47.436 STUDENTI FUORI SEDE: UNA RISORSA PER PADOVA

Bertin (Ascom Confcommercio): “Lo studio de “Il Sole 24 ore” conferma quanto andiamo sostenendo da tempo: gli studenti sono una risorsa. Ma attenzione: evitiamo di tirare il collo alla gallina dalle uova d’oro”

Alla fine sembra che i 519 milioni di euro del Pnrr, nei giorni scorsi stralciati dalla terza rata del Next Generation Ue e relativi ai 7500 posti letto per studenti, possano comunque arrivare da Bruxelles facendoli rientrare in un più vasto programma di 60mila posti letto entro il 2026.
Depurata degli eccessi della politica, quella degli studentati è comunque una questione che conferma, una volta di più, quanto il tema sia di stringente attualità e lo sia soprattutto per una città come Padova, una delle maggiori tra quelle che ospitano studenti fuori sede: ben 47.436 secondo il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” (che sull’argomento ha effettuato uno studio) e che rappresentano il 73,2% del totale degli iscritti e il 22,6% della popolazione. Tanto che, se tutti gli studenti prendessero la residenza, Padova aumenterebbe di un significativo 20%.
“Lo studio ha una sua rilevanza intrinseca – commenta il presidente di Confcommercio Ascom Padova, Patrizio Bertin –  perché mette nero su bianco ciò che andiamo sostenendo da tempo, ovvero che gli studenti, per Padova, sono una risorsa importante”.
Importante perché gli studenti hanno bisogno di abitazioni, consumano e, soprattutto, mantengono viva e giovane una città che, in quanto a residenti, avrebbe un’età media piuttosto elevata.
“Certo – continua Bertin – una presenza così massiccia comporta anche delle criticità che vanno affrontate e superate con buona volontà e buon senso”.
E’ il caso dei rapporti tesi tra studenti e residenti per le serate “non stop”, così come, nel post pandemia, si è accentuato il problema degli affitti. Un problema, in realtà, doppio: per gli studenti ma anche per i residenti.
“Vuoi perché un certo numero di appartamenti è stato oggetto di ristrutturazione perché i proprietari hanno ritenuto di poter sfruttare i vantaggi del superbonus – aggiunge la presidente degli agenti immobiliari dell’Ascom Confcommercio, Silvia Dell’Uomo – sia perché molti hanno preferito trasformare il proprio appartamento in un affitto breve, il risultato è che sono venuti a mancare molti posti letto col risultato che anche i paesi della provincia sono diventati appetibili per gli studenti che, comunque, a caduta, hanno dovuto fare i conti con le difficoltà del trasporto pubblico”.
Come dire: serve programmazione.
“Una cosa è certa – analizza Bertin – ed è l’immagine triste e vuota della Padova nell’emergenza Covid. Un’esperienza che nessuno credo voglia ripercorrere e che però deve anche farci riflettere sul valore, non solo economico, ma anche culturale e sociale, che è rappresentato da quei quasi 50mila studenti ai quali, se siamo intelligenti, dovremmo offrire la possibilità, una volta terminati gli studi, di rimanere nel nostro territorio perché, molto spesso, si tratta di eccellenze che sarebbe logico non perdere”.
Insomma se il monte valore del fenomeno “studenti fuori sede” può valere, come scrive “Il Sole”, anche 10 miliardi, “Padova deve evitare – conclude Bertin – di tirare il collo alla gallina dalle uova d’oro”.

PADOVA 25 LUGLIO 2023

(Ascom Padova)