Le diverse tipologie di malta e i relativi utilizzi

La malta è uno dei materiali maggiormente impiegati in edilizia come componente di murature, intonaci, rivestimenti esterni ed interni, sottofondi per pavimentazioni e altro ancora. Si tratta di un impasto composto da una sostanza legante – principalmente calce, cemento o gesso – con un inerte, solitamente sabbia o ghiaia, a cui si aggiunge acqua in quantità variabile. Proprio per il fatto di essere composta con materiali differenti e in quantità variabili, la malta si presenta in diverse tipologie, ciascuna con carattteristiche e impieghi specifici.
Nella composizione della malta l’inerte, che occupa il 65-70% del volume complessivo, costituisce la schelatratura portante e si distingue in base alla provenienza che può essere naturale o artificiale, alla purezza e alla granulometria che incide sulla resistenza meccanica della malta stessa. Sulla base delle caratterisiche dell’inerte si possono distinguere diverse tipologie di malta: – A grana fine, indicata specie per realizzare intonaci lisci con elevato grado di lavorabilità e resistenza meccanica non elevata. – A grana media, indicata specie per intonaci rustici e per legare murature interne con un grado medio di lavorabilità e di resistenza meccanica. – A grana grossa, indicata per intonaci esterni e per legare murature esterne che richiedono un elevata resistenza meccanica. Il legante, grazie all’aggiunta di acqua, diventa un composto plastico che tiene unita la malta rendendola uniforme e per questo ne determina la presa e la resistenza. Tra i leganti più utilizzati ci sono gesso, calce aerea, calce idraulica, cemento, agglomerato cementizio. A seconda della tipologia di legante utilizzato, le principali tipologie sono: – Malta di gesso: anche nota come scagliola, ha una grana fine, è altamente lavorabile, liscia e viene usata principalmente per la finitura dell’intonaco interno e per la posa in opera di accessori come le scatole degli impianti elettrici. Essendo anche piuttosto porosa assorbe vapore e umidità e quindi non è adatta per ambienti come bagno e cucina. – Malta cementizia: ha la più elevata resistenza meccanica ed è anche molto impermeabile, per questo è utilizzata per rivestimenti esterni, come legante di mattoni per murature esterne e anche per intonaci a rustico in ambienti soggetti ad elevato vapore e umidità. Al tempo stesso risulta poco elastica dunque poco lavorabile, soggetta a formazione di fessure e tende a ritirarsi durante la posa. Per tali motivi, non di rado, viene utilizzata con aggiunta di additivi che ne aumentano la lavorabilità. – Malta di calce aerea: può essere di calce aerea viva o di calce aerea spenta anche nota come malta di calce idrata. Quest’ultima si presenta con un buon livello di plasticità e lavorabilità, dunque viene applicata con facilità ed ha un’elevata aderenza per i rivestimenti. Per contro, ha resistenza meccanica e agli agenti atmosferici medio-bassa, quindi è sconsigliata per intonaci esterni. Infatti, viene utilizzata principalmente per intonaci civili interni e come legante per mattoni negli interni. – Malta di calce idraulica: può essere naturale o artificiale, ha una resistenza meccanica più elevata della malta di calce aerea, ma inferiore rispetto a quella cementizia. Risulta facilmente lavorabile in quanto si presenta pastosa, è plastica ed elastica. Essendo anche porosa non ha un’elevata impermeabilità. Viene principalmente utilizzata per realizzare intonaci rustici e civili, oltre che come legante per mattoni anche in esterni. – Malta idraulica plastica: viene ottenuta utilizzando un legante idraulico plastico che la rende facilmente lavorabile oltre che resistente all’acqua. Ha un’ampia possibilità di utilizzo sia per murature che per intonaci interni od esterni.
– Malta bastarda: si compone di leganti diversi, per esempio calce e cemento o gesso e calce, che a seconda delle quantità conferiscono caratteristiche e rese differenti.

(Adnkronos)