In Campidoglio l’omaggio a Vincenzo D’Amico

ROMA (ITALPRESS) – Tanta commozione per la scomparsa, ma anche tanto orgoglio per aver conosciuto e vissuto un pezzo di storia non solo della Lazio, ma dell’intero mondo calcistico e sportivo italiano. Sono questi i sentimenti con cui sfilano persone comuni e personaggi famosi nella Camera ardente allestita in Campidoglio, presso la sala della Promoteca, per rendere omaggio a Vincenzo D’Amico, giocatore della Lazio a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, scomparso sabato scorso all’età di 68 anni. “Ho letto dichiarazioni di tanti tifosi e giocatori della Roma, era benvoluto da tutti, anche da chi tifava per l’altra squadra”, le parole di Giovanni Malagò, presidente del Coni, uno dei tanti che hanno voluto dare un ultimo saluto all’ex giocatore biancoceleste, campione d’Italia con la squadra allenata da Maestrelli nella stagione 1973/74. Oltre a lui anche Andrea Abodi, Ministro per lo sport e i giovani, Giancarlo Abete, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, l’Assessore allo sport Alessandro Onorato e il sindaco Roberto Gualtieri. “D’Amico è diventato nel tempo una vera e propria bandiera laziale, tifoso vero prima ancora che capitano di tante sfide sul campo. Persona di cuore, generoso, sempre sorridente e scherzoso, negli anni si è conquistato il rispetto e la stima di tutti, anche dei tifosi avversari. Roma lo ricorderà sempre con affetto e troverà il modo di onorarne la memoria”, le parole del primo cittadino della Capitale. Immancabili, poi, gli amici di sempre, gli stessi con cui aveva condiviso i successi in campo: da Giancarlo Oddi a Michelangelo Sulfaro, passando per Bruno Giordano e Andrea Agostinelli. Tutti si sono stretti intorno all’ex “Golden Boy” biancoceleste, ricordato anche dall’attuale bomber della squadra, Ciro Immobile, che con un post sui propri social ha sottolineato come “tanti laziali mi hanno parlato delle gesta di Vincenzino D’Amico, grande campione e laziale vero. La sua perdita ha scosso tutto il mondo biancoceleste, troppi eroi di quel mitico scudetto ’74 se sono andati, ma tutti hanno lasciato un segno indelebile nella nostra storia. Adesso ho un motivo in più per essere degno di quella fascia da capitano che porto con orgoglio”, le sue parole. Una marea di affetto tutto dedicato a “Vincenzino”. I funerali domani, martedì 4 luglio alle ore 10.30, presso la chiesa della Gran Madre di Dio.
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