Un giro in ‘telecyclette’ contro solitudine e inattività, progetto per Rsa

(Adnkronos) – Un anziano signore spinge sui pedali. Davanti ai suoi occhi si apre una strada, ai lati fiori e distese d’erba. Il sole è alto, ogni tanto si sente il rumore di un’auto. L’uomo chiacchiera con un altro ciclista, sorride. Sembrerebbero uno vicino all’altro, ma in realtà sono a chilometri di distanza. L’anziano indossa un visore montato su un caschetto. Pedala davvero, ma su una cyclette all’interno di una Rsa. Anche se la realtà virtuale immersiva lo proietta fuori dalle mura della struttura sanitaria, grazie anche al contributo del ‘compagno’ di pedalata, un ciclista in carne e ossa, con il quale è collegato. Tutto questo potrà succedere con un progetto battezzato ‘Telecyclette’. 

A finanziarlo la Fondazione Velux Stiftung di Zurigo. La sperimentazione ha una durata quadriennale (3 anni di test e un anno tra fase iniziale di preparazione e finale di raccolta ed elaborazione dei dati). Capofila il Laboratorio di azione, percezione e cognizione (Lapco) della Facoltà di Psicologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, diretto da Claudio de’Sperati. Missione: combattere il rischio di isolamento fisico, il declino dell’attività motoria e l’impoverimento affettivo, a cui gli anziani, soprattutto quando vivono in strutture assistite, possono andare incontro. Tre problemi che hanno un forte impatto negativo sulla gestione delle comorbilità fisiche e sulla qualità generale della vita.  

La sperimentazione è condotta da un team multidisciplinare che coinvolge altri docenti della Facoltà di Psicologia: Gabriel Baud-Bovy, ricercatore del Lapco; Giuseppe Pantaleo, ordinario di Psicologia sociale e direttore dell’UniSr-Social.Lab (laboratorio di ricerca in psicologia sociale); Simona Sciara, ricercatrice dell’UniSr-Social.Lab. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi da de’Sperati, associato di Psicobiologia e Psicologia fisiologica alla Facoltà di Psicologia di UniSr, ad Amsterdam nel corso del ‘Xr4Rehab Annual Conference 2023’. Gli esperti puntano a introdurre un nuovo modello di riabilitazione per gli anziani ricoverati nelle Rsa. 

La popolazione anziana, con l’aumento della longevità e dell’aspettativa di vita, soprattutto in Europa e in Nord America è in costante crescita. Tra il 2020 e il 2050 gli over 80 dovrebbero triplicare, superando il tetto di 400 milioni di persone. Il progetto Telecyclette prende spunto dai sistemi di ciclismo indoor con realtà virtuale, già disponibili in commercio per gli appassionati, ma se ne differenzia per il sistema di telecomunicazione che mette in dialogo una cyclette da camera, collocata per esempio nella palestra di una Rsa, e una bicicletta reale. Indossando un visore di realtà virtuale immersiva, montato su un caschetto, l’anziano viene proiettato su una bicicletta reale sulla quale in quel momento sta pedalando una persona e sulla quale è montata una videocamera, con una panoramica di 360 gradi, connessa in tempo reale, tramite una rete mobile 5G, al sistema di realtà virtuale.  

Oltre alla videocamera, sulla bicicletta sono montati anche un microfono e un piccolo altoparlante, in modo da rendere possibile sia la conversazione, sia ascoltare i rumori provenienti dall’esterno. La telecyclette consente quindi all’anziano di sentirsi su una vera bicicletta (telepresenza), per la precisione su un tandem con il quale ‘evadere’ dalla Rsa pedalando e allo stesso tempo conversando con chi pedala. In uno sviluppo ulteriore e successivo, l’anziano potrà anche controllare attivamente, in tempo reale, la velocità e la direzione della bicicletta, grazie a un sistema meccatronico di controllo da remoto, per cui è già stata depositata una domanda di brevetto del quale sono co-titolari UniSr e Fondazione Cariplo – in virtù del finanziamento con cui quest’ultima ha sostenuto l’avvio progettuale – e i cui eventuali primi proventi saranno investiti “per il 50% in attività di ricerca in questo ambito, secondo una gestione etica del brevetto, per finalità sociali”, si legge in una nota. 

Il progetto è svolto in cooperazione con il Multisensory Experience Lab dell’università di Aalborg (Danimarca) che, grazie al supporto di Emil Høeg, co-direttore del progetto Telecyclette, e di Stefania Serafin, co-direttrice del Multisensory Experience Lab, si occuperà di sviluppare il software immersivo e di studiare l’interazione virtuale durante l’esperienza della telecyclette. Di sviluppo si occuperà anche il team coordinato da Sergio Mascetti, del Dipartimento di informatica ‘Giovanni Degli Antoni’ dell’università degli Studi di Milano, in particolare mettendo a punto la tecnologia che permette di acquisire i dati dalla bicicletta reale e di trasmetterli al visore di realtà virtuale indossato dall’anziano. Cruciale sarà poi la collaborazione con due Rsa, San Giuseppe di Milano (Associazione Monte Tabor) e Residenza il Trifoglio di Torino (Cooperativa Sociale Bios), dove verranno condotte le attività di test con gli anziani, che inizieranno in autunno.  

Un contributo arriva anche dall’associazione Kallipolis, una realtà non-profit di Trieste che si occupa di rigenerazione urbana, che avrà il compito di organizzare il servizio di accompagnamento ciclistico. Il progetto è reso possibile anche grazie alla collaborazione della Cooperativa sociale Seriana2000 di Cesenatico, operativa sull’intero territorio nazionale, che si occuperà dell’assistenza socio-sanitaria di una parte degli anziani coinvolti nel progetto. 

“Il rapido invecchiamento della popolazione mondiale è un fenomeno che va affrontato su larga scala in maniera efficace e per tempo”, ha sottolineato de’Sperati. “Le strutture residenziali per anziani potrebbero rappresentare una buona risposta, ma che nei fatti si traduce quasi sempre in un isolamento. Possiamo però immaginare un futuro in cui il nipote chiamerà al telefono il nonno in Rsa, proponendogli di fare un giro in telecyclette insieme, oppure in cui sarà possibile per una persona anziana, un po’ come si fa con un taxi, prenotare un giro in telecyclette con un volontario che regala un po’ del suo tempo o appoggiandosi a una rete di accompagnatori ciclistici a distanza, un possibile nuovo mestiere che questo progetto prefigura. E’ proprio il rendere virtualmente possibile una cosa ritenuta impossibile per le persone anziane che vivono nelle Rsa, e cioè pedalare all’aria aperta in compagnia, che ci fa dire che questo progetto può rappresentare una vera e propria rivoluzione nella riabilitazione degli anziani e, quindi, nel miglioramento della loro qualità di vita”.  

(Adnkronos – Salute)

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