I benefici del cappotto verde sugli edifici



Cercare soluzioni efficaci per mitigare gli effetti delle ondate di calore è una delle priorità nella lotta ai cambiamenti climatici. In questo senso, il cappotto verde sugli edifici riveste un ruolo importante. Infatti, un impiego diffuso di pareti e tetti degli edifici ricoperti di vegetazione non solo apporta un contenimento della temperatura interna degli edifici stessi, ma contribuisce a ridurre la temperatura dell’aria in città, anche nella misura di un grado e oltre. Benefici che sono stati evidenziati anche da un recente studio di Enea, che ha simulato tre diversi scenari di mitigazione contrassegnati da diverse combinazioni di soluzioni verdi, messi a punto in aree densamente abitate di Roma e Torino. In particolare, lo studio sottolinea come le pareti verdi siano risultate più efficaci dei tetti verdi nell’azione di riduzione della temperatura dell’aria della città.
Nel dettaglio, il primo scenario oggetto di studio nella città di Roma prevedeva una superficie di 12 mila metri quadri di tetti verdi combinati con 60 mila metri quadri di facciate verdi, con cui è stata rilevata una riduzione media della temperatura pari a 0,33°C con punte massime di 1,17°C, registrate alle ore 15 di una giornata estiva, dunque in una fascia oraria di caldo particolarmente intenso in città. Gli altri due scenari che hanno riguardato Torino, hanno fatto registrare una diminuzione della temperatura esterna dell’aria di circa 0,5°C in due diverse situazioni che prevedevano rispettivamente 6 mila metri quadri di living wall e altrettanti di facciate verdi sugli edifici presenti lungo un cosiddetto “canyon urbano” parallelo alla direzione principale del vento. Secondo quanto registrato da Enea nel corso delle ondate di calore le differenti tipologie di cappotto verde hanno un impatto diverso, in particolare la riduzione della temperatura dell’aria è dovuta soprattutto alle pareti verdi che hanno un’efficacia proporzionale alla loro altezza. Per quanto riguarda i tetti verdi, invece, hanno una maggiore incidenza nel mitigare il clima urbano quando sono installati su edifici di altezza superiore a 20 metri e sono invece molto utili per ridurre la temperatura interna degli edifici e, quindi, contenere i consumi legati alla climatizzazione delle unità abitative. Lo studio ha preso in considerazione le specie vegetali comunemente utilizzate per i cappotti verdi degli edifici: sedum, che raggruppa diverse piante perenni in grado di crescere anche in ambienti caldi, aridi e rocciosi, edera per le facciate e felce comune per i living wall.
Gli studi sulla possibilità di sfruttare i cappotti verdi per ridurre la temperatura dei centri urbani risultano particolarmente importanti specie considerando che le stime Onu indicano che la popolazione urbana nel 2050 rappresenterà oltre il 68% di quella globale (contro il 54,4% del 2016), dunque con un netto incremento dell’urbanizzazione, un aspetto che contribuirà ad un ulteriore aumento della temperatura globale. 

(Adnkronos)