Salute, Gemmato: “Malattia renale cronica assorbe il 3% del Fondo sanitario”

“Possiamo abbattere questa percentuale con diagnosi precoce e tempestiva presa in carico del paziente”

Roma, 3 apr. (Adnkronos Salute) – La malattia renale cronica “è una patologia che colpisce il 10% degli italiani, facendo un approfondimento ho appreso che assorbe il 3% del Fondo sanitario nazionale, che vorrei sottolineare peraltro che il Governo Meloni ha implementato. Una cifra enorme per essere soltanto una patologia. A mio avviso, un 3% che può essere sicuramente abbattuto con una diagnosi precoce e una presa in carico del paziente in maniera tempestiva”. Così il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, intervenendo oggi in Senato al convegno “Sfide ed obiettivi per una nuova presa in carico della Malattia renale cronica”.
In sanità e specie con il Pnrr per Gemmato “vi è bisogno di finanziamenti, ma parallelamente occorre investire sui nostri professionisti e su nuovi modelli organizzativi. Da questo, che è uno schema ed è un patto che vorrei che si facesse fra le professioni e la politica, possiamo dare una linea di orizzonte ai nostri cittadini e riuscire finalmente a dare al popolo italiano un concetto di salute che sia di prossimità”. Per questo “serve un patto tra le professioni e la politica – sottolinea Gemmato – con un’interlocuzione costante e continua. Non necessariamente con l’ospedale sempre al centro, ma occorre anzi strutturare il territorio in modo che agli ospedali si arrivi soltanto per la complessità, mentre la cronicità deve essere gestita dal territorio”.
“Il governo Meloni – assicura Gemmato – governerà questa Nazione per cinque anni. Lo dico non soltanto in forza dei sondaggi e del fatto che abbiamo vinto in Lombardia e nel Lazio e che stiamo vincendo anche in Friuli Venezia Giulia”. Un “governo politico di mandato può assicurare stabilità al mostro Paese e consentire di sviluppare ragionamenti politici di orizzonte che si intrecciano con delle riflessioni di carattere scientifico basate sui dati per prendere decisioni che abbiano come target la salute degli italiani”, conclude.

(Adnkronos)