Legge ripristino natura, via libera del Parlamento europeo: cos’è e cosa prevede


Il testo è passato con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti. Bocciata la richiesta di rigetto avanzata dal Ppe e dai gruppi di destra
Vilnius, 12 lug. – Il Parlamento Europeo ha approvato la legge per il ripristino della natura (Nature Restoration Law), un progetto mirato al ripristino della biodiversità e al recupero delle aree naturali gravemente compromesse. I voti a favore sono stati 336, 300 i contrari e 13 gli astenuti. Ora potranno iniziare i negoziati legislativi con il Consiglio. Poco prima lo stesso Parlamento aveva bocciato la richiesta di rigetto della legge avanzata dal partito Popolare Europeo e dai gruppi di destra. “Oggi a Strasburgo festeggiamo una grande vittoria del fronte Progressista, democratico ed ecologista al Parlamento europeo. Gli sforzi delle destre non sono riusciti ad affossare uno dei capisaldi del Green Deal”, ha scritto su Twitter la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno del Pd.
La legge è stata fortemente sostenuta dai Socialisti, dai Verdi, dalle Sinistre e da gran parte dei Liberali. Mentre il Ppe non ha votato compatto: 21 gli eurodeputati che si sono espressi a favore, rompendo con la linea ufficiale del partito. Già prima del voto alcuni eurodeputati popolari come l’irlandese Frances Fitzgerald, la finlandese Sirpa Pietikainen e il ceco Stanislav Polcak avevano pubblicamente annunciato di voler sostenere la legge. “Non posso in buona fede e buona coscienza votare contro questa legge. Dobbiamo proteggere la biodiversità. Dobbiamo proteggere i nostri cittadini, le nostre imprese, sopra tutto, le generazioni future”, ha scritto la Fitgerald su Twitter.

L’approvazione della posizione negoziale del Parlamento Europeo sul regolamento sul ripristino della natura rappresenta una sconfitta per la linea della presidenza del gruppo Ppe, che era contraria al testo perché lo riteneva eccessivamente penalizzante per il settore agricolo: in commissione Envi i Popolari si erano schierati contro la posizione negoziale, insieme ai gruppi delle destre (Id ed Ecr) e a una parte dei Liberali, portando il conteggio dei voti in parità, cosa che equivale al rigetto del testo. La scelta del Ppe risponde ad una linea intrapresa da qualche mese, che consiste nel fare sponda con i gruppi alla sua destra, più una parte dei Liberali, per fermare le parti del Green Deal ritenute eccessivamente onerose. La scelta del Ppe risponde ad una linea intrapresa da qualche mese, che consiste nel fare sponda con i gruppi alla sua destra, più una parte dei Liberali, per fermare le parti del Green Deal ritenute eccessivamente onerose.

In una nota, Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra scrive: “Oggi, a Strasburgo, abbiamo assistito a un’importante vittoria per il nostro futuro: la legge per il ripristino della natura, un progetto audace mirato a recuperare aree naturali gravemente compromesse, è stata approvata nonostante i tentativi della destra italiana ed europea, Partito popolare europeo compreso, di soffocarla. Questi gruppi, con la loro visione politica ristretta, hanno condotto una pericolosa campagna di disinformazione, cercando di dipingere le politiche ecologiste dell’Ue come il nemico principale dell’economia, trascurando il fatto che il costo della crisi climatica è già ora insostenibile e gravemente drammatico. Quella di oggi è una grande vittoria in nome delle generazioni presenti e future”.

“La Nature Restoration Law è un provvedimento unico nel suo genere – dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu – in tutta la storia della comunità europea. Per la prima volta avremo una legge con una funzione non solo protettiva, come avviene per le preziose direttive Uccelli e Habitat, ma proattiva, il cui principio è che proteggere la natura esistente è fondamentale ma non basta più: bisogna ripristinare quella perduta. Questo aiuterà a fermare il declino della biodiversità, ad affrontare la questione climatica così come ad avere un territorio più sicuro, città più verdi e accoglienti, servizi ecosistemici di maggiore qualità”.
“Nonostante questi straordinari benefici, l’Europarlamento ha dovuto superare un’opposizione anacronistica e scorretta, di una parte della politica e di alcune lobby contrarie ad ogni vera agenda ambientale, che ha usato argomenti fasulli e talvolta linguaggi inopportuni per fermare la legge. Il successo dell’approvazione lo si deve alla determinazione della Commissione europea e di una parte consistente delle forze politiche dell’Europarlamento ma anche alla mobilitazione civica senza precedenti che ha supportato la legge”, aggiunge.
“Ora il tratto finale della legge, il negoziato del Trilogo (Commissione europea, Parlamento europeo e Consiglio dell’Ue) da cui uscirà il testo della legge, che gli Stati membri faranno proprio e attueranno – prosegue il direttore generale Selvaggi – Si aprirà una fase nuova, piena di speranza per la natura europea e una maggiore salute delle nostre società. Ogni euro investito in ripristino della natura, secondo gli studi della Commissione europea, produrrà un ritorno tra i 9 e i 38 euro sotto forma di servizi ecosistemici migliori, e questo è solo uno degli esempi di come questa legge può davvero cambiare in meglio la storia europea”.

(Adnkronos)