rappresentato da Matteo Renzi con un nuovo partito politico di centro che andrebbe a drenare voti a Forza Italia, Partito Democratico e non voto.” La terza e ultima area della ricerca d’opinione si focalizza sulle quattro classifiche legate al sistema Paese: il podio delle istituzioni italiane che godono di più fiducia vede in prima posizione la chiesa cattolica (55%) tallonata dalle forze armate (54%) e da quelle dell’ordine (53%) chiudono la classifica delle istituzioni sindacati, parlamento europeo (49%) e parlamento italiano (47%). La top five fiducia ministri vede in prima posizione ancora il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti in lieve calo rispetto alla rilevazione precedente; in controtendenza Matteo Salvini ministro delle infrastrutture e dei trasporti che sale in seconda posizione toccando quota (53%). In terza posizione troviamo i ministri Urso, Tajani e Abodi. In quarta posizione la forte crescita incrementale del ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone che entra per la prima volta nella top five ministri piazzandosi in quarta posizione con il (51%) dei consensi e affiancando i ministri Fitto, Bernini, Crosetto e Lollobrigida (che fanno registrare, a livelli diversi un calo di consensi). Per quanto riguarda i presidenti di regione in prima posizione si conferma Luca Zaia (Veneto) seguito da Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna), Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia) e Vincenzo del Luca (Campania). Buona nonostante le forti polemiche anche la fiducia in Francesco Rocca Presidente della regione Lazio. La classifica dei sindaci dei comuni italiani vede stabile in prima posizione a quota 64,5% il sindaco di Bari Antonio Decaro che stacca di due punti percentuale Giuseppe Sala, sindaco di Milano, in crescita rispetto l’ultima rilevazione come Luigi Brugnaro (Venezia) che tocca quota 62%.