Sanità, il Gruppo San Donato progetta il futuro: “Nel 2023 obiettivo acquisizioni”

(Adnkronos) – Il Gruppo San Donato (Gsd), leader della sanità privata in Italia, completa la semplificazione dell’assetto societario avviata 3 anni fa e lancia un nuovo organo consultivo, l’Ethic and Legal Advisory Committee, che sarà presieduto dall’ex procuratore generale della Corte di Cassazione Giovanni Salvi. Forte della ripresa post-Covid certificata dai risultati dell’esercizio 2022 e delle attese positive per il 2023, Gsd annuncia “sorprese da qui a fine anno” sul fronte acquisizioni e guarda con ottimismo alle sfide future: partnership pubblico-privato come modello di alleanza virtuosa e vantaggiosa per il Servizio sanitario nazionale e i cittadini; progetti internazionali con un focus su Medio Oriente e Nord Africa. E poi “un regalo a Milano”: una casa dello studente per far fronte alla scarsità di alloggi lamentata dagli universitari, che nascerà dalla riconversione del vecchio Irccs Istituto ortopedico Galeazzi. Novità illustrate in conferenza stampa nel capoluogo lombardo, in casa Gsd. 

L’ASSETTO SOCIETARIO – Velca Spa, presieduta da Angelino Alfano con vice presidenti Kamel Ghribi e Paolo Rotelli, partecipata al 100% da Papiniano Spa, diventa la holding a cui fanno capo tutte le società operative del gruppo e cambierà denominazione in Gruppo San Donato Spa.  

“Resilienza, sostenibilità, semplificazione, efficienza e trasparenza”, spiegano i vertici, sono le parole chiave che hanno guidato il percorso di riorganizzazione verso un nuovo assetto “frutto di una migliore identificazione delle attività caratteristiche e del ruolo delle varie entità di Gsd, al fine di ottenere una semplificazione operativa e, di conseguenza, una maggiore efficienza gestionale e finanziaria”. Per Velca Spa, futura Gruppo San Donato Spa, è previsto “un ruolo in divenire di direzione e coordinamento, per affrontare in modo più omogeneo un mercato sempre più ampio e complesso”.  

“Il Gruppo San Donato guarda al futuro, seguendo una bussola costruita su cinque parole chiave alle quali si ispirano i nostri comportamenti, le nostre scelte e le nostre strategie per il futuro”, afferma Paolo Rotelli, vice presidente di Velca Spa e presidente dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano. “Completiamo oggi una riorganizzazione che abbiamo iniziato 3 anni fa, anche se l’idea risale a 10 anni fa”, ricorda. “E’ stato nel 2013, quando sono arrivato, che ho cominciato a parlare di Gruppo San Donato”, a pensare alla denominazione che la holding Velca Spa assumerà presto. “Ora abbiamo un assetto trasparente, semplice, limpido e chiaro, dove appare finalmente il Gruppo San Donato”.  

Nell’organigramma ci sono due novità: Kamel Ghribi, vice presidente di Velca Spa e presidente di Gksd Investment Holding, assume anche la presidenza dell’Irccs Policlinico San Donato e Marco Rotelli, fratello di Paolo, diventa presidente dell’Irccs ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio al Mind, il Milano Innovation District sorto nell’area ex Expo.  

IL NUOVO COMITATO – Avrà “competenze trasversali a tutte le società operative” e “il compito di supportare Gsd con pareri e opinioni relative a materie sensibili, di natura etica e legale”, comunica il gruppo. “Il nostro obiettivo – dice Paolo Rotelli – è stato fin dall’inizio professionalizzare, semplificare, aumentare la trasparenza e soprattutto creare una gestione familiare, ma alla ricerca delle migliori competenze. Clinicamente stiamo organizzando il ricambio generazionale andando a prendere sempre i migliori, anche dall’estero, e allo stesso modo facciamo dal punto di vista manageriale e consultivo”. Da qui l’Ethic and Legal Advisory Committee presieduto da Salvi, di cui fanno parte anche Renato Bricchetti, Antonio Cattaneo, Paolo Di Benedetto, Vittorio Emanuele Falsitta, Augusta Iannini e Giuseppe Lucibello. 

