Donald Trump, quarta incriminazione: “Caccia alle streghe perché batto Biden”


L’ex presidente degli Stati Uniti incriminato in Georgia nell’indagine sulle pressioni per ribaltare l’esito delle elezioni del 2020
Atlanta, 15 ago. (Adnkronos/Washington Post) – L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, incriminato per la quarta volta. La decisione è stata presa dal Grand Jury della contea di Fulton, in Georgia, nell’ambito dell’indagine sulle sue pressioni per ribaltare l’esito delle elezioni del 2020. Oltre a Trump sono stati incriminate altre 18 persone tra cui Rudy Giuliani, l’ex sindaco di New York che è stato anche l’avvocato di Trump dopo le elezioni, Mark Meadows, l’ex capo dello staff della Casa Bianca di Trump;, e diversi consiglieri dell’ex presidente, tra cui gli avvocati John Eastman e Kenneth Chesebro.
Complessivamente all’ex presidente degli Usa sono contestati 13 capi di imputazione: dalla violazione della legge anti racket, all’aver sollecitato un pubblico ufficiale a violare il proprio giuramento, alla cospirazione per impersonare un pubblico ufficio e alla cospirazione per aver presentato documenti falsi. La nuova incriminazione, l’ultima a coinvolgere l’ex presidente, fa seguito a un’indagine durata 2 anni e mezzo da parte del procuratore distrettuale della contea di Fulton Fani T. Willis (democratica).
L’indagine è stata avviata dopo che è trapelato l’audio di una telefonata del gennaio 2021 durante la quale Trump ha esortato il segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger (Repubblicano) a mettere in discussione la validità di migliaia di schede, in particolare nell’area fortemente democratica di Atlanta, e ha affermato di voler “trovare “i voti per evitare la sua sconfitta del 2020 nello Stato.
Trump ha a lungo denunciato l’indagine sulla Georgia come una “caccia alle streghe politica”. L’ex presidente degli Usa, afferma l’accusa, “e gli altri imputati si sono rifiutati di accettare che Trump avesse perso, e si sono uniti consapevolmente e volontariamente in una cospirazione per cambiare illegalmente l’esito delle elezioni a favore di Trump”.
La quarta incriminazione “è in linea con la più grande e più lunga caccia alle streghe della storia americana”, ha detto Trump. “Questa accusa di ispirazione politica, che avrebbe potuto essere fatta quasi tre anni fa, è stata fatta su misura per essere collocata proprio nel bel mezzo della mia campagna politica, dove sono in vantaggio di molto su tutti i repubblicani e batto Joe Biden in quasi tutti i sondaggi”, ha sottolineato.
Trump ha aggiunto che il procuratore distrettuale della contea di Fulton Fani Willis “dovrebbe concentrarsi sulle persone che hanno truccato le elezioni presidenziali del 2020, non su coloro che chiedono una risposta su ciò che è accaduto”.

Donald Trump è stato incriminato in Georgia anche per aver violato, con i suoi tentativi di sovvertire i risultati elettorali nello stato, la Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act, vale a dire la legge anti-racket e contro la corruzione del crimine organizzato. Nota come Rico, la legge, a livello federale, è stata varata negli anni settanta, con l’obiettivo principale di contrastare l’azione dei boss mafiosi.
La versione adottata in Georgia, che permette un’applicazione ad un numero di reati più ampio di quello federale, prevede pene fino a 20 anni carcere. Il teorema dei procuratori della Georgia è che la campagna di Trump ha agito come un’organizzazione criminale con l’obiettivo di rovesciare l’esito del voto popolare nello Stato, che ha conferito la vittoria a Joe Biden.
Il ricorso alla legge anti-racket ha permesso di riportare le azioni di tutti gli altri 18 incriminati a Trump stesso e quindi incriminarlo, spiega Clark Cunningham, docente di diritto alla Georgia State University. E se qualcuno viene considerato parte di una presunta associazione criminale che opera in Georgia, può essere incriminato per racket anche senza aver mai messo piede nello stato, aggiunge un altro docente dello stesso ateneo Caren Morrison.

(Adnkronos)