Ecco “Greenatlas”, l’atlante visuale del paesaggio italiano

GENOVA (ITALPRESS) – Un atlante visuale del paesaggio italiano per capire come è stato rappresentato dagli anni del boom economico fino ad oggi e come è cambiato l’approccio al “discorso ambientale” in un viaggio attraverso più di 300 foto e video in continua espansione. E’ il progetto di ricerca “Greenatlas – an environmental atlas of italian landscape”, finanziato dal ministero dell’Università, realizzato da tre unità afferenti all’Università di Milano-Bicocca, Iulm e Tor Vergata e presentato oggi a Genova nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi.
“Riteniamo che queste immagini possano dirci qualcosa su come le persone che le hanno prodotte pensavano dovesse essere l’ambiente italiano – spiega la coordinatrice Elena Dell’Agnese, professoressa di geografia alla Bicocca -. Spero che sia considerato un progetto collaborativo in cui tutti possano partecipare inviando immagini significative. E’ uno strumento che può essere usato per la ricerca e per le scuole, perchè i ragazzi possono imparare a giocare con le immagini e sulla cultura visuale che le ha prodotti”. “Il nostro atlante – aggiunge Valentina Anzoise, research manager del progetto – è in costante aggiornamento, si tratta di centinaia di foto e video. Ci sono foto che non sono necessariamente antropocentriche e che rappresentano la fauna e la flora”.
Tra le immagini utilizzate anche quelle del contest fotografico Obiettivo Terra lanciato dalla Fondazione Univerde, giunto quest’anno alla 14esima edizione. “Insieme alla Società geografia italiana abbiamo il più grande archivio geografico dei parchi nazionali e regionali, delle aree protette del nostro Paese, e lo abbiamo messo a disposizione – racconta il presidente Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro e docente di turismo e sostenibilità alla Bicocca e a Tor Vergata -. E’ il frutto del lavoro di migliaia e migliaia di fotografi che amano la natura. E’ un grande progetto a sostegno della bellezza e della biodiversità italiana. E’ evidente che il contributo della bellezza naturale al turismo del nostro Paese è essenziale, ma pochi sanno che l’Italia ha il record della biodiversità naturale in Europa.
A Genova spicca ad esempio una collezione di “brutte cartoline”, come le chiama Dell’Agnese, riferite al periodo del boom economico: “La Liguria è bellissima ma è stata trasformata negli anni con edifici non sempre inseribili all’interno del paesaggio, però molte di queste cartoline ce le rappresentano come fossero una vittoria. Se negli anni Sessanta una balera circolare o una ferrovia erano considerate così interessanti, vuol dire che la nostra sensibilità nei confronti del paesaggio è cambiata: quello che un tempo era considerato interessante oggi lo consideriamo brutto”.
D’altra parte, commenta il sindaco Marco Bucci, “Genova ha fatto della sua posizione geografica la fortuna della città. Il fatto di essere tra i monti e il mare per noi è sempre stato difficile ma anche eccezionale. Ed essere il posto di mare più vicino al centro d’Europa ci ha avvantaggiato per una serie di traffici: commerciali, infrastrutturali, tecnologici. Un altro aspetto è la geografia del fondale marino, che in futuro sarà sempre più importante”.
Ma il paesaggio italiano oggi è un bene minacciato? “L’Italia ha un sistema di parchi e aree protette che è considerato uno dei migliori d’Europa e siamo studiati come capacità di tutela – conclude Pecorario Scanio -. Siamo un Paese fortemente antropizzato, con tanta gente, serve grande attenzione. Penso all’allarme lanciato dalla sindaca di Riomaggiore sull’overtourism. Un turismo che fa affogare una piccola realtà che diventa poi ingestibile non è buono nè per i turisti nè per i residenti”.

– foto: xa8/Italpress

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