“Lavoriamo in un settore ad altissimo rischio, ad altissima sensibilità etica – osserva Rotelli – quindi è molto importante poterci confrontare con esperti esterni, anche per avere anche un’opinione da fuori”. Il nuovo comitato offrirà a Gsd “un contributo vivo”, assicura Alfano, grazie a “una virtuosa contaminazione, una mescolanza di competenze. Credo che un imprenditore sia particolarmente illuminato quando cerca consigli anche dall’esterno”. Concorda Ghribi: “Vogliamo essere guidati e trasparenti, non nascondiamo niente. Se il gruppo è sereno e sano, lo siamo anche noi”. 

RESILIENZA E RIPARTENZA POST-COVID – Il Gruppo San Donato ha registrato nel 2022 un giro d’affari pari a circa 1,88 miliardi di euro, in aumento del 7% rispetto al 2021 (1,76 miliardi), “a testimonianza dell’ottima ripresa dell’attività sanitaria con il risolversi della pandemia”. Al netto dei rimborsi Covid, nel 2022 il valore dei ricavi è cresciuto di oltre l’11%, riporta Gsd. I costi della produzione sono aumentati in maniera più che proporzionale rispetto all’aumento dei ricavi e questo ha generato un peggioramento del margine operativo lordo (Mol) di circa 10 milioni di euro (155 milioni nel 2022 rispetto a 165 milioni nel 2021). Il risultato – precisa il gruppo – sconta la forte riduzione dei rimborsi Covid da 72 milioni nel 2021 a 2 milioni nel 2022 e il significativo impatto dell’inflazione, con un incremento netto dei costi relativi all’energia di 30 milioni di euro rispetto al 2021. Al netto di tali effetti, il Mol organico nel 2022 sarebbe raddoppiato rispetto al 2021. Gsd evidenzia inoltre di aver portato avanti il proprio piano di investimenti (circa 230 milioni di euro spesi nel 2022), senza accumulare ritardi nei principali cantieri. In particolare, come previsto, il nuovo Irccs ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio è stato aperto ad agosto 2022. 

“Il gruppo è stato resiliente negli anni duri e bui della pandemia”, rileva Alfano. “Ha sofferto come tutti, ma ce l’ha fatta e ha offerto assistenza e prestazioni indispensabili ai cittadini italiani, dimostrando ancora una volta di essere parte essenziale del Servizio sanitario nazionale”. Negli anni dell’emergenza coronavirus “il gruppo non si è fermato, non ha bloccato gli investimenti e ha costruito il nuovo ospedale Galeazzi. Oggi, dopo gli anni difficili della pandemia, siamo pronti a nuove sfide”. 

“Il 2023 è iniziato veramente bene”, anticipa Paolo Rotelli. “Tutto il lavoro in convenzione con l’Ssn è assolutamente in linea con il 2019”, prima dello tsunami Covid-19. “Siamo ripartiti a gonfie vele e questo sarà l’anno in cui torneremo a crescere ben oltre i risultati 2019”. Normalmente “ogni letto ci porta 1.500 euro, rispetto ai 400 di un paziente Covid. Per 2 anni il 70% del nostro lavoro è stato assorbito da Covid-19, ma abbiamo pensato a salvare vite umane”. Ora l’emergenza coronavirus è stata archiviata, ma per Gsd la ripresa post-Covid è cominciata già l’anno scorso con “ricavi che superano del 10% quelli pre-pandemia del 2019”, puntualizza il manager. Anche guardando al Mol, “se togliamo il delta energia e un impatto di circa 30 milioni di Iva indetraibile per il nuovo Galeazzi, si è tornati al Mol 2019”.  

OBIETTIVO ACQUISIZIONI – “Ci saranno delle sorprese da qui a fine anno”, annuncia Rotelli rispondendo ai giornalisti. “Come diciamo da tempo guardiamo a tutto il territorio nazionale e ci piacerebbe quest’anno dimostrarlo coi fatti, al di là dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Come sempre abbiamo tanti dossier sul tavolo, ma sono fiducioso: qualcosa di concreto, di acquisto puro, entro fine anno ve lo presenteremo”.  

