SONO SEMPRE PIÙ LE SPESE OBBLIGATE

Bertin (Confcommercio Ascom Padova): “le famiglie non possono spendere diversamente e questo è un male per l’economia”

Aumentano ancora le spese obbligate sul totale dei consumi delle famiglie.
“E il rischio – commenta un preoccupato Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Ascom Padova – è che si vada incontro ad una riduzione strutturale dei consumi, che avrebbe, come conseguenza, una frenata della crescita economica”.
Bertin fa riferimento all’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio che individua nel 41,5% la quota di spese obbligate sul totale dei consumi. Un dato leggermente inferiore a quello del 2022 (42,7%) quando gas ed elettricità erano fuori controllo, ma non per questo meno “invasivo” visto che si tratta di una percentuale più elevata di 5 punti rispetto al 1995 e comunque distante anche da quota 40% superata per la prima volta nel 2007.
In termini assoluti, nell’anno in corso, su un totale medio di oltre 21mila euro di consumi per famiglia, per le spese obbligate se ne vanno 8.755 euro, ovvero 100 euro in più circa rispetto al 2019.
“Manco a dirlo – continua Bertin – tra queste spese, quella che incide di più riguarda in generale l’abitazione (5.062 euro) e in particolare energia, gas e carburanti che, con 1.976 euro, rappresentano il 9,4% del totale dei consumi”.
Tanto? Verrebbe da dire niente se confrontato con l’aumento dei prezzi.
Tra il 1995 e il 2023, infatti, il prezzo medio dei beni commercializzabili (per intenderci: la spesa normale) è cresciuto di quasi il 53%, quello delle spese obbligate è aumentato del 120% con la componente energia aumentata che è salita di quasi il 175%.
“A fronte di rincari di questo tipo – mette in risalto il presidente di Confcommercio Ascom Padova –  è evidente che le famiglie non possono fare altro che limitare la propensione al consumo con inevitabili effetti depressivi sulle già deboli dinamiche del Pil, cosa peraltro confermata dal rallentamento dell’economia che vede lo stesso Pil praticamente immobile nel secondo trimestre di quest’anno”.
“Non vi è dubbio – conclude Bertin – che il costo dell’energia, nonostante i ribassi e gli interventi del Governo, resti consistente e insieme alle altre spese obbligate incida pesantemente sui bilanci delle famiglie. Questo significa che si deve intervenire con più decisione sulla riduzione del cuneo fiscale, mettendo finalmente mano anche alla spesa pubblica inefficiente”.

PADOVA 14 LUGLIO 2023

(Ascom Padova)