TECNOLOGIE EVOLUZIONE ASSISTITA: VIA LIBERA UE

 

TECNOLOGIE EVOLUZIONE ASSISTITA: VIA LIBERA UE

Salvan, Coldiretti Rovigo: “Si tratta di genetica green che non ha nulla a che fare con gli Ogm, sono una risposta efficace ai cambiamenti climatici. Italia paese apripista”

 

L’Unione Europea si è aperta ufficialmente alle Tea. Il 5 luglio si è svolta la presentazione della proposta della Commissione europea per definire un quadro regolamentare sulle tecniche di evoluzione assistita, comunemente chiamate “Tea” relative al miglioramento genetico delle piante.

L’Italia aveva già fatto un passo avanti: a fine maggio la Commissione Agricoltura della Camera aveva approvato all’unanimità l’emendamento che consentiva la sperimentazione sul campo delle Tecniche di evoluzione assistita. Il via libera era inserito nel testo di un emendamento al Decreto Legge Siccità; il primo firmatario del provvedimento è Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura della Camera. Si è trattato della prima legge europea: l’Italia, infatti, è stata la prima nazione a legiferare esplicitamente in materia.

Le tecniche di evoluzione assistita non sono i vecchi Ogm perchè non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta e permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversità e affrontare l’obiettivo della sovranità alimentare.

L’Italia tra l’altro potrà giovarsi del primo storico accordo siglato esattamente tre anni fa tra agricoltori e scienziati per la una nuova genetica “green” tra la Coldiretti e la Siga (Società Italiana di Genetica Agraria) che punta a tutelare la biodiversità dell’agricoltura italiana e, al contempo, a migliorare l’efficienza del nostro modello produttivo attraverso, ad esempio, varietà più resistenti, con meno bisogno di agrofarmaci ed acqua con risvolti positivi in termini di sostenibilità ambientale  in un impegno di ricerca partecipata anche da ambientalisti e consumatori”.

“Con la sperimentazione delle Tea – commenta Carlo Salvan – gli agricoltori saranno protagonisti della ricerca. I risultati potranno essere usati per sfidare il cambiamento climatico e allo stesso tempo difendere la biodiversità e la distintività del Made In Italy garantendo sviluppo all’agroalimentare nazionale senza che questo sia solo appannaggio di poche multinazionali proprietarie dei brevetti. Bene che l’Italia sia stata l’apripista. L’auspicio è che si arrivi all’approvazione della legge”.

(Coldiretti Padova)