Non bisogna dimenticare però – aggiunge – che abbiamo appena investito quasi mezzo miliardo sul Galeazzi, quasi 120 milioni sull’iceberg del San Raffaele. Ora dobbiamo anche essere prudenti, perché anche se abbiamo una visione a vent’anni le banche, anche se molto generose, hanno una visione annuale e quindi in questo momento ci stiamo concentrando anche per diminuire l’indebitamento onde essere ineccepibili”.  

LE PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO – “Promuovere la partnership pubblico-privato in sanità”, con il doppio obiettivo di “rendere più efficiente e sostenibile il Servizio sanitario nazionale” e di “assicurare una migliore qualità delle cure ai cittadini a minor costo per lo Stato”. Su questa strada vuole muoversi Gsd che ha appena avviato “una collaborazione per la gestione della Cardiochirurgia pediatrica dell’Arnas Civico di Cristina Benfratelli di Palermo, concretizzando la riapertura del reparto chiuso da ormai 12 anni”.  

“La settimana scorsa – informa il gruppo – sono stati eseguiti i primi due interventi” nella struttura siciliana, “in collaborazione con il team dell’Irccs Policlinico San Donato guidato dal cardiochirurgo Alessandro Giamberti. Il progetto ha consentito l’arrivo a Palermo, dall’estero, di alcuni specialisti italiani altamente qualificati che andranno a comporre il nuovo team chirurgico che sarà in grado di raggiungere in breve tempo una totale autonomia clinica e organizzativa. In questo modo il nuovo reparto si candida a diventare un centro di riferimento per tutto il Centro-Sud Italia, evitando così a molte famiglie costosi e faticosi viaggi della speranza”. E’ un “accordo importante – rimarca Paolo Rotelli – proprio perché molti dei nostri pazienti vengono dal Sud. Palermo diventerà per loro il punto di riferimento. Non una costola del Policlinico San Donato, ma un ospedale alla pari”.  

“Siamo partner delle istituzioni pubbliche, non concorrenti”, puntualizza Alfano. “Siamo convinti che mescolare le due competenze, del pubblico e del privato, sia il modo innovativo di governare le sfide della sanità del futuro dal punto di vista economico e gestionale”, ma anche sotto l’aspetto clinico: “Permette di offrire a più pazienti cure migliori a costi minori”. Perseguendo una strategia di partnership, “puntiamo a essere un modello di ispirazione anche per altri gruppi privati. Il primo esempio di un nuovo sviluppo futuro”.  

Con la via delle alleanze Gsd vuole allargare il proprio raggio d’azione: dopo la Sicilia “stiamo già discutendo con la Campania e con la Puglia”, cita Ghibi. “Privato e pubblico sono insieme. Il nostro privato è un privato accreditato, pilastro chiave dell’Ssn”.  

LE ATTIVITA’ INTERNAZIONALI – Il Gruppo San Donato conferma il ruolo e gli obiettivi di Gksd Investment Holding, presieduta da Ghribi: consolidare la presenza di Gsd nell’area Middle East e Nord Africa quale “nuova frontiera per la sanità italiana, per costruire e gestire nuovi ospedali esportando il know-how italiano e stringere accordi per la gestione di pazienti stranieri nelle strutture Gsd”.  

Se “la sanità è e rimane il core business, Gksd valorizza il know-how di Gsd affiancando altre competenze quali engineering, edile, energia e consulenza strategica, ed è in grado di fornire servizi di altissima qualità divenendo di fatto il motore delle attività internazionali”, sottolinea il gruppo ricordando che “il recente accordo con il governo iracheno, ritenuto di interesse strategico per l’economia nazionale, ha favorito la firma del Memorandum of understanding tra Gksd – Gruppo San Donato e Sace”, agenzia italiana di credito all’esportazione direttamente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, “per la realizzazione di opere in diversi settori ad alto impatto sociale, nonché per incoraggiare gli scambi commerciali tra Italia e Iraq nel loro complesso”. 

