Comune di Padova: pronto il “gemello digitale” della città di Padova. Raccolti ed elaborati dati su 110 km di strade cittadine

E’ stato presentato martedì 18 luglio dall’assessora ai servizi informatici e telematici e alla soft city Margherita Cera e dal dirigente del Settore Servizi Tecnologici ed Informatici Alberto Corò il “gemello digitale” della città di Padova, elaborato nei mesi scorsi grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. 
Finora è stato realizzato su 110 km di strade, il centro storico e il boulevard dell’innovazione, l’area che va dalla Ferrovia fino alla Stanga lungo via Tommaseo e che ospita alcuni dei principali incubatori tecnologici e centri di ricerca, con l’obiettivo di estenderlo a tutta la città.  

Il “gemello digitale” di una città o di una parte di essa secondo gli esperti è la rappresentazione virtuale di un elemento fisico di un sistema complesso come una città. Il gemello digitale non è semplicemente una copia dell’oggetto fisico in un determinato momento, ma una versione virtuale che cambia continuamente e dialoga con il suo gemello fisico grazie ai dati che periodicamente vengono raccolti e inseriti nel modello. Per questo, la caratteristica principale di un gemello digitale è la sua interconnessione continua e profonda con il corrispettivo fisico. I dati raccolti sull’oggetto fisico vengono elaborati tramite algoritmi di machine learning per creare previsioni e modelli su cui basare le decisioni di gestione nel mondo reale. 

Si tratta di un importante progetto che può aprire interessantissime opportunità all’amministrazione: l’enorme massa di dati raccolta ed elaborata restituisce la ricostruzione della realtà, delle strade e degli edifici, molto elevata. I dati rilevati da terra, combinati con quelli ricavati dalle riprese aeree, consentono di effettuare direttamente sul modello digitale misurazioni degli edifici, o delle superfici di piazze e strade estremamente precisi ed attendibili, così come di visualizzare in modo assolutamente realistico quale sarebbe l’impatto ad esempio di un cantiere, o di una qualsiasi altra installazione all’aperto. Il gemello digitale permette anche di rilevare e monitorare molto di ciò che richiederebbe sopralluoghi fisici da parte di tecnici e operatori: ad esempio tutto ciò che riguarda le piccole manutenzioni, la segnaletica stradale verticale ed orizzontale e il suo stato di conservazione e leggibilità, le insegne delle attività commerciali, lo stato di conservazione delle facciate degli edifici, il posizionamento degli elementi di arredo urbano o di plateatici, la manutenzione del verde urbano, la catalogazione delle barriere architettoniche.

Con l’utilizzo del software si stima un 80% in meno di uscite da parte di operatori e tecnici. Una volta realizzato, il gemello digitale viene periodicamente aggiornato, in modo che riproduca esattamente la realtà fisica che rappresenta e che ovviamente cambia nel tempo. Altre città che lo hanno sono Milano, che prevede un aggiornamento annuale, e New York, metropoli in continuo e rapidissimo movimento che lo aggiorna addirittura ogni tre mesi. I rilievi digitali necessari alla creazione del gemello digitale padovano sono stati realizzati ad aprile. Il progetto, che ha carattere sperimentale, è seguito dal Sit, il Settore Servizi Informatici e Telematici del Comune di Padova, che ha affidato la realizzazione a due società leader in questo campo, la Cgr e la Cyclomedia con un investimento di 139.000 euro. La Cgr è specializzata in rilievi aerei ad altissima definizione, la Cyclomedia in rilievi da terra con una tecnologia simile a quella utilizzata da Google Street Wiew per mappare le strade, ma che assicura una risoluzione molto più elevata e che si basa su software in grado poi di restituire la realtà con una tolleranza dimensionale inferiore a 5 cm. 

L’assessora ai Servizi informatici e telematici e alla Soft city Margerita Cera, sottolinea: “Con questa tecnologia trasformiamo i dati in informazioni utili per la gestione della città.  Questa mattina abbiamo presentato la restituzione e l’elaborazione dei dati raccolti durante la mappatura realizzata ad aprile. Una copia digitale del centro storico e del boulevard dell’innovazione simile a Street View ma che, grazie all’unione della mappatura via terra e di quella aerea, è molto più precisa, nel totale rispetto della privacy. La tecnologia oggi, insieme alle applicazioni di machine learning e intelligenza artificiale – il cui sviluppo secondo me non si deve demonizzare, ma semplicemente capire e controllare – consentono già impieghi come questo del “gemello digitale” della città, impensabili fino a pochi anni fa e che ci offrono applicazioni già concretissime. Non solo i sopralluoghi virtuali e le piccole manutenzioni, ma enormi potenzialità anche nell’ambito dell’urbanistica o dell’edilizia, con la possibilità di verificare come se fossero già reali, gli impatti di nuovi edifici o lo spostamento di servizi come fermate dei bus o altri elementi urbani, oltre che la possibilità di accedere ai dati direttamente per la progettazione delle opere. Stiamo testando a fondo questa tecnologia, con l’obiettivo di estenderla alla città intera e di integrarla con gli altri software. Sarà prossimamente anche consultabile dai cittadini, che però non potranno scaricare i dati che rimangono di proprietà del Comune di Padova. Continuiamo sulla strada intrapresa dell’essere un Comune all’avanguardia nell’utilizzo intelligente e utile delle nuove tecnologie”.

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)