Testamento Berlusconi, a Marina e Pier Silvio maggioranza di Fininvest


Raggiungono insieme il 53%. I figli: “A nessuno il controllo solitario” della holding. A Marta Fascina 100 milioni
Roma, 6 lug. Marina e Pier Silvio, i figli della prima moglie dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, controlleranno Fininvest con il 53%. E’ quanto si deduce dalla lettura del testamento di cui i familiari hanno appreso ieri il contenuto.
Nella disposizione testamentaria emergerebbe anche un lascito di 100 milioni al fratello Paolo, uno di pari valore alla compagna Marta Fascina e uno di 30 milioni di euro per l’amico Marcello Dell’Utri.
Nessuno dei cinque figli del Cavaliere deterrà dunque il controllo solitario indiretto di Fininvest, precedentemente esercitato dal padre, ma Pier Silvio e Marina insieme raggiungeranno il 53% con quote paritarie.
“Cara Marina, Piersilvio, Barbara e Eleonora. Sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare Vi prego di prendere atto di quanto segue: dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a Paolo Berlusconi 100 milioni, a Marta Fascina 100 milioni, a Marcello Dell’Utri 30 milioni” è l’incipit del testamento scritto di suo pugno da Berlusconi. Parole messe nero su bianco nella villa San Martino ad Arcore il 19 gennaio 2022 e rese note ora, dopo la lettura del testamento.

Il destino, nel segno della continuità, per la holding è stato deciso da Berlusconi già il 2 ottobre 2006 quando, ad Arcore, scrive di suo pugno il primo testamento e stabilisce di lasciare “la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti uguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”.
Il nuovo assetto di Fininvest è chiaro: i figli della prima moglie hanno il controllo con il 53% (contro il 47% di Barbara, Eleonora e Luigi), una percentuale che garantisce la continuità e che è più che sufficiente per una società non quotata. Marina e Pier Silvio detengono ciascuno una quota del 26,54%, data dalla somma del precedente 7,81% (al netto delle azioni proprie) a cui si aggiunge la legittima (8,33%) e il 10,40% della ‘disponibile’ decisa da Berlusconi.
Dalla lettura del testamento emerge inoltre che Marina e Pier Silvio avranno la maggioranza di tutti i beni di proprietà del padre. Questo significa che i figli della prima moglie controllano Fininvest con il 53%, ma anche i restanti beni (ville, barche, appartamenti) con una quota che sfiora complessivamente il 60%.
Bisogna tornare al 19 gennaio del 2022 per ricostruire le ultime volontà sull’eredità decise da Berlusconi. Scelte, messe nere su bianco in due fogli, mentre si trovava nella villa di Arcore e poco dopo aver ricevuto la diagnosi sulla leucemia. Il testamento del 2022 conferma le volontà già espresse nel testo del 2 ottobre 2006, poi integrato nuovamente nel 2020, quindi nella sua versione definitiva di oltre un anno fa.
Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso. Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge. E’ quanto si legge in una nota.
E’ stata Marta Fascina a consegnare l’ultimo testamento del Cav al notaio Arrigo Roveda, alla presenza dei due avvocati testimoni, Luca Fossati e Carlo Rimini. Il 5 luglio, a Villa San Martino, ad Arcore, “la signora Marta Antonia Fascina, della cui identità personale sono certo – scrive il notaio Roveda nella prima pagina del testamento olografo – alla presenza dei testimoni, mi consegna una busta non sigillata recante la scritta ‘ai miei figli’ e la firma ‘S. Berlusconi’, contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, apparentemente da un’unica persona, sulla prima facciata per quindici righe o parti di riga, che ritiene essere il testamento olografo del signor Silvio Berlusconi e che mi chiede di pubblicare”.

(Adnkronos)