“Vogliamo preparare il futuro – dichiara Ghribi – rafforzando la presenza in Italia ed espandendo quella all’estero. Un futuro che vedrà sempre di più realizzato il modello di ‘one company’ attraverso cui le società che si occupano dei settori non core contribuiscono alla creazione di valore per il gruppo, rispondendo a un’unica visione e a un’unica missione”. E poi “vogliamo portare la pace anche attraverso la sanità, esportando cure”, dice. In linea con “il claim Gsd, ‘un grande gruppo per un grande Paese'”, concorda Alfano “attraverso la sanità vogliamo anche essere un canale di diplomazia nei rapporti con l’estero”. 

I principali accordi sottoscritti da Gsd o in via di sottoscrizione gettano ponti verso l’Iraq (gestione di un ospedale da 500 posti letto nella città di Najaf; costruzione di quattro ospedali a Bassora, dell’ospedale militare a Bagdad e di due Smart Clinic, una a Bassora e una a Bagdad; accordo di cooperazione per la gestione di pazienti iracheni presso gli ospedali del Gsd), l’Egitto (gestione dell’ospedale pubblico Sheikh Zayed Hospital de Il Cairo; progettazione, costruzione e gestione di due Smart Clinic, una a Il Cairo e una a Il Cairo New Capital) e l’Arabia Saudita (consulenza al governo saudita per la definizione dei requisiti relativi al Population Health Management e per la governance e i modelli organizzativi per la riforma del loro sistema sanitario; partecipazione al programma di public private partnership per la costruzione e gestione di ospedali e strutture di riabilitazione pubbliche; realizzazione di una Smart Clinic a Riad). 

E ancora verso la Libia (accordo per la gestione di pazienti libici negli ospedali Gsd; consulenza strategica per migliorare il servizio sanitario con trasferimento di know-how; gestione di un ospedale a Tripoli) e la Tunisia (accordo triennale con il ministero della Salute tunisino per inserire circa 100 infermieri all’anno negli ospedali Gsd, al momento ne sono stati inseriti 28; accordo con la cassa nazionale Cnam per la presa in carico di pazienti tunisini, presso gli ospedali del Gsd). Progetti concreti perché “noi non sogniamo, siamo uomini di fatto”, chiosa Ghribi. “Portiamo nel mondo il Made in Italy della salute: l’Italia se lo merita”.  

UNA STUDENT HOUSE PER MILANO – Il gruppo ha pronto “un ambizioso progetto per la città: la riqualificazione e conversione dell’edificio del vecchio Istituto Galeazzi a Bruzzano, che risorgerà a nuova vita trasformandosi in una Student House dotata di camere singole, mini appartamenti e di tutti i servizi a supporto, che ospiterà fino a 450 studenti”. L’investimento previsto è di 50-60 milioni di euro. Lo studentato avrà 450 stanze e 70 appartamenti, con tempi di realizzazione stimati in “due anni dall’autorizzazione a costruire”. 

Un regalo alla città di Milano? “Assolutamente sì”, risponde Paolo Rotelli. Ma “anche per la zona del vecchio Galeazzi – precisa – che da quando l’ospedale si è trasferito” al Mind “si è un po’ depauperata, quindi l’idea sarebbe quella di rilanciare quella zona. Alla fine la vocazione dell’Italia è il terziario, la vocazione di Milano è di essere una città universitaria, e come abbiamo visto ci sono delle tende davanti ai ministeri per protestare contro la difficoltà di trovare case degli studenti. Noi non abbiamo commentato, ma lo facciamo ora con i fatti, dando una risposta concreta”.  

“Abbattiamo due pezzi del vecchio edificio e riconvertiamo”, è l’idea. “Da una struttura a rettangolo creiamo una struttura a U”, aperta alla città, “con dentro un parco, un giardino, una bella parte verde interna”. Quanto ai prezzi di alloggio, “l’obiettivo è di essere in linea con il mercato e accessibili”. Infine i tempi. “Presentiamo il progetto oggi, poi inizieremo l’iter organizzativo: stimiamo due anni dall’autorizzazione a costruire, quindi in tutto in teoria 3 anni, 3 anni e mezzo”. 

(Adnkronos – Salute